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Bike the Nobel, ci crediamo?
Per una volta la Rai ha fatto una mossa da vero servizio pubblico (strano ma vero). Il programma radiofonico Radio2 "Caterpillar" ha lanciato l'iniziativa Bike the Nobel, la campagna per promuovere la candidatura della bicicletta al Nobel per la pace.
Una provocazione. Una bizzarria. Una sfida. Se vogliamo un'autentica follia, ma ovviamente condivisibile. Il perchè di questa campagna lo hanno spiegato Massimo Cirri e Sara Zambotti, i due conduttori del programma: "La bicicletta è il più pacifico e meno inquinante dei mezzi. È democratico perché elimina le distanze tra i popoli e le persone, visto che il ricco pedala come il povero. E poi ovunque è uno strumento per la crescita dell’infanzia e in diversi Paesi contribuisce in modo diretto all’emancipazione della donna".
Ma come funzionerà Bike the Nobel? Una staffetta di ciclisti professionisti e amatori partirà dall’Italia con il compito di lasciare davanti agli uffici dell’organizzazione che assegna il Nobel le firme raccolte e una bicicletta. "È un gesto simbolico, visto che per mandare la candidatura con le firme basterebbe una mail" spiegano Cirri e Zambotti. Formalmente la candidatura non potrà essere della bicicletta come oggetto, ma verranno scelte delle Ong che in giro per il mondo usano le due ruote come strumento di sviluppo e agente di pace.
Insomma, pensare di prendere il Nobel sembra francamente un'utopia. Ma è osando e sognando che, spesso, si riesce a fare qualcosa di speciale...
Luca Gregorio
Una provocazione. Una bizzarria. Una sfida. Se vogliamo un'autentica follia, ma ovviamente condivisibile. Il perchè di questa campagna lo hanno spiegato Massimo Cirri e Sara Zambotti, i due conduttori del programma: "La bicicletta è il più pacifico e meno inquinante dei mezzi. È democratico perché elimina le distanze tra i popoli e le persone, visto che il ricco pedala come il povero. E poi ovunque è uno strumento per la crescita dell’infanzia e in diversi Paesi contribuisce in modo diretto all’emancipazione della donna".
Ma come funzionerà Bike the Nobel? Una staffetta di ciclisti professionisti e amatori partirà dall’Italia con il compito di lasciare davanti agli uffici dell’organizzazione che assegna il Nobel le firme raccolte e una bicicletta. "È un gesto simbolico, visto che per mandare la candidatura con le firme basterebbe una mail" spiegano Cirri e Zambotti. Formalmente la candidatura non potrà essere della bicicletta come oggetto, ma verranno scelte delle Ong che in giro per il mondo usano le due ruote come strumento di sviluppo e agente di pace.
Insomma, pensare di prendere il Nobel sembra francamente un'utopia. Ma è osando e sognando che, spesso, si riesce a fare qualcosa di speciale...
Luca Gregorio