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Redazione

Tour de France 2014: il commento di Savoldelli

Passerella finale sui campi Elisi per la Vincenzo Nibali, il siciliano non corre rischi, resta nella pancia del gruppo, si gode questa bellissima giornata in questo fantastico scenario e va a cogliere un successo che resterà nella storia del ciclismo italiano e mondiale. 

 

Vittoria di giornata per Marcel Kittel che raggiunge Nibali con quattro vittorie di tappa, per la cronaca, sulla gara di oggi, c'è da dire veramente poco. La tradizione vuole che per questa tappa nessuno possa attaccare fino a quando si arriva sul circuito finale, quando deve passare davanti la squadra della maglia gialla al primo passaggio sotto l'arrivo, poi inizia la corsa vera. Le squadre dei velocisti non lasciano spazio a nessuno, a parte un brivido nel finale per la caduta di Peraud, secondo in classifica generale, rientrato velocemente in gruppo, e la foratura di Kristoff, tutto è filato via liscio. 

 

Sulla carta era già vinto da parecchi giorni questo tour, adesso però lo possiamo proprio dire: Vincenzo Nibali ha vinto il tour de France.

 

 Paolo Savoldelli



VENTESIMA TAPPA
Tutto come previsto, nella 20ª tappa domina il campione del mondo Tony Martin che infligge 1'39 a Tom Dumoulin. Bene Vincenzo Nibali che si piazza al quarto posto. Escludendo Martin, che è di un'altro pianeta, a cronometro ha perso solamente 19" da Dumoulin, l'interesse maggiore oggi però era il podio del tour. 

 

Peraud ha superato Pinot per il secondo posto, e questo me lo aspettavo, il grande deluso è Valverde, crollato 28* a 4'28", oggi lascia così il terzo posto al giovane Pinot. Giorni fa avevo scritto dello spagnolo che, nonostante la sua esperienza, mi sarei aspettato un cedimento. Si gestiva molto bene, non sbagliava nulla, non rispondeva agli scatti, sfruttava la squadra molto bene ma inseguiva sempre in evidente calo di rendimento. 

Per il quinto posto solo una foratura ha costretto Bardet a cedere il passo a Van Garderen. Saranno contenti i francesi con due uomini sul podio, da anni non vi salivano ma siamo molto più contenti noi italiani. 

Vincenzo domani andrà a cogliere un successo storico, 7'52" di vantaggio su Peraud, 4 vittorie di tappa, 19 giorni in Giallo.



DICIANNOVESIMA TAPPA
Doveva essere una tappa transitoria la 19ª; una fuga da lontano o una volata, ma anche oggi al Tour de France, il brutto tempo e le cadute hanno tenuto tutti con il fiato sospeso fino al traguardo.

 

Nibali si trova con una coppa di cristallo in mano, la più bella e importante che ci sia. Deve solo stare attento a non farla cadere. 4 uomini in fuga, il gruppo lascia fare ma non concede più di 4 minuti. Lotto, Giant e Cannondale  mettono degli uomini a tirare, è evidente che sarà un altro sprint anche ogg. Ci si mette il tempo però e forti temporali rendono tutto più difficile. 

Ripresi i fuggitivi, se ne va Ramunas Navardauskas, della Garmin. Il gruppo è frazionato, allungato, le squadre esitano ad organizzarsi e il fondo stradale è scivoloso. 23" di vantaggio per il fuggitivo a 5 km che insegue la Omega Pharma. A  tre km ancora 16" di vantaggio, curva verso destra e caduta in gruppo, in mezzo anche Bardè e Sagan. Andiamo a cercare dov'è Nibali che passa indenne. Siamo nei tre km e il tempo è neutralizzato. 

Complice la pioggia, le curve, le cadute e una gran gamba potente, Navardauskas va a vincere al termine di una azione capolavoro. Secondo Degenkolb, poi Kristoff, Renshaw e Bennati. 

Domani la crono, verità decisiva per il podio, aspettando la sfilata sui campi elisi di Vincenzo Nibali…

 


DICIOTTESIMA TAPPA
Nibali domina il Tourmalet e hautacam e va a cogliere il quarto successo di tappa. Non ha voluto umiliare nessuno ma ha voluto onorare il suo tour e la sua maglia gialla con un'impresa.

Passiamo alle fasi decisive della corsa :attacco di Horner, a 10 km dall'arrivo, Nibali lo segue in scia, brucia ancora al siciliano il secondo posto nella Vuelta di Spagna dello scorso anno. Il passo dell'americano cala, Nibali scatta e inizia la una progressione vittoriosa, riprende e stacca Nieve, l'ultimo superstite di una fuga e va a vincere dominando anche i Pirenei con 1'20" su Pinot e Majka. 

Perde terreno Valverde che passa dalla seconda posizione alla quarta in classifica generale. La maglia gialla ha un solo padrone, per il podio resta aperta una bella lotta incerta da vivere tutta di un fiato nella difficile cronometro da 54 km di sabato. È Imbarazzante la superiorità di Nibali, ha sicuramente tolto un po' di spettacolo a questo tour. 

Alcuni maligni hanno già iniziato a fare domande e illazioni su di lui e sulla sua superiorità. Tante domande vengono fatte anche a me. Io penso che Nibali faccia parte di quel ristretto numero di corridori che si possono definire fuoriclasse. In questi anni è cresciuto, sia fisicamente che mentalmente, è alla terza vittoria in un grande giro, più tre podi e tanti altri successi. In questo tour è nettamente il più forte, i rivali non sono al suo livello. 

Senza cadute, due fuoriclasse come Froom e Contador avrebbero sicuramente lottato con Vincenzo per la vittoria. In questo caso, non si sarebbe notata questa grande differenza tra il siciliano e gli altri.

Concludo dicendo che con quello che Nibali ha guadagnato nella quinta tappa sul pavé, avrebbe vinto anche con Froom e Contador in corsa.

 


DICIASSETTESIMA TAPPA
120 km da fare tutti di un fiato quest'oggi. Guardando la tappa odierna, la diciassettesima di un tour corso sempre a mille, mi tornano in mente le fatiche, gli sforzi e i rischi di quando correvo, e son ben felice di esser qui davanti alla tv.

 

Partenza come sempre a tutta forza, una buona fuga ma alla Katiusha non va bene 53km/h di media e nelle prime fasi il gruppo non riesce a riportarsi in coda al gruppo di fuggitivi. Scatti contro scatti e davanti si trovano in parecchi: Schleck Purito, De Marchi, Roche, Majka, Rojas,Visconti e Rolland. 

Siamo all'ultima salita quando Visconti attacca. Sembra buona la sua pedalata ma Majka, leader della montagna, lo insegue. Si infiamma anche la lotta per la classifica generale alle spalle dei fuggitivi, attacca Bardè in discesa, sorprende tutti e va a far tremare il terzo posto di Pinot. Intanto Majka stacca Visconti e va a vincere questa bellissima tappa, la seconda in questo tour, proprio davanti al siciliano. 

Cosa dire di Nibali? Superlativo. Non si accontenta di controllare ma attacca e guadagna, gli resiste solo il francese Peraud, cede invece Bardè che viene ripreso. Sembra crollare Valverde ma così non accade.

È il solito film visto più volte in questo tour, Nibali è superiore e gioca con i rivali. 5'26" di vantaggio su Valverde che oggi si è salvato grazie alla sua esperienza. Pinot non dormirà  tranquillo, il suo podio traballa con Peraud e Bardè che promettono nuovi attacchi.  Magnifica terza vittoria per Tinkow Saxo senza Contador.... Domani qualcuno crollerà ormai siamo agli sgoccioli...

 


SEDICESIMA TAPPA
Barde' crolla sui Pirenei, la giovane speranza francese e' la prima vittima di una tappa durissima corsa a tutta. Passa dalla terza alla quinta posizione in classifica, mentre Nibali resta sempre saldamente in giallo.

Alle 11 in punto il via veloce del gruppo; scatti contro scatti gruppetti da tutte le parti finchè restano in 21 al comando e il vantaggio diventa importante. Il gruppo lascia fare e si capisce che qualcuno potrebbe farcela, e infatti va a vincere Rogers che conquista la seconda tappa per la Tinkow Saxo dopo il il ritiro di Contador. Con un'azione magistrale nel finale Rogers riprende a 4 km Gautier, che non si accoda. Anzi, l'australiano  mette tutti nel sacco, Gautier ha buttato la corsa, non e' possibile in leggera discesa non accodarsi a un Rogers che arriva da dietro, con un po ' di malizia e furbizia, risparmiandosi un'attimo. Doveva buttarsi sulla sua ruota subito. Ha sbagliato completamente i tempi, sarebbero stati ripresi sicuramente e poi non avrebbe collaborato con Rogers ma Voeckler, suo compagno, avrebbe potuto vincere la prima tappa per l' Europcar.
Passiamo adesso alla lotta per la classifica generale: Astana in difficoltà sempre di più con un Nibali senza compagnia a 25 km dall'arrivo e  con la Movistar di Valverde che attacca. Per la prima volta in questo tour un corridore mette in difficoltà in salita la Maglia Gialla ed e' il francese Tibot Pino. Vincenzo Nibali però e' ancora il padrone del Tour, si ricompattano i più forti e lui tranquillo sulla ruota si gode il lavoro della Movistar e Fdj che vanno a tutta per distanziare Barde all'inseguimento  con un compagno. La lotta per la classifica e' ancora aperta dal secondo posto in poi, i corridori sono stanchi li aspettano due tapponi e una crono potremmo assistere ad altri crolli. Valverde dovrebbe essere l'uomo da controllare nella tappa di domani (una tappa corta che gli si addice). Non so' il perché mi aspetto un cedimento nonostante i suoi giovani rivali abbiano meno esperienza ..


QUINDICESIMA TAPPA
E siamo alla Quindicesima tappa. 222 km senza "gran premi" della montagna, con un solo sprint intermedio, cielo scuro, 26 gradi e partenza a tutta velocità come da DNA di questo tour. 

 

Jack Bauer e Martin Elminger al primo scatto evadono dal gruppo con facilità, evidente che tutti i 171 corridori al via, sanno che oggi sarà volata di gruppo. Recupera un po' l'Astana. A contenere il vantaggio dei due attaccanti in testa al gruppo, sono le squadre dei velocisti Katusha, Giant, Shimano e Lotto. Il vento laterale crea qualche difficoltà. 

Prova un'attacco la Bmc, Nibali si infila subito nel loro treno, alla maglia gialla e' concesso di star li. Tanta tensione in gruppo e su questa accelerazione crolla il vantaggio dei due fuggitivi da 8 min a 1min30sec. Inizia a piovere, non ci voleva. In finali del genere i rischi aumentano, puoi essere bravo fin che vuoi a guidare la bicicletta, ma se hai la sfortuna di trovarti nel posto sbagliato al momento sbagliato...

Un diluvio violento si abbatte sulla corsa e ne beneficiano Bauer ed Elminger che accelerano, avendo risparmiato energie nella prima parte di gara. Le tante rotonde e curve sul percorso avvantaggiano i due.

 

Un finale al cardiopalmo: 15" di vantaggio all'ultimo km per i due e Tony Martin all'inseguimento. Nell'ultima curva esitano Bauer e Elminger, parte lunga la volata del gruppo ed e' ancora Kristoff a vincere con Bauer ripreso a 50 metri. Sagan in rimonta ma troppo dietro, Trentin cala un po ' nel finale. 

Un finale incredibile. Doveva essere una tappa tranquilla ma così non è stato. 45 km/h di media. Adesso il secondo giorno di riposo per tutti aspettando i Pirenei.



QUATTORDICESIMA TAPPA
Con un Nibali in giallo, si parte per la seconda tappa alpina di questo tour de France. Partenza veloce, sono in tanti a cercare una fuga da lontano, il gruppo si spacca in due tronconi e Nibali sempre nelle prue posizioni, non si fa sorprendere. 

 

Dopo 16 km evadono 17 corridori, tutti di alto livello, tra cui Rodriguez,  Nieve, Majka, Roche, Sagan e il bravissimo De Marchi in fuga anche nella tappa di ieri. Il vantaggio massimo è di cinque minuti. 

A dare manforte all'Astana arriva il team Net App e successivamente l' Ag2r, di conseguenza crolla il vantaggio dei fuggitivi che restano in tre, Rodriguez, De Marchi e Majka, con un minuto sul gruppo. 

La lotta per la vittoria di tappa è ancora aperta. Si stacca Scarponi e Nibali si trova solo, senza compagni, ma con quello che ha dimostrato ieri nessuno prova ad attaccarlo. Al comando della corsa , Majka si sbarazza di Rodriguez e De Marchi. 

A 3600 mt dall'arrivo, l'attacco di Nibali, lo segue solo Peroud che non gli dà mai il cambio;  in difficoltà Valverde che salva il suo secondo posto in classifica per pochi secondi su Bardet. Rafa Majka taglia per primo il traguardo con un numero di alta classe: nonostante i tanti km in fuga, è riuscito a non farsi riprendere. Secondo posto per Nibali e terzo per Peraud. 

Nibali padrone incontrastato con un distacco di 4'37" su Val Verde. Unico neo per la sua squadra, manca un corridore al suo fianco nel finale. Per fortuna il siciliano è di un altro pianeta e riesce a sostenere il ritmo da solo. Il motivo di questa mancanza è da attribuire a qualche caduta ma soprattutto al grande lavoro fatto dalla squadra, 12 giorni in maglia gialla si fanno sentire, è normale che nel finale paghino questi sforzi.

 


TREDICESIMA TAPPA
Ed e' ancora Vincenzo Nibali a vincere nella prima tappa alpina per la terza volta in questo tour de France. Netta la sua superiorità nel finale: attacca quasi obbligato dalla situazione, non vuole esagerare, ma tutto gli viene facile e va a vincere a braccia alzate.

In difficoltà la sua squadra, che ha visto i componenti Astana cedere ad uno ad uno. Ma con queste gambe, nessuno sulla salita finale può creare problemi al siciliano. Manca Alberto Contador e manca Chris Froome, sarebbe stato un bello spettacolo con un Vincenzo così, avere  tutti e tre migliori corridori. Vincenzo quest'anno li avrebbe potuti battere sulla strada come ha già fatto nella seconda e quinta tappa di questo Tour, si e' dimostrato il più completo nel destreggiarsi in qualsiasi terreno, i suoi rivali attuali per la classifica non sono alla sua altezza. Oggi si sono difesi solo Valverde e Pinot mentre crolla  Porte che perde il secondo posto (il tasmaniano quest'anno non e' mai stato al suo solito livello). Sale invece al terzo posto Barde'. Vincenzo Nibali sta facendo sembrare tutto facile anche ciò che non lo è'. Ho corso qualche anno con lui oltre ad essere un campione e' anche un bravissimo ragazzo, umile e semplice. Forza Nibali!!!


DODICESIMA TAPPA
Dodicesima tappa e un'altro sprint! 185 km accompagnati da un caldo torrido e la pianura francese. Parte veloce la corsa e si capisce subito che gli uomini veloci non si vogliono far scappare un'altra occasione. 

Sono ancora in molte le squadre a non aver colto un successo in questo tour, 5 uomini all'attacco controllano il gruppo ma questa volta Peter Sagan non mette davanti la propria squadra , ci pensa la Giant e la Omega Pharma a controllare la corsa. Come previsto, fuga ripresa, scatti contro scatti nel finale ma ormai è volata sicura. All'ultimo km Paolini è in testa, parte il treno della Omega Pharma,  ma non riesce a tenere la velocità alta. Kristow rimonta sulla destra e parte, Trentin non riesce a cambiare velocità, si siede e per questo Deghenkolb sbanda e si rialza. Va a vincere Kristow, nettamente davanti a Sagan, un'altra volta piazzato.
Peccato per  Graipel, causa una caduta a tre km dall'arrivo, non ha potuto fare lo sprint. La stanchezza si fa sentire, è un  Tour corso a tutta velocità e mai scontato. Nessuna squadra è in grado di fare un buon lavoro per il proprio sprinter nel finale, che si trova quasi sempre solo, a tirare. Ci sono singoli corridori di più squadre nessun gruppo e' unito come qualche giorno fa.
Vincenzo Nibali è sempre più padrone della corsa, in attesa di due tappe alpine dove la sua squadra sarà messa a dura prova. Vista la superiorità dimostrata da Vincenzo, ci saranno sicuramente attacchi da lontano. Per vincere la tappa devono anticiparlo. Il nemico numero uno sarà il caldo che a volte in queste tappe è insopportabile e per un atleta che non ha recuperato bene, può diventare un calvario.


UNDICESIMA TAPPA

Archiviato il primo giorno di riposo il Tour ha visto oggi correre l'11esima tappa. Finalmente il gruppo ha potuto beneficiare di una bella giornata di sole, 187 km con tutte le difficoltà concentrate negli ultimi 45 km.

Già dopo 20 km circa parte la prima fuga composta da tre uomini, con andatura sempre alta; si ritrovano in 5 davanti a condurre ma il gruppo non lascia fare e con la Cannondale che tira a tutta, i fuggitivi vengono ripresi, per ultimo Nicolas Roche che insiste nella sua azione fino in fondo.  Non avendo più Contador in corsa cambia la tattica della Tinkow Saxo alla ricerca di un successo parziale. A rendere il finale ancora più duro ci pensa poi Tony Martin che spinge a tutta per far soffrire i corridori veloci a beneficio di Matteo Trentin, compagno di squadra.
Finale velocissimo, ci provano in tanti, si spezza addirittura il gruppo; ma un Vincenzo Nibali sempre presente nelle prime posizioni non si lascia distrarre.
Attacca Gallopin in discesa, lo riprendono Sagan e Rogers, prova allora Kwiatkowski, che scatta e trova il momento buono per staccare gli altri due del gruppetto inseguitori. Ma Tony Gallopin resiste e va a vincere contenendo il rientro del gruppo. Al secondo posto John Deghenkolb. Altra vittoria sfumata per Peter Sagan: un corridore forte che però trova sempre un ostacolo negli uomini che arrivano al traguardo con lui e che non gli danno mai un cambio (anzi tendono ad isolarlo). Il polacco è troppo spavaldo, spende troppo, ha bisogno di un paio di gregari forti che gli possano restare vicino nel finale. A volte per vincere le corse non bisogna fare vedere di essere il più forte ma bisogna saper anche bluffare, cosa che Sagan deve imparare a fare. Grandi rischi per tutti gli uomini di classifica nel finale, con strade strette e curve veloci. Questa tappa  resterà nelle gambe dei corridori non essendo andata in porto la fuga da lontano, nel finale i grandi nomi hanno dovuto spendere tanto. Chissà se influirà sulle prossime giornate...


DECIMA TAPPA
Si e' corsa oggi la decima tappa: 4300 mt di dislivello e tante montagne da scalare. La salita finale doveva essere il trampolino di lancio per la rimonta di Alberto Contador, ma così non e' stato.

Lo avevamo detto ieri il ciclismo e' imprevedibile e infatti a 100 km dal traguardo, lo spagnolo è stato coinvolto in una caduta: una ferita profonda al ginocchio, 4 minuti fermo al bordo della strada, riparte ,soffre quindi l'abbandono. Il Pistolero saluta i propri compagni di squadra con una pacca sulle spalle e sale in ammiraglia, il tour ha perso l'uomo che poteva dare lo spettacolo che solo i fuoriclasse come lui sanno dare.
In bocca al lupo Alberto ti aspettiamo alla Vuelta!
Veniamo alla corsa: fuga da lontano, 7 uomini attaccano la coppia della Omega Pharma Tony Martin-Kwiatkowsky e rientrano sui primi. Tony Martin da li in avanti  spinge a tutta per il compagno di squadra portando i fuggitivi in carrozza fin ai piedi della penultima salita. Rodriguez si dimostra il più forte degli attaccanti e va via da solo, dietro la maglia Gialla Gallopin in difficoltà. All'imbocco dell'ultima salita l'Astana si mette a spingere a tutta, prima Fulsang poi Scarponi fanno selezione e preparano la stoccata di Nibali che parte a 2500 mt dall'arrivo va a riprendere velocemente Rodriguez, vince la decima  tappa e riconquista la maglia gialla. Nibali ora e' il padrone del Tour anche se mancano 11 tappe a Parigi, Froom e Contador sono fuorigioco ora solo la sfortuna può fermare Vincenzo. Lo spettacolo sicuramente verrà un po meno ma il ciclismo e' anche questo.. Domani un giorno di riposo per tutti.


NONA TAPPA
Se andiamo a vedere l'ordine d'arrivo della tappa di oggi, viene da pensare a una cronometro: primo Tony Martin e secondo Fabian Cancellara. Non e' così. La nona tappa era in linea, con 6 salite, l'ultima ancora lontana dall'arrivo; una tappa destinata ad esser decisa da una fuga, partita da lontano, fin dai primi chilometri con Martin e De Marchi. 

 

Il campione del mondo dimostra da subito una potenza che fa la differenza, si sbarazza di De Marchi sull'ultima salita e guadagna terreno sugli inseguitori, consolidando il proprio vantaggio e vincendo a braccia alzate con tutta tranquillità. Tony Martin ha compiuto un'impresa di grandissimo spessore atletico poichè ha resistito sia al percorso difficoltoso che ai continui attacchi. 

La squadra di Vincenzo Nibali, incontra difficoltà e nessuno li aiuta. Si stacca un gruppo troppo grosso, 28 uomini, che non verrà più ripreso. Maglia virtuale per Gallopin che diventa reale sul traguardo. Non penso che il team Astana oggi volesse perdere la maglia da leader. Nibali non teme Gallopin ma oggi i suoi gregari non sono riusciti a recuperare il grande gruppo che a sua volta inseguiva il battistrada Martin. 

 

La squadra che controlla la corsa non dovrebbe far evadere gruppi numerosi ma non sempre si riesce a evitarlo. Il team di Nibali non ha molto da guadagnare dalla perdita della maglia gialla. Ho vissuto la stessa esperienza nel 2005 con Armstrong che perse la maglia gialla di proposito per farci lavorare meno. Tuttavia il lavoro restò ugualmente sulle nostre spalle. 

Nibali è nella stessa condizione con i 2 minuti e 33 secondi di vantaggio su Contador; dovrà comunque prendersi la responsabilità nelle fasi importanti di gara. Contador dovrà sfruttare qualsiasi occasione per recuperare terreno e avrà bisogno di compagni freschi e forti per farlo. Personalmente ritengo che Nibali non possa staccare Contador in salita, che invece può riuscire a guadagnare un lieve vantaggio. Nibali non deve commettere l'errore di saltare e andare in crisi, andando fuori giri; ha un margine da gestire, guadagnato nella quinta tappa e si può permettere di perdere anche qualcosa. 

Staremo a vedere. Il bello del ciclismo è l'imprevedibilità, basti pensare che colui che si considerava il favorito di questo tour, è già a casa. Domani capiremo molto di più! 

 


OTTAVA TAPPA
Abbiamo dovuto aspettare l'ottava  tappa per vedere la prima fuga "vera "di tutto il tour e il primo arrivo in salita. A vincere e' il francese Blel Kadri che dopo una lunga fuga partita da lontano, dimostra una gran condizione di resistenza e fondo, l'unico dei 5 all'attacco a resistere alla rimonta del gruppo, va a vincere con più di 2 minuti di vantaggio su Alberto Contador. Al terzo posto il nostro Vincenzo Nibali.

Contador non fa' la corsa per la vittoria di tappa, ma vuole a tutti i costi la corsa dura. Sotto una pioggia battente, mette alla frusta i propri compagni di squadra e a 1500 mt dall'arrivo attacca, unico a resistergli Nibali. Perderà tre secondi e la maglia gialla per un salto di catena sul traguardo. Perdono terreno tutti gli altri uomini di classifica, Val Verde compreso, anche se dato per favorito. La tappa non era impossibile (lo dimostrano i brevi distacchi ), all'ottavo giorno le differenze non sono così ampie come nell'ultima  settimana. Oggi abbiamo già capito, se mai ne avessimo avuto bisogno, chi saranno i due protagonisti di questo tour dopo l'abbandono di Froom. Lo spirito di Contador sarà attaccare, attaccare, attaccare, per recuperare il terreno perso sul pavé' da Nibali, che si dimostra sempre presente. Questa volta le condizioni atmosferiche erano a suo favore, sappiamo tutti che con il freddo e la pioggia lo squalo si trova a proprio agio. Lo scorso anno alla Vuelta di Spagna, in salita, l'unico giorno in cui Nibali riuscì a stare con Horner (poi vincitore ) fu proprio in una giornata fredda e piovosa. Dovremmo vedere i due a confronto in Tappone di montagna, con una giornata calda, per capire culi siano i veri valori in campo. Tutto è rimandato ai prossimi giorni e  lo spettacolo è assicurato!
 

SETTIMA TAPPA
Seconda vittoria italiana. Nibali in maglia gialla, non potremmo chiedere di più! Matteo Trentin vince di un soffio su Peter Sagan: non sbaglia nulla, parte al momento giusto e porta a casa il secondo successo di tappa nella corsa francese nella sua giovane carriera. Tre anni fa il suo direttore sportivo Davide Bramati mi disse: "E' un corridore con un grande motore.." Ci aveva visto giusto!

Vincere una tappa al tour non e' per nulla facile e lo dimostra il fatto che Sagan con la sua classe non ci sia ancora riuscito, il livello atletico della corsa francese e' unico al mondo tensione velocità e rischi sono all'ordine del giorno, anche oggi tante curve strappi e vento, la stanchezza comincia a farsi sentire. Questo è un tour corso a tutta velocità, un tour diverso dal solito, un tour dove i velocisti dalla seconda tappa non sono più della partita per la maglia gialla, un tour che assomiglia sempre più nei finali di corsa al giro d'Italia, mai scontato un tour che per questi motivi sarà ancora più duro!

SESTA TAPPA
Doveva essere una volata l'epilogo della sesta tappa e così è stato. C'è un  tedesco sul gradino più alto, ma non è Marcel kittel che si e' rialzato a tre km dall'arrivo dopo una foratura. Il vincitore e' il corridore della lotto Andre Greipel "il Gorilla", finalmente tornato ai sue livelli dopo la brutta caduta alla Gand.


Oggi  si sono fatte sentire le fatiche di questa prima parte di Tour e specialmente tutte le fatiche della tappa di ieri. Volata diversa dal solito nessuna squadra e' riuscita a mettere in fila il gruppo e Andre Graipel è riuscito a fare tutto da solo. I ventagli nel finale hanno frazionato il gruppo, le cadute sono state parecchie anche oggi, vento e pioggia hanno accompagnato la marcia dei corridori. Parecchi i  ritiri: spicca  quello di Hernandez compagno di squadra di Alberto Contador  uomo molto importante per le tappe di montagna. Vincenzo Nibali e' sempre più in giallo e padrone della corsa sia per il modo di muoversi in gruppo ma anche per come gestisce la squadra, in alcune immagini la sua caratterista espressione con la bocca chiusa fa ben sperare...

QUINTA TAPPA
"La temutissima tappa odierna è finita con Nibali che conferma la sua maglia gialla. La quinta giornata si è chiusa sotto una pioggia battente e con parecchi tratti di pavé percorsi proprio nella Parigi Roubaix che hanno reso tutto più difficile (l'organizzazione ha effettuato un cambio di percorso per dei tratti di strada allagati). Terza caduta in due giorni per Chris Froome, che abbandona la corsa...

...il vincitore dello scorso anno e' ko, ed è stato costretto al ritiro. Condizioni di corsa da "inferno del nord" con Contador che si è visto costretto ad inseguire da lontano la testa della corsa. Ne approfitta Nibali che guadagna terreno km dopo km aiutato da una sempre presente Astana. Nel finale bellissimo l'attacco del duo Astana Fulsang-Nibali e Lars Boom (Belkin) che staccano i favoriti Sagan e Cancellara all'inseguimento del fuggitivo Bom. Ma l'olandese tiene e vince questa spettacolare tappa, davanti proprio a Fulsang e Nibali, che rifila più di due minuti a Contador e legittima la sua maglia gialla.

5 tappe e un Nibali  in maglia gialla
Ritirato il favorito numero uno Chris Froome, Nibali diventa il principale candidato alla vittoria finale, avendo distanziato già di 2'37" uno spento - per ora - Alberto Contador. Lo spagnolo resta comunque il rivale da guardare a vista, perché si sa nel Tour nulla è scontato e le sorprese sono dietro l'angolo. Proprio Contador ci ha abituato ad azioni spettacolari quando tutto sembrava perduto, e per il siciliano sarà dura anche se tutto sta girando dalla sua parte.

LE TAPPE INGLESI
Al via di questo centounesimo Tour De France un fiume di gente ai bordi delle strade inglesi ha accompagnato la marcia del gruppo, uno spettacolo che non si vedeva da tempo. Ed è proprio in questo grande inizio che un fenomenale Marcel Kittel si è imposto su tutti gli sprint (sono già 3 le sue vittorie), mentre è già fuori dai giochi il suo rivale numero 1, Marc Kavendish, caduto sul rettilineo finale per un contatto con Simon Gherrans. Il campione inglese e' stato quindi costretto al ritiro.


Non ci saremmo aspettati Vincenzo Nibali in maglia gialla così presto, ma l'inizio nervoso e imprevedibile del Tour con la seconda tappa durissima ha scombinato i piani. Soprattutto dei velocisti. Vinenzo oggi, così come tutti gli altri big, dovrò difendersi sui muri in pavè e su strade tortuose, ripide e pericolose. Un piccolo pezzo di una grande classica inserito nel percorso di sua maestà la Grand Boucle.

Intanto è già stato un Tour con tre ritiri importanti: quello dello sfortunatissimo Mark Cavendish, quello di Modolo e quello di Andy Schlek. Le cadute, come sempre, non sono mancate e hanno fatto il proprio dovere. In negativo, s'intende. E tutto sommato si è salvato Chris Froome, pieno di contusioni, lividi ed escoriazioni ma ancora ai nastri di partenza. Quanto inciderà sul suo fisico e sul suo morale? Difficile dirlo oggi.

Insieme a Nibali l'altro uomo copertina è stato sinora Marcel Kittel. Due sprint vincenti su due per il tedesco, faccia cool ma atteggiamento sempre sorridente e da bravo ragazzo e al momento il velocista più forte al mondo. Menomale che ci sono campioni come lui.

L'ultima cartolina che ci portiamo dietro da questo primo scorcio di Tour è senza dubbio il popolo festante inglese che abbiamo ammirato nelle tre tappe oltremanica. Folla oceanica, amore talmente travolgente da mettere in pericolo le pedalate dei corridori. Ma è proprio da queste immagini che il ciclismo deve e dovrà sempre attingere la propria forza. Contro tutto e tutti.

Ma i fuochi d'artificio sono sono all'inizio.

Paolo Savoldelli e Luca Gregorio