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Redazione

Montalfoglio, una perla nelle Marche

Vi portiamo a Montalfoglio, un angolo di Marche in cui bicicletta ed enogastronomia si fondono insieme in maniera mirabile...

Quando si arriva a Montalfoglio (45km da Fano e 48 da Urbino) si ha un po’ la sensazione che provano Massimo Troisi e Roberto Benigni nel film “Non ci resta che piangere” quando vengono catapultati nel passato. All’improvviso sembra infatti di ritrovarsi nell’Italia del Seicento, più o meno. Un borgo medievale di una quindicina di case, dove il tempo sembra essersi fermato e dove subito non si può far altro che notare tre cose: la pace, il silenzio e il panorama. Che guarda un po’ verso il mare Adriatico e un po’ verso l’entroterra e verso le due sentinelle del monte Catria. Uno scorcio da cartolina.
Bene, ma in tutto questo (vi starete chiedendo) la bici dove sta?

Arriva, arriva, non vi preoccupate. Il cuore pulsante di Montalfoglio è la Locanda San Martino, gestita dal 37enne Alessandro Montanari (ex ciclista fino alla categoria u-23 e compagno di uscite di Scarponi e Stortoni) e dalla sua famiglia.
Qui, oltre a potervi gustare a prezzi davvero competitivi tutte le raffinatezze della cucina marchigiana fatta in casa (con ricette che cambiano di giorno in giorno), potete chiedere ad “Ale” di organizzarvi una gita in bici nella zona. Sia in versione cicloturistica, sia in versione strada, sia mountain bike. Insomma, un’offerta per tutti i gusti. Per chi vuole pedalare e affrontare salite dure e affascinanti (Catria, Nerone, Petrano), ma anche per chi vuole scoprire colori e sapori della terra seguendo i canoni della mobilità lenta e dolce (imperdibile la gita fra le cantine della zona).

[1;45] Nel raggio di 50km si possono raggiungere tante mete suggestive: da Urbino alle grotte di Frasassi, dall’Eremo di Fonte Avellana agli scavi dell’antica città di Suasa.
Il motto della famiglia Montanari è far star bene le persone, non trattandole solo come clienti ma facendole sentire parte di una famiglia.

Uno spaccato di italianità genuina e accogliente di cui oggi, tutti noi, abbiamo profondamente bisogno.
Il mio consiglio? Chiamate Ale, fatevi disegnare il percorso in bici che più gradite, fermatevi alla sua locanda per una cena come si deve e magari poi rimanete a dormire in una delle stanze appena ristrutturate con delicato senso rustico. Perché di notte assaporerete un silenzio che forse solo nei conventi o negli eremi oggi è possibile respirare.
Insomma, un’esperienza in cui potrete coniugare sport, eno-gastronomia, relax e convivialità.

Luca Gregorio

Foto di proprietà del b&b  "Al Castello di Montalfoglio"