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Una giornata con Bruseghin
Partenza ore 6.30 del mattino. Destinazione? Vittorio Veneto. Anzi, scusate, Piadera, minuscola frazione a due passi dalla città veneta. E' li' che mi aspetta Marzio Bruseghin, uno dei corridori che ha fatto parlare di sè fra la metà degli anni Novanta e i primi anni di questo secolo. Un gregario coi fiocchi.
Uno di quelli che andava piuttosto forte su vari terreni. Che ha incastonato in bacheca due vittorie a cronometro al Giro d'Italia e che nel 2008 è stato capace di correre, nello stesso anno, Giro, Vuelta, Tour, Mondiale e Olimpiade. Roba da mostri. Marzio lo ricorderete soprattutto per i suoi asini, che sono diventati quasi leggenda. Bruseghin ciclista per caso e contadino mancato. O meglio, prima ciclista perchè dotato di qualcosa in più e poi, una volta chiusa la carriera sui pedali, ritornato alla sua amata terra. Ad accudire i suoi asini, a produrre prosecco di qualità e a fare passeggiate coi suoi sette cani.
Marzio Bruseghin e' uno verace, uno di quelli con cui non puoi non entrare in sintonia e che ti fa subito sentire in famiglia. Una chiacchierata fra le vigne, qualche ricordo del passato, uno spritz al bar dove passa le serate con gli amici e poi via insieme ad affrontare la salita di San Lorenzo. Tornanti di asfalto che ha consumato tante volte durante i suoi allenamenti. L'aria frizzante di settembre ci accompagna fra battute, risate e aneddoti, poi da solo sfido i 3km di salita per arrivare a casa sua.
Una salita, a detto di Marzio, considerata fra le più dure di tutta Europa. Rampe fra il 22 e il 28 per cento che ti fanno bruciare le gambe. Il Bruse mi fa da ammiraglia e mi sprona a non mollare. Si scollina, l'agonia è finita. Una doccia e poi tutti a tavola, con un paio di bottiglie del suo Amets (il prosecco di sua produzione, che viene dalla parola basca che significa sogno) per accompagnare il risotto ai funghi fatto da sua sorella.
Insomma, questo e' solo un pezzo (breve) di racconto. Tutto il resto lo scoprirete nella prossima stagione di "A tu per tu...". Vi aspetto, a partire dal 19 ottobre, con tanti altri personaggi del mondo del ciclismo...
Luca Gregorio
Uno di quelli che andava piuttosto forte su vari terreni. Che ha incastonato in bacheca due vittorie a cronometro al Giro d'Italia e che nel 2008 è stato capace di correre, nello stesso anno, Giro, Vuelta, Tour, Mondiale e Olimpiade. Roba da mostri. Marzio lo ricorderete soprattutto per i suoi asini, che sono diventati quasi leggenda. Bruseghin ciclista per caso e contadino mancato. O meglio, prima ciclista perchè dotato di qualcosa in più e poi, una volta chiusa la carriera sui pedali, ritornato alla sua amata terra. Ad accudire i suoi asini, a produrre prosecco di qualità e a fare passeggiate coi suoi sette cani.
Marzio Bruseghin e' uno verace, uno di quelli con cui non puoi non entrare in sintonia e che ti fa subito sentire in famiglia. Una chiacchierata fra le vigne, qualche ricordo del passato, uno spritz al bar dove passa le serate con gli amici e poi via insieme ad affrontare la salita di San Lorenzo. Tornanti di asfalto che ha consumato tante volte durante i suoi allenamenti. L'aria frizzante di settembre ci accompagna fra battute, risate e aneddoti, poi da solo sfido i 3km di salita per arrivare a casa sua.
Una salita, a detto di Marzio, considerata fra le più dure di tutta Europa. Rampe fra il 22 e il 28 per cento che ti fanno bruciare le gambe. Il Bruse mi fa da ammiraglia e mi sprona a non mollare. Si scollina, l'agonia è finita. Una doccia e poi tutti a tavola, con un paio di bottiglie del suo Amets (il prosecco di sua produzione, che viene dalla parola basca che significa sogno) per accompagnare il risotto ai funghi fatto da sua sorella.
Insomma, questo e' solo un pezzo (breve) di racconto. Tutto il resto lo scoprirete nella prossima stagione di "A tu per tu...". Vi aspetto, a partire dal 19 ottobre, con tanti altri personaggi del mondo del ciclismo...
Luca Gregorio