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Editoriale: Delfinato, Contador incanta
Grande spettacolo all'ultimo Giro del Delfinato, vinto a sorpresa da Talansky davanti a Contador.
Andrew Talansky, 25enne americano di Miami e l'anno scorso decimo al Tour de France, ha vinto il Giro del Delfinato (primo sucesso prestigioso in carriera), ma non c'è dubbio che il giro a tappe in cui si sono affrontati tutti i big che vedremo tra qualche settimana anche sulle strade della Grand Boucle sia stata una vetrina piuttosto significativa per Alberto Contador. El Pistolero ha dato spettacolo in salita, confermandosi lo scalatore se non più forte (comunque probabile), sicuramente più spettacolare.
Lo spagnolo è uno che scatta seguendo istinto e sensazioni. Il cuore, spesso, prevale sulla ragione e la tattica. Contador è quasi un'anomalia rispetto al ciclismo odierno, dove spesso e volentieri, se ci va bene, i big attaccanno negli ultimi 3 km dell'ultima salita.
Il leader della Tinkoff-Saxo, nell'ultima frazione, non è riuscito a conservare la maglia di leader, ma il suo attacco a Froome, la sua rimonta con sorpasso a Nibali e la danza sui tornanti prima sul Col de Montagny e poi nell'ascesa verso Courchevel restano immagini che possono avere un senso più ampio in vista del Tour de France. Contador ha voglia di sbranarsi i rivali e di cancellare un 2013 troppo a corrente alternata. Però...però nulla è già scritto. Froome ha dominato due tappe al Delfinato, prima di incappare in una brutta caduta e tornare ad essere avvolto dalla solita serie di sospetti (quantp salbutamolo ha preso per i suoi problemi respiratori?). Alla fine è crollato, ma resta il rivale principale di Contador.
Nibali ha corso il Delfinato per affinare la condizione. Nessun acuto particolare, tante tappe corse con intelligenza e andando al proprio ritmo fino a chiudere al settimo posto della generale. La sensazione è che il capitano dell'Astana abbia studiato tutta la preparazione nei minimi dettagli e fra tre settimane dovrebbe arrivare al top.
Quello a cui andiamo incontro potrebbe essere un Tour veramente ad alto contenuto di spettacolarità, perchè oltre ai tre super-favoriti ci sono corridori che hanno dimostrato di avere grande gamba, motivazione e anche un pizzico di incoscienza. Oltre a Talansky, dal Delfinato sono usciti con buone sensazioni infatti Kelderman, Yates, Bardet, Van der Broeck e Nieve.
Ancora un attimo di pazienza e poi via alla bagarre...
Luca Gregorio
Andrew Talansky, 25enne americano di Miami e l'anno scorso decimo al Tour de France, ha vinto il Giro del Delfinato (primo sucesso prestigioso in carriera), ma non c'è dubbio che il giro a tappe in cui si sono affrontati tutti i big che vedremo tra qualche settimana anche sulle strade della Grand Boucle sia stata una vetrina piuttosto significativa per Alberto Contador. El Pistolero ha dato spettacolo in salita, confermandosi lo scalatore se non più forte (comunque probabile), sicuramente più spettacolare.
Lo spagnolo è uno che scatta seguendo istinto e sensazioni. Il cuore, spesso, prevale sulla ragione e la tattica. Contador è quasi un'anomalia rispetto al ciclismo odierno, dove spesso e volentieri, se ci va bene, i big attaccanno negli ultimi 3 km dell'ultima salita.
Il leader della Tinkoff-Saxo, nell'ultima frazione, non è riuscito a conservare la maglia di leader, ma il suo attacco a Froome, la sua rimonta con sorpasso a Nibali e la danza sui tornanti prima sul Col de Montagny e poi nell'ascesa verso Courchevel restano immagini che possono avere un senso più ampio in vista del Tour de France. Contador ha voglia di sbranarsi i rivali e di cancellare un 2013 troppo a corrente alternata. Però...però nulla è già scritto. Froome ha dominato due tappe al Delfinato, prima di incappare in una brutta caduta e tornare ad essere avvolto dalla solita serie di sospetti (quantp salbutamolo ha preso per i suoi problemi respiratori?). Alla fine è crollato, ma resta il rivale principale di Contador.
Nibali ha corso il Delfinato per affinare la condizione. Nessun acuto particolare, tante tappe corse con intelligenza e andando al proprio ritmo fino a chiudere al settimo posto della generale. La sensazione è che il capitano dell'Astana abbia studiato tutta la preparazione nei minimi dettagli e fra tre settimane dovrebbe arrivare al top.
Quello a cui andiamo incontro potrebbe essere un Tour veramente ad alto contenuto di spettacolarità, perchè oltre ai tre super-favoriti ci sono corridori che hanno dimostrato di avere grande gamba, motivazione e anche un pizzico di incoscienza. Oltre a Talansky, dal Delfinato sono usciti con buone sensazioni infatti Kelderman, Yates, Bardet, Van der Broeck e Nieve.
Ancora un attimo di pazienza e poi via alla bagarre...
Luca Gregorio