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Redazione

La grande storia illustrata del Tour de France

Titolo: La grande storia illustrata del Tour de France
Autore: Laget, Cazaban, Montgermont
Editore: Libreria dello Sport
 
Quasi 400 pagine da sfogliare, centinaia di immagini uniche, racconti inediti e una storia dai mille risvolti. C’è tutto questo, e non solo, nello straordinario volume “La grande storia illustrata del Tour de France”, libro edito da La libreria dello sport per celebrare le cento edizioni della Grand Boucle. Tutto da gustare e da girare pagina dopo pagina con avidità. Dal 1903 al 2013, dal primo successo di Maurice Garin all’ultimo di Chris Froome, c’è condensata un po’ tutta la leggenda legata alla maglia gialla. In mezzo oltre cento anni di corse, di colori, di aneddoti, di campioni e anche, ovviamente, di scandali e polemiche.
 
Il lavoro di Francoise e Serge Laget, di Philippe Cazaban e di Gilles Montgermont porta il lettore, appassionato o semplice curioso, all’interno di un mondo affascinante e che, ancora oggi, viene considerato correttamente uno degli eventi più rilevanti a livello mondiale. Le foto in bianco e nero e tutti gli altri scatti esclusivi rimangono dei pezzi pregiati da conservare con cura. In mezzo ci sono i racconti delle imprese dei campionissimi che hanno lasciato segni indelebili sulle strade del Tour: da Coppi a Bartali, da Merckx al contestato Armstrong, da Anquetil a Hinault, fino a Indurain, Pantani, Contador e Wiggins.
 
E’ un libro fatto di immagini, ma che contribuisce anche a dare alcune risposte a domande rimaste un po’ lì in sospeso. Come quelle che si pone Jean-Marie Leblanc, ex patron della corsa, nella prefazione. E’ vero che la carriera di Fausto Coppi ha ispirato una piece teatrale di alcuni autori olandesi? Come è possibile che Joseph Bruyere, quinto in classifica nella semi-tappa mattutina agli Champs-Elysees nel 1977, non sia poi citato nella classifica finale generale? Chi era il corridore soprannominato l’oro del Reno? All’interno di questo volume troverete tutte le risposte. Potrete rivivere il Tour che fu, il ciclismo epico e giungere fino a quello attuale, forse con meno fascino, ma sempre trascinato da quella passione dilagante incarnata dal popolo che segue la Grand Boucle sulle strade. Già, la gente. L’elemento che forse, più di tutto, ha reso inimitabile questa corsa.

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