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Autostrade delle bici, si muove la politica
20mila chilometri di piste ciclabili per mettere in collegamento tutta l’Italia. L’idea, bella e suggestiva, per una volta viene dalla politica.
80 parlamentari si sono attivati per prevedere un decreto di legge che porti alla realizzazione di quelle che sono già state ribattezzate come le autostrade della (e per la) bicicletta. Oggi i km di piste esistente sono 4mila, ma il progetto sarebbe costruito attorno a 18 itinerari principali, fra cui la Ciclovia adriatica (da Trieste a Santa Maria di Leuca), la Ciclopista del Sole (dall’Alto Adige a Palermo), la Ciclovia del Po (da Torino a Venezia) e la Ciclovia dei Pellegrini (da Chiasso a Brindisi, ricalcando lunghi tratti della via Francigena). I comuni che verrano coinvolti saranno obbligati a costruire una velostazione per lasciare e riparare le bici e degli appositi spazi di sosta.
Passare da 4 a 20mila km di ciclabile sembra, ad oggi, quasi utopia, ma ad esempio oltre 5mila km potrebbero essere riadattate da linee ferroviarie dismesse, da vie a basso traffico semi-inutilizzate o recuperando gli argini dei fiumi e le consolari storiche come la Vecchia Salaria.
Oggi in Italia girano circa 25milioni di biciclette e sono 7 i milioni di cittadini che utilizzano la bici quotidianamente per andare a scuola o al lavoro. E’ stato calcolato, più o meno, che ogni italiano percorre in media 170km all’anno in bici, ma in ogni caso gli spostamenti urbani su due ruote sono sotto il 4 per cento del totale (auto, moto e mezzi) nonostante, negli ultimi 12 anni, l’estensione delle piste ciclabili urbane sia addirittura triplicata.
La speranza è che questo impegno, preso a livello politico, non sia la solita boutade, ma porti nel giro di almeno un triennio l’Italia ad avere un volto più ciclabile.
Luca Gregorio