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Ripensando a Gran Canaria... Che avventura!
Il tempo fugge veloce: è così da sempre e così sarà per sempre, tranne quando devi affrontare in bici, una lunga e dura salita. Qui si nota immediatamente il chiaro e netto rallentamento dello scorrere del tempo; i minuti diventano come lunghe, interminabili ore, che non passano mai.
Sono invece passati già dieci mesi da quando la mia prima bici vacanza a gran Canaria è terminata, ed io non sto già più nella pelle ; ho una gran voglia di pedalare su quelle strade spettacolari, dentro canyon rossi solcati da aridi ruscelli, ammirare le scogliere che si ergono dal potente oceano e godere al sole una temperatura sui 20 /25 °C.
E poi guardare il cielo terso con un vento che, quando è alle spalle ti fa volare; insomma, a 61 anni compiuti, tutto questo mi rende euforico. E poi, il clima splendido, e non parlo solo di quello climatico, il personale dello staff, le bici sempre pronte, i massaggi, la cucina, insomma un quadro praticamente perfetto per un cicloturista lento come me, che non vede l'ora, nel suo piccolo, di contribuire a dipingere. Talmente voglioso di cominciare, da essermi imbarcato in un'ardua impresa; mettermi a "dieta", che quando lo dico o lo scrivo, ancora adesso non mi pare vero. Non sfottete, per favore; per me è stato come iniziare una lunga agonia (gastronomica), che mi ha molto prostrato psicologicamente, anche se sta dando buoni risultati in termini di calo ponderale.
Ed è gran parte "colpa" del C.T. della nazionale, Davide Cassani e delle sue riunioni post allenamento alle quali partecipavo , senza troppo impegno. Lui spiegava l'importanza dell'alimentazione e del mangiare poco e spesso, a basso indice glicemico, frutta, verdure e proteine, riunioni dove quasi tutti i partecipanti erano magri come dei chiodi, tranne uno..... E mangiare poco quando si fa poco ed insomma alla fine ho cercato di metterlo in pratica. Facile a dirsi , meno, molto meno a farsi ; dopo lunghi mesi di faticosa gestazione, ho abbandonato con moltissimi sacrifici, riluttante, la mia dieta a base di dosi massicce di pasta con sughi assortiti, formaggi e tutti i prodotti derivati dal suino.
Sessanta giorni di sacrifici inenarrabili; sono rimasto ancora il grosso ciclista dell'anno scorso , ma con 10 chili di ciccia in meno sul groppone. Ed allora quello che soltanto dieci mesi fa non osavo neanche immaginare si è prepotentemente affacciato nei ristretti meandri del mio circuito neuronico ; se riesco in questa titanica impresa del mangiare poco, mangiare meglio, sfiderò il " pico de las Nieves", el infierno , una salita che porta dal mare alla cima che domina l'isola di Gran Canaria a 1950 mslm,; 23 chilometri di strada al 7% medio, con punte al 23%. Senza tentennamenti e senza paura, sperando che il vento soffi alle spalle. Nel frattempo, giorni per allenarmi tanto e ingerire niente ne restano ancora.
Graziano Majavacchi
Sono invece passati già dieci mesi da quando la mia prima bici vacanza a gran Canaria è terminata, ed io non sto già più nella pelle ; ho una gran voglia di pedalare su quelle strade spettacolari, dentro canyon rossi solcati da aridi ruscelli, ammirare le scogliere che si ergono dal potente oceano e godere al sole una temperatura sui 20 /25 °C.
E poi guardare il cielo terso con un vento che, quando è alle spalle ti fa volare; insomma, a 61 anni compiuti, tutto questo mi rende euforico. E poi, il clima splendido, e non parlo solo di quello climatico, il personale dello staff, le bici sempre pronte, i massaggi, la cucina, insomma un quadro praticamente perfetto per un cicloturista lento come me, che non vede l'ora, nel suo piccolo, di contribuire a dipingere. Talmente voglioso di cominciare, da essermi imbarcato in un'ardua impresa; mettermi a "dieta", che quando lo dico o lo scrivo, ancora adesso non mi pare vero. Non sfottete, per favore; per me è stato come iniziare una lunga agonia (gastronomica), che mi ha molto prostrato psicologicamente, anche se sta dando buoni risultati in termini di calo ponderale.
Ed è gran parte "colpa" del C.T. della nazionale, Davide Cassani e delle sue riunioni post allenamento alle quali partecipavo , senza troppo impegno. Lui spiegava l'importanza dell'alimentazione e del mangiare poco e spesso, a basso indice glicemico, frutta, verdure e proteine, riunioni dove quasi tutti i partecipanti erano magri come dei chiodi, tranne uno..... E mangiare poco quando si fa poco ed insomma alla fine ho cercato di metterlo in pratica. Facile a dirsi , meno, molto meno a farsi ; dopo lunghi mesi di faticosa gestazione, ho abbandonato con moltissimi sacrifici, riluttante, la mia dieta a base di dosi massicce di pasta con sughi assortiti, formaggi e tutti i prodotti derivati dal suino.
Sessanta giorni di sacrifici inenarrabili; sono rimasto ancora il grosso ciclista dell'anno scorso , ma con 10 chili di ciccia in meno sul groppone. Ed allora quello che soltanto dieci mesi fa non osavo neanche immaginare si è prepotentemente affacciato nei ristretti meandri del mio circuito neuronico ; se riesco in questa titanica impresa del mangiare poco, mangiare meglio, sfiderò il " pico de las Nieves", el infierno , una salita che porta dal mare alla cima che domina l'isola di Gran Canaria a 1950 mslm,; 23 chilometri di strada al 7% medio, con punte al 23%. Senza tentennamenti e senza paura, sperando che il vento soffi alle spalle. Nel frattempo, giorni per allenarmi tanto e ingerire niente ne restano ancora.
Graziano Majavacchi