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Redazione

Qualcosa che non sapete su Watts e Kg…

In una frase pubblicitaria automobilistica di una famosa casa Tedesca si dice: la potenza è nulla senza controllo , vantando una delle doti principali delle sue autovetture.Venendo anch'io dal settore anaerobico basato su concetti di forza/equilibrio/coordinazione/autocontrollo (lo sci - il golf - il tennis):  posso solo dire che e' la verità, non serve aggiungere altro.
 
La POTENZA è una forza applicata ad un mezzo che la trasforma in moto, ma solo una componente della prestazione atletica.
 
Ma nella bici, non essendo uno sport tecnico anaerobico (sci - tennis ect.), la potenza è tutto per vincere?
 
Bisogna partire da una veloce analisi di queste caratteristiche:
 
Gestione gara: pensate a quante cose si fanno in gara/allenamento, spesso consapevoli, spesso inconsapevoli, trascinati dal gruppo e dalla carenza di una corretta educazione all'autoascolto e controllo della parte emozionale , adrenalina e Super Io (sovra valutazione doti reali atletiche del momento ).

Abbiamo l'educazione di valutare sempre la salita, ma spesso sono le discese a fare la differenza : guida >> destrezza >> equilibrio >> reattivita' dei sistemi percettivi (quindi ritorniamo all'equlibrio e alle capacita' di reazione - propiocettive).
Terreni asciutti, bagnati, sterrati, caldo e freddo, ect. : condizioni ambientali.
Alimentazione e quindi corretto approccio energetico / salino minerale .
Allora posso avere dei valori alti w/kg. ad un test a secco,  ma alla fine se dentro una gara non li so' gestire : come la mettiamo?

- Resistenza alla fatica >> soglia del dolore: c'e' un momento in cui tutto urla "basta"… in quel momento che segna il limite umano per ogni persona c'e' sempre quello che non molla, i watts diventano solo pochi in piu' in quello strumento che ad oggi nessuno puo' riprodurre e richiudere tra due pezzi di plastica con un display colorato fatto di soli numeri.
- Autostima: un test a secco ci da' un valore a scatola chiusa, poi quando saliamo in bici solo un forte carattere lo puo' esprimere  in realta' , senza carattere non c'e' un valore reale , ma solo un numero quasi senza senso, che serve solo a chi vede i numeri come logica matematica "assoluta", ma nello sport la matematica trova solo una piccola parte logica , per fortuna e' - sara' e speriamo resti cosi.
- Caratteristiche muscolari / struttura dell'atleta /genetica: ahime' siamo animaletti, come tali esistono animaletti con caratteristiche "veloci", altri "lente" , altri furbi e reattivi, ect.

Possiamo migliorare tutto,ma non possiamo cambiare la  razza, e tra quelli della stessa  razza ci sara'  il piu' furbo sempre, che anche se non con le migliori caratteristiche sapra' vincere per abilita' e gestione della situazione usando l'intelligenza che e' la conoscenza (studio - esperienza- cultura) e l'applicazione della medesima per ogni situazione nel minor tempo possibile.

Allora quel pezzettino di nastro sul manubrio, dove dei numeri segnano il momento di forza da applicare per un tempo (tabella di allenamento), che spazio ha nella nostra crescita ciclistica?

 - Giusto e' seguire la scienza, dove i numeri rappresentano i concetti della ricerca della scienza ( tecnica - alimentazione - integrazione - tecniche di defaticamento)
- Giusto fare un test (a secco o su una salita)  per capire chi siamo oggi, nei confronti di tanti altri come noi (apparentemente...uguali )
- Giusto allenarsi con un misuratore di potenza : cosi' possiamo capire  quanto spingiamo ed abbinare il tutto alle sensazioni dove ogni giorno e' un libro nell'enciclopedia della nostra vita atletica e sociale.
- Giusto e' sognare i valori di potenza altrui: da sempre il piu' forte e' " teoricamente" quello che solleva piu' kg. . Siamo educati cosi', per cui ci vendono spesso questo concetto di " Super Io " come assoluto.
- Giusto trasformare in statistica le prestazioni degli atleti e di chi pedala per hobby: la scienza e' statistica e studio di metodiche per portare nella casa di tutti il beneficio del progresso medico / scientifico / tecnologico.
 
Chi ha fretta spinga ogni giorno al massimo, ma non si dimentichi che per ogni sforzo c'è una fase di recupero. Per ogni stress creato volontariamente c'è una reazione opposta perché il nostro organismo non ama i bruschi cambiamenti.
 
La genetica è fondamentale, ma spesso la testa, intesa come perseveranza, visualizzazione, determinazione, caparbietà conta piu' di quei 10-20 w che ogni tanto sogniamo come riferimento di una prestazione massimale, ma che in una gara spesso si perdono gia' in partenza.

Alessandro Schiasselloni - Mental Coach - Riflessologo - Preparatore Atletico
Telefono: 333 4014119 - Email: aschiasselloni@gmail.com - www.posturale.info - www.sportmentalist.it
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