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Redazione

Metti un giorno in bici…da Lodi a Cremona

L’aria è quella tipica autunnale. I colori, però, non ancora. Lungo le sponde dell’Adda, mentre pedalo a un’andatura turistica fra gli 11 e i 15 all’ora, l’umidità ti si appiccica in faccia. Servono guanti e antivento. E anche un cappellino. Ma torniamo alle origini di questa avventura.
Partiamo appena fuori da Lodi. Sono le 9.30 del mattino. Sette compagni. Tutti diversi. E tutti visi che incrocio per la prima volta in vita mia.
Bisogna pedalare per scrollarsi di dosso quel freddo generato dall’umidità che si respira in questo 14 ottobre nella pianura padana. Abituato a scoprire il mondo “sconosciuto” dei paesini dell’entroterra in sella a una bici da corsa, rimango presto sorpreso dalla bellezza di un’infinita pista ciclabile che ci porta, in una trentina di km, a Pizzighettone. Larga, ben tenuta, con un asfalto scorrevole e segnalazioni per i cicloturisti precise e continue. Perdersi è quasi impossibile.

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Il movimento lento con cui attraversiamo piccole frazioni e paesi agevola il chiacchiericcio coi miei compagni di viaggio. La complicità sgorga naturale. Sì, perchè la bicicletta è libertà. E anche mezzo di condivisione. I paesini che incontro mi riportano a pensare all’Italia forse di cinquant’anni fa. Siamo a una ventina di km fuori da Milano, la gran Milan e metropoli mondiale, ma qui puoi incontrare ancora le sciure che hanno la seggiola fuori dalla porta sulla strada principale stando lì a parlare e a guardare la gente passare. Uno spettacolo. Uno squarcio di semplicità e genuinità di cui tutti noi, francamente, avremmo bisogno più spesso.
 
Arriviamo a Pizzighettone dopo un paio d’ore e un ultimo pezzo di sterrato tenuto comunque molto bene. Questo piccolo borgo, dove a inizio novembre si festeggia dentro le casematte a chili di cotiche e fagioli (oltre a buon vino), è ancora circondato da mura conservate con cura, oltre ad avere l’Adda che lo spacca in due. Un piccolo gioiello della bassa padana.
E’ da qui che partono anche le barche per la navigazione sul fiume (www.navigareinlombardia.it), alla scoperta delle anse e degli scorci che può regalare l’Adda risalendo verso Lodi.

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Pizzighettone è anche il centro culinario di questo percorso: questo manipolo di anime che lo abita produce provolone di alta qualità, caviale pregiato e l’imperdibile turon glacè, il torrone di gelato.
Come avete intuito qui si è consumata l’agognata pausa pranzo, prima di rimettersi in sella per altri 28km e puntare verso Cremona.
La ciclabile rimane sempre di alta qualità: spaziosa, in questo tratto anche leggermente rialzata rispetto al terreno e perfettamente in sicurezza.
E’ consigliata una breve tappa a Crotta d’Adda, dove si può ammirare una delle ville più belle della zona.
 
Il lungocanale che porta poi a Cremona è un prolungato rettilineo in cui poter parlare amabilmente coi propri compagni di viaggio.
Cremona, probabilmente, non avrebbe nemmeno bisogno di presentazioni: da notare una splendida ciclabile in via Po che conduce fino al centro città e dotata anche di semafori per le bici. In città da non perdere piazza del Duomo, il Torrazzo, il nuovissimo e bellissimo auditorium Arvedi e l’annesso Museo del Violino, nuova perla nella patria di Stradivari.
 
Questa piccola tappa che vi ho presentato è solo uno delle decine di percorsi che la la Ciclovia dei tre fiumi offre a turisti e famiglie. Itinerari fra arte, natura, tradizioni e sapori da Crespi d’Adda a Sabbioneta. Una proposta perfetta per viaggiare con lentezza lungo le vie dell’acqua (Po, Adda e Serio). Un progetto che ha registrato un investimento da 9 milioni di euro (di cui la metà finanziati dall’Unione Europea), che sono serviti, tra l’altro, per georefernziare tutto il territorio, dando la possibilità di scaricare dal sito internet (www.isoleforeste.mapslow.eu) i road book con tutte le mappe e le indicazioni relative a ogni itinerario. Un lavoro certosino e di altissima qualità.
 
La Lombardia offre ben 3600km di percorsi ciclabili, divisi in 91 itinerari.
Noi vi abbiamo portato a scoprirne solo una briciola…

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Luca Gregorio