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Miguel Soro, iride su tela

Articolo tratto da BIKE Volume 10, edizione Autumn ottobre-dicembre 2022

Il primo ciclista a tagliare il traguardo dei Campionati mondiali su strada di Wollongong, in Australia, è stato un pittore. Ma non si tratta del Pittore Miguel Angel Michelangelo Lopez, come viene soprannominato il portacolori colombiano dell’Astana, e nemmeno di chi la maglia arcobaleno l’ha conquistata per davvero ma con l’arte figurativa non se la cava certo così bene come con il colpo di pedale. Stiamo parlando di Miguel Soro, 46 anni, ex-ciclista professionista, ora impegnato a tempo pieno con la pittura.

A pochi metri dal traguardo, infatti, presso il Sage Hotel, al 60-62 di Harbour Street, è andata in scena la mostra dei suoi quadri intitolata Chasing rainbows, ovvero Inseguendo l’arcobaleno, la maglia iridata. Le 25 opere a firma dell’artista spagnolo, supportate dalla preziosissima esperienza in gruppo che non tutti i pittori possono esibire come lui, hanno proposto un punto di vista unico e distinguibile sul microcosmo caleidoscopico delle due competizioni su due ruote.

Dai 'local' Amanda Spratt e Cadel Evans (che l'arcobaleno l'ha anche vestito in carriera), Mathew Hayman e Jay Hindley, alle leggende di oggi e di ieri, come Mathieu Van der Poel ed Eddy Merckx, Roger de Vlaeminck e Bernard Hinault, la mostra di Wollongong ha annoverato una serie di ritratti di campioni, australiani e internazionali, raffigurati con l’affascinante tecnica del collage.

“La mia arte è principalmente rivolta al pubblico del ciclismo”, ha dichiarato Soro, “ma ho notato che coinvolge anche i non appassionati di questo sport. Per me è un grande onore aver portato il mio lavoro in Australia ed esposto le mie opere durante questo evento ciclistico internazionale”.

Opere che sono state esposte in tutto il mondo, partecipando anche a importanti eventi come la celebrazione del centenario di Fausto Coppi in Italia e in occasione del Tour de France oltralpe. La mostra, con accesso gratuito, è stata organizzata da Oakbrew Swiss Sagl.

Miguel Soro en el estudio
(Foto: Courtesy Miguel Soro)