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Giro d'Italia, ci siamo! Ecco chi c'è al via
Prevarrà l'esperienza e la classe di Alberto Contador o la voglia di emergere di Fabio Aru? O magari Richie Porte, che ha vissuto i primi mesi del 2015 da protagonista, scombinerà un pronostico che appare scontato?
Sono solo alcuni degli interrogativi che accompagnano la partenza del 98esimo Giro d'Italia. Orfana di Nibali e Quintana, la corsa Rosa comincia dalla Liguria, come 11 anni fa, con la crono sulla nuova ciclabile da San Lorenzo a Mare a Sanremo.
21 tappe, con quasi 3500km da coprire in tre settimane e 44mila metri di dislivello. Un Giro duro ma non durissimo, con sette arrivi in salita (ma 4 tappe di alta montagna) e sette arrivi dedicati, in teoria, ai velocisti. Tante le salite da non perdere: dall'Abetone al Mortirolo, da Campiglio al Colle delle Finestre (Cima Coppi di questa edizione). Si scenderà fino in Campania e si farà anche un piccolo passaggio in Svizzera, prima della chiusura a Milano.
Alberto Contador, sulla carta, non sembra avere rivali del suo livello. Dopo i trionfi del 2008 e del 2011 (quest'ultimo revocato per doping), il Pistolero vuole ancora far innamorare l'Italia coi suoi scatti in salita, dove avrà come insolito gregario Ivan Basso. Uran, secondo nelle ultime due edizioni, ha dimostrato di avere feeling con questa corsa ma gli servirebbe comunque un'impresa, mentre Fabio Aru, la nostra punta di diamante, è un'incognita dopo una preparazione che è andata a singhiozzo.
Nel 2014 il sardo ha regalato lampi di classe salendo sul terzo gradino del podio. Quest'anno uguagliare quel risultato è ovviamente l'obiettivo minimo, col sogno non troppo nascosto della maglia rosa. Possibili outsider? Potrebbero regalare qualcosa di interessante Domenico Pozzovivo e Ryder Hesjedal, ma il vero nome nuovo potrebbe essere quello del russo Ilnur Zakarin, recente vincitore del Giro di Romandia.
Si accendono le luci, lo spettacolo sta per cominciare.
Luca Gregorio
Sono solo alcuni degli interrogativi che accompagnano la partenza del 98esimo Giro d'Italia. Orfana di Nibali e Quintana, la corsa Rosa comincia dalla Liguria, come 11 anni fa, con la crono sulla nuova ciclabile da San Lorenzo a Mare a Sanremo.
21 tappe, con quasi 3500km da coprire in tre settimane e 44mila metri di dislivello. Un Giro duro ma non durissimo, con sette arrivi in salita (ma 4 tappe di alta montagna) e sette arrivi dedicati, in teoria, ai velocisti. Tante le salite da non perdere: dall'Abetone al Mortirolo, da Campiglio al Colle delle Finestre (Cima Coppi di questa edizione). Si scenderà fino in Campania e si farà anche un piccolo passaggio in Svizzera, prima della chiusura a Milano.
Alberto Contador, sulla carta, non sembra avere rivali del suo livello. Dopo i trionfi del 2008 e del 2011 (quest'ultimo revocato per doping), il Pistolero vuole ancora far innamorare l'Italia coi suoi scatti in salita, dove avrà come insolito gregario Ivan Basso. Uran, secondo nelle ultime due edizioni, ha dimostrato di avere feeling con questa corsa ma gli servirebbe comunque un'impresa, mentre Fabio Aru, la nostra punta di diamante, è un'incognita dopo una preparazione che è andata a singhiozzo.
Nel 2014 il sardo ha regalato lampi di classe salendo sul terzo gradino del podio. Quest'anno uguagliare quel risultato è ovviamente l'obiettivo minimo, col sogno non troppo nascosto della maglia rosa. Possibili outsider? Potrebbero regalare qualcosa di interessante Domenico Pozzovivo e Ryder Hesjedal, ma il vero nome nuovo potrebbe essere quello del russo Ilnur Zakarin, recente vincitore del Giro di Romandia.
Si accendono le luci, lo spettacolo sta per cominciare.
Luca Gregorio