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Redazione

Giro, Pozzovivo infiamma la corsa

Giorno di riposo al Giro d’Italia, con Evans sempre in rosa e i primi attacchi in salita…

finalmente un attacco degli uomini di classifica. Abbiamo dovuto attendere nove tappe prima di goderci l’accelerazione di Domenico Pozzovivo, che a Sestola mangia una ventina di secondi abbondanti agli altri big e si porta al quarto posto della classifica generale. A 1’20 dal leader Cadel Evans e a pochi respiri da Uran (secondo) e Majka (terzo). Dopo nove tappe il Giro può fermarsi per il secondo giorno di riposo e tirare una linea.
 
Per prima cosa i numeri: la Orica GreenEdge è stata, sinora, la squadra dominatrice della corsa, con tre tappe vinte, un terzo del totale, e sette giorni in rosa con Tuft e Matthews. I velocisti più attesi hanno rispettato i pronostici: Kittel doppietta in Irlanda prima del ritiro, Bouhanni doppietta a Bari e Foligno senza più il tedesco di mezzo. Con buona pace, per ora, per i nostri Viviani e Nizzoli, pur bravissimi.
Eccellente è stato Diego Ulissi, perfetto a Viggiano e superbo a Montecopiolo, in quella che sinora è stata la frazione più dura affrontata dai corridori. Il corridore della Lampre è un talento vero, con l’unica pecca di non essere forse ancora convinto di esserlo davvero. Perchè anche ieri a Sestola, se avesse fatto lavorare di più il suo team, forse avrebbe firmato il tris.
 
Il Giro, però, ha perso però anche pezzi pregiati: oltre a Kittel, Martin, Brajkovic e soprattutto Purito Rodriguez, candidato al successo finale. Di fatto, fuori dai giochi per la generale, e non certo per colpa sua, c’è finito anche Michele Scarponi, travolto dalla sfortuna e dalle cadute. Il marchigiano, da esemplare professionista, si è subito messo al servizio di Fabio Aru, nuovo capitano dell’Astana e con un ritardo di 1’39 da Evans.
In attesa di capire i movimenti nella tappe di alta montagna di Quintana e Uran, Ivan Basso si è finora nascosto dimostrando però di avere una buona gamba, tanto che il suo ritardo di 2' lo tiene ancora saldamente nel mazzo dei possibili vincitori.
 
Domani il Giro riparte con la Modena-Salsomaggiore, classica tappa per velocisti, poi però arriveranno due frazioni delicate: la Collecchio-Savona di 249km (la seconda più lunga del Giro) e soprattutto la crono di 42km Barbaresco-Barolo, che darà una fisionomia nuova e significativa alla classifica generale. E da lì in poi i big non potranno più nascondersi…
 
Luca Gregorio