Pantani è stato ucciso. La Procura riapre l'indagine
Riaperta l'inchiesta sulla morte di Marco Pantani a distanza di 10 anni. Il Pirata fu trovato privo di vita nella sua camera del residence Le rose di Rimini, il 14 febbraio 2014.
Il procuratore di Rimini, Paolo Giovagnoli, spiega che l'inchiesta è a carico di ignoti. Non ci sarebbero indagati nella nuova inchiesta, ma i familiari del campione non hanno mai creduto all'ipotesi del suicidio. La Procura, dopo numerose sollecitazioni della famiglia, ha riaperto il caso con l'ipotesi che Pantani non sia morto accidentalmente di overdose, ma sia stato ucciso.
La madre di Marco Pantani, Tonina Belletti, a Tgcom24 ha dichiarato: «La mia sensazione, sin da subito, è che avesse scoperto qualcosa e gli abbiano tappato la bocca». Una donna che non si è mai rassegnata all'idea di una overdose e ha continuato a lottare per scoprire la verità sulla scomparsa del figlio.
Dalla perizia del medico legale eseguita per conto della famiglia, è emerso che le ferite sul corpo del campione, non sono state auto procurate, al contrario sarebbero a opera di terzi. Questo il motivo che ha spinto la Procura a riprendere in mano il caso riesaminando una serie di circostanze poco chiare fin dal principio. Per esempio le grandi quantità di stupefacente trovate nel suo corpo, si potrebbero assumere solo se diluite in acqua; per non dimenticare la telefonata fatta ai carabinieri dall'atleta un'ora prima della sua morte, in cui parlava di "persone che gli davano fastidio".
Ora resta da trovare risposte plausibili alle numerose domande, nel decennale della sua morte, mentre Cesenatico festeggia la notte gialla non più dedicata a lui, la madre di Marco annuncia su Facebook che l'indagine continua.
Staremo a vedere.
Giulia Menegardo