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Vi racconto la Mia Sfida: Cronoscalata con un campione
Martyn Anderson, uno dei ragazzi protagonisti del reality prodotto da Bike Channel "Milano-Roma: La Sfida" racconta a distanza di qualche mese le emozioni vissute in prima persona nel primo grande reality sul ciclismo mai prodotto in Italia.
Durante la colazione in un bell’albergo nella meravigliosa città di Montecatini (“chez Magrini”) ci viene annunciata che il terzo giorno – quello più difficile secondo Savoldelli – incomincerà con una cronoscalata individuale.
Mentre ci riscaldiamo per la prova speciale, scopriamo la vera sorpresa del giorno: ci farà compagnia “Super Mario” Cipollini. Il mio ricordo personale di Mario è una tappa a cronometro nel Tour quando indossava la maglia gialla. Quel giorno doveva perdere tanti minuti e anche la maglia ma Cipollini fece una grandissima crono e riuscii a difendere la maglia gialla facilmente: non era solo un grandissimo velocista.
Col solito carisma Cipollini ci spiega la salita che dubbiamo affrontare. Poi il resto del giorno è un incubo per me. Normalmente vado bene in salita ma stamattina non ho forze nelle gambe. Do il massimo ma non è molto e sono deluso della mia prestazione ma ho la coscienza a posto perché in quel momento non potevo dare di più. Scopro che non sono l’unico con le gambe pesanti ma fortunatamente Roberto e Alessandro fanno bene per noi mentre Stefano si supera per l’altra squadra e il “bamba” dimostra d’essere il forte in salita. Mangiamo qualcosa e poi salutiamo Montecatini, dove perfino il sindaco (molto simpatico) era venuto a trovarci. Nel pomeriggio c’è la terza tappa ed io temo il peggio.
Partiamo forte come sempre, anzi troppo forte considerando che siamo stanchi e c’è una salita dura da affrontare. Chiedo a Roberto che sta davanti di rallentare un pelino, ma non ascolta, perciò rallento io costringendo il resto della squadra di ridurre la velocità. Roberto non è contento e discutiamo. Poi dopo una ventina di kilometri e mentre qualcuno (come previsto) mostra i primi segni di fatica quando la strada sale un po’, ci perdiamo per l’ennesima volta! Per la prima volta sento le parole “abbiamo perso la Sfida” e l’umore nella squadra è nero. Consapevoli di avere quasi sicuramente perso la tappa, affrontiamo la salita a passo di lumaca ma poi, per rispettare la gara e i nostri avversari, finiamo a tutta.
L’arrivo a Grosseto poteva essere memorabile, ci sono il sole e tanta gente che ci aspetta all’arrivo. Ma mentre l’altra squadra festeggia, noi ci sentiamo sconfitti. Il nostro DS fa del suo meglio per tirarci su di morale ma siamo a terra. E il momento più brutto per la Tropix-Nalini e pare proprio che abbiamo perso un’altra volta. Per rallegrarci un po’ scopriamo che l’albergo per quella notte è un bellissimo Golf Club a Orbetello. In un ambiente di lusso ci beviamo una birra e decidiamo almeno di cercare di chiudere in bellezza il giorno dopo che sarà l’ultima tappa. Poi scopriamo che l’altra squadra è stata squalificata e che abbiamo vinto la terza tappa.
“Vinto” si fa per dire perché in realtà i nostri avversari ci avevano battuto sul campo. Ma il regolamento va rispettato e ci rendiamo conto che una vittoria sia nell’ultima tappa sia nella prova speciale ci permetterebbe di vincere La Sfida. Per me il punto interrogativo è sempre lo stesso: come staranno le mie gambe domani, sarò in grado di fare la mia parte? In ogni caso c’è una certezza: domani vedrò Roma per la prima volta!
LEGGI IL RESTO DELLA STORIA
Primo episodio: Tutto comincia così...
Secondo episodio: un week end da Campione!
Terzo episodio: comincia l'avventura, da Milano a Verona
Quarto episodio: arrivano le salite!
Quinto episodio: una cronoscalata da Campione!
Durante la colazione in un bell’albergo nella meravigliosa città di Montecatini (“chez Magrini”) ci viene annunciata che il terzo giorno – quello più difficile secondo Savoldelli – incomincerà con una cronoscalata individuale.
Mentre ci riscaldiamo per la prova speciale, scopriamo la vera sorpresa del giorno: ci farà compagnia “Super Mario” Cipollini. Il mio ricordo personale di Mario è una tappa a cronometro nel Tour quando indossava la maglia gialla. Quel giorno doveva perdere tanti minuti e anche la maglia ma Cipollini fece una grandissima crono e riuscii a difendere la maglia gialla facilmente: non era solo un grandissimo velocista.
Col solito carisma Cipollini ci spiega la salita che dubbiamo affrontare. Poi il resto del giorno è un incubo per me. Normalmente vado bene in salita ma stamattina non ho forze nelle gambe. Do il massimo ma non è molto e sono deluso della mia prestazione ma ho la coscienza a posto perché in quel momento non potevo dare di più. Scopro che non sono l’unico con le gambe pesanti ma fortunatamente Roberto e Alessandro fanno bene per noi mentre Stefano si supera per l’altra squadra e il “bamba” dimostra d’essere il forte in salita. Mangiamo qualcosa e poi salutiamo Montecatini, dove perfino il sindaco (molto simpatico) era venuto a trovarci. Nel pomeriggio c’è la terza tappa ed io temo il peggio.
Partiamo forte come sempre, anzi troppo forte considerando che siamo stanchi e c’è una salita dura da affrontare. Chiedo a Roberto che sta davanti di rallentare un pelino, ma non ascolta, perciò rallento io costringendo il resto della squadra di ridurre la velocità. Roberto non è contento e discutiamo. Poi dopo una ventina di kilometri e mentre qualcuno (come previsto) mostra i primi segni di fatica quando la strada sale un po’, ci perdiamo per l’ennesima volta! Per la prima volta sento le parole “abbiamo perso la Sfida” e l’umore nella squadra è nero. Consapevoli di avere quasi sicuramente perso la tappa, affrontiamo la salita a passo di lumaca ma poi, per rispettare la gara e i nostri avversari, finiamo a tutta.
L’arrivo a Grosseto poteva essere memorabile, ci sono il sole e tanta gente che ci aspetta all’arrivo. Ma mentre l’altra squadra festeggia, noi ci sentiamo sconfitti. Il nostro DS fa del suo meglio per tirarci su di morale ma siamo a terra. E il momento più brutto per la Tropix-Nalini e pare proprio che abbiamo perso un’altra volta. Per rallegrarci un po’ scopriamo che l’albergo per quella notte è un bellissimo Golf Club a Orbetello. In un ambiente di lusso ci beviamo una birra e decidiamo almeno di cercare di chiudere in bellezza il giorno dopo che sarà l’ultima tappa. Poi scopriamo che l’altra squadra è stata squalificata e che abbiamo vinto la terza tappa.
“Vinto” si fa per dire perché in realtà i nostri avversari ci avevano battuto sul campo. Ma il regolamento va rispettato e ci rendiamo conto che una vittoria sia nell’ultima tappa sia nella prova speciale ci permetterebbe di vincere La Sfida. Per me il punto interrogativo è sempre lo stesso: come staranno le mie gambe domani, sarò in grado di fare la mia parte? In ogni caso c’è una certezza: domani vedrò Roma per la prima volta!
LEGGI IL RESTO DELLA STORIA
Primo episodio: Tutto comincia così...
Secondo episodio: un week end da Campione!
Terzo episodio: comincia l'avventura, da Milano a Verona
Quarto episodio: arrivano le salite!
Quinto episodio: una cronoscalata da Campione!