Immagine
Zoncolan, la sua magia in un libro
Ognuno, probabilmente, ha una sua salita preferita. Ma ce ne sono alcune che, oggettivamente, sono entrare nel mito del ciclismo professionistico. E, in particolare, del Giro d'Italia. Lo Zoncolan, senza dubbio, è una di queste e Antonio Simeoli, giornalista del Messaggero Veneto, ci regala una perla da conservare nella nostra biblioteca per conoscere tutte le sfumature e le sfaccettature di questa montagna.
"Sognare ti fa vivere". E' uno dei passi della postfazione, scritta da Enzo Cainero, del nuovo libro di Antonio Simeoli "Zoncolan, la montagna diventata mito". Una frase semplice, ma ad effetto. E che riassume bene le sensazioni che si provano quando si scala e si arriva in cima (se ci si riesce) al Kaiser, come è stato soprannominato.
Antonio Simeoli, nella sue pagine, ci fa immergere totalmente nel mistero, nella storia e nel fascino di questa salita. Che ha consacrato Gilberto Simoni e Ivan Basso. Che ci ha lasciato una delle ultime tracce di Marco Pantani nella tappa del 2003. Uno stadio a cielo aperto, soprattutto in quell'ultimo km dove sempre si sono concentrate migliaia di persone. Per spingere i faticatori del pedale. Per dare un sostegno morale dopo rampe tagliagambe. Per creare una cornice da sogno.
In queste 250 pagine ci sono curiosità e aneddoti, personaggi e testimonianze e la storia di una salita che, in realtà, la corsa rosa ha conosciuto e scoperto piuttosto tardi. Ma di cui, oggi, non si può più fare a meno. E il cui solo nome incute timore, rispetto e reverenza.
Zoncolan, la montagna diventata mito...
Luca Gregorio