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Redazione

Tour mtb: Grand Valley Tour - Oasi Zegna

Prima tappa da Milano lungo tutta la pianura lombarda, pedalando sulle sponde del Lago Maggiore e Lago d’Orta e poi verso Trivero per giungere a Bielmonte ed entrare in una vera e propria oasi naturale.

Il Grand Valley Tour propone la partenza da Milano per attraversare la pianura lombarda lungo strade secondarie e ciclabili che si diramano fino alla zona dei laghi. Il tour passa proprio di fianco a due incantevoli laghi: il Lago Maggiore e il Lago d’Orta. Un’occasione per scoprire paesaggi incantevoli della Lombardia, in totale relax senza clacson e interminabili code.

Bielmonte: un balcone naturale
Giunti a Trivero si entra in un altro mondo: si pedala sulla Panoramica Zegna, strada che si arrampica fino a Bielmonte (1500m s.l.m.) circondata da rododendri e boschi incantevoli. Veniamo stregati da un romantico tramonto proprio sul Monte Rosa, che ammiriamo estasiati da una bocchetta incontrata poco prima di arrivare a Bielmonte. Rimaniamo là per una buona mezz’ora a godercelo.
Ormai a tarda sera arriviamo finalmente al Bucaneve, l’albergo che si trova sulla Panoramica Zegna e abbraccia un panorama vastissimo: si intravedono le luci di Milano, Torino e al mattino scorgiamo il Monviso. Da qui è possibile ammirare gran parte del Piemonte, la Pianura Padana Emiliana, l’Appennino e naturalmente parte delle Alpi. Ceniamo nell’elegante sala del Bucaneve e poi il meritato riposo, il silenzio ci invade.

Tour mtb “slow ride”
Appena lasciamo Bielmonte alle spalle ci accoglie al mattino presto ancora lui: il Monte Rosa. Lo abbiamo ammirato la sera prima ma ci fermiamo nuovamente per scattare qualche foto da pubblicare sui social, per far invidia agli amici rimasti a casa. Abbiamo abbandonato la città ma c’è chi non può restare senza smart phone… effettivamente non si può tornare a casa senza delle foto ricordo di questi posti.

Il tour mtb non è impegnativo in questa prima fase, ci godiamo soprattutto il paesaggio e lasciamo che i nostri occhi si perdano in quelle verdi colline e chiediamo, curiosi, da dove passeremo, se in quella valletta o sotto quelle rocce lontane. L’ora della pausa arriva presto e all’Agriturismo Alpe Moncerchio ci ha accolti Giada con caraffe di birra fresca e taglieri di salumi e formaggi locali, da accompagnare con marmellate e miele, verdure grigliate e pane casereccio… non ce ne volevamo più andare!
Un’altra splendida struttura nell’Oasi Zegna è la Locanda di Bocchetto Sessera dove, purtroppo, non abbiamo né alloggiato né mangiato, ma abbiamo scambiato due parole con Teresa che gestisce la struttura, sorta su un antico edificio dell’Ottocento. E’ in mezzo alla natura dove il traffico non esiste, quei posti dove vorresti restare una settimana (e forse anche più!) a rilassare anima e corpo e dimenticare le “brutte abitudini”.

Alpe Artignaga: dove sono i folletti?
Tutta la sterrata che stiamo percorrendo è vietata alla circolazione delle auto e questo permette anche di pedalare con un po’ di spensieratezza, di scherzare tra noi e di non avere quell’ansia perenne di vederci spuntare uno scooter in piega dietro una curva o un’auto che ci strombazza per sorpassarci.

Arriviamo nel primo pomeriggio all’Alpe Artignaga, un gruppo di piccole baite in pietra e legno, un borgo abitato soprattutto nella stagione afosa per scappare dalla calura delle città, circondato da vette che superano i 2000 metri.

L’atmosfera che avvolge questo incantevole borgo è quasi fiabesca e ci vuole poco per immaginare che il “villaggio” sia popolato da folletti, gnomi ed elfi magici! Anche se semi disabitato, il borgo è curatissimo e permette di sostare un po’ all’ombra e bere l’acqua fresca di sorgente.

Verso l’Alpe di Mera
Ripartiamo e il tour abbandona per un tratto la sterrata per diventare più selvaggio, con qualche pezzo a piedi immersi in una natura che diventa sempre più intensa e ci sentiamo completamente isolati e lontani dalle città: iniziamo a sentire il fragore di una cascata e dopo qualche curva ci troviamo di fronte una trentina di metri di “schiuma bianca”, un tuffo nel verde del torrente Sessera che attraverseremo un centinaio di metri più avanti grazie al ponte tibetano.

Non perdetevi la prossima puntata che pubblicheremo settimana prossima dedicata alla tappa del Grand Valley Tour in Valsesia.

 Per maggiori informazioni sul Grand Valley Tour potete accedere alla sezione bike del sito oasizegna.com





Ma cosa è l’Oasi Zegna?
Per chi ancora non sapesse cosa è Oasi Zegna vogliamo darvi qualche informazione, rimandando per approfondire la conoscenza al sito ufficiale. Oasi Zegna è un’area montana protetta in provincia di Biella, nata dal “pensiero verde” di Ermenegildo Zegna, fondatore della nota casa stilistica Zegna. La sua passione e l’amore per la natura e la sua terra lo hanno spinto a dar vita ad un’opera di valorizzazione ambientale intorno a Trivero, un’area che si estende per 100 km2. L’area, di cui una buona parte è privata, è stato il primo esempio italiano di come poter riqualificare un’intera area naturale, attualmente l’Oasi Zegna è un parco protetto dove i mezzi motorizzati non possono accedere. Quello che stupisce appena si sale sopra Bielmonte è la vista che si apre sulla Valsessera e le Alpi, si ha di fronte tutta la vastità dell’oasi, il verde intenso dei prati e dei boschi. Viene proprio voglia di fermarsi, far correre lo sguardo senza un obiettivo preciso e lasciare che il corpo venga invaso da una sorta di “energia verde”.