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La storia di Fabio: come dimagrire di 25 kg e battere il diabete in bici
Fabio Braga ha 50 anni. Da qualche tempo convive con un disturbo, una malattia, che accomuna moltissimi italiani: il diabete. Ma ha una storia molto particolare da raccontare, fatta di sudore, fatica, sacrifici, nuova alimentazione, bicicletta e tanto, tantissimo allenamento.
PREMESSA - Raccontare la storia di Fabio Braga è un po’ come fare il resoconto di uno splendido romanzo ricco di colpi di scena e con molto pathos, sacrifici, rinunce e speranze. L’imprenditore trecatese, che a 50 anni decide di impegnarsi nello sport (ciclismo amatoriale), per la sua battaglia contro il diabete anzi per convivere meglio con quella che lui chiama “#amataglice”, ha trovato un grande alleato: proprio lo sport. Ed oggi è un esempio per tutti coloro, di qualsiasi età e condizione fisica e di salute, di perspicacia, coraggio e tanta voglia di riuscire in questa impresa che è paragonabile (utilizzando l’esempio del ciclismo) ad una scalata quotidiana del Mortirolo o dello Stelvio.
“Tutto è iniziato due anni fa, per la precisione il 28 febbraio del 2014, quando sono arrivato a pesare 103 kg. Un’enormità se si pensa che sono anche diabetico. Allora ho iniziato ad andare in bicicletta e fare movimento e a provare di perdere peso. Nella visita del 27 ottobre successivo però ero arrivato a 94 kg. Ero scoraggiato, in quanto nonostante la grande fatica, i sacrifici e le rinunce non avevo nemmeno perso 10 chilogrammi.
Allora ho provato a dare e a darmi una svolta: ho iniziato a seguire una dieta adeguata, ho ripreso con maggior impegno gli allenamenti in bici e mi sono posto l’obiettivo di essere del peso ideale per poter essere inserito nella lista per il trapianto sperimentale di cellule di Langerhans (pancreas). In quella visita di fine ottobre la dottoressa Paola Maffi mi ha messo di fronte ad un bivio: il trapianto oppure una vita piena di quelle difficoltà che incontrano quotidianamente i diabetici; inoltre se non avessi perso peso mi avrebbe eliminato dalla lista di coloro che aspettano un trapianto.
Da novembre ho iniziato a seguire una dieta idonea, grazie al supporto del dottor Gabriele Allocchis, primario in Diabetologia all’Ospedale Maggiore di Novara); poi ho ripreso con maggiore intensità a fare sport, uscendo tre volte ogni settimana in bici con gli amici della Cicli Chiodini di Magenta (Mi). E poi ho seguito un allenamento particolare all’American Fitness con il supporto del preparatore atletico Carlo Alberto Ferrari.
Alla fine di questo percorso il 12 maggio scorso ho raggiunto l’obiettivo di essere 78 kg, ben 25 kg in meno in poco più di un anno! Cosa mangio? È una dieta a base di proteine che prevede l’assunzione guidata di integratori della linea +Watt e che è costantemente seguita dal dottor Allocchis e dal suo staff. Sto limitando al massimo i carboidrati e tengo sempre sotto osservazione i valori glicemici a riposo e sotto sforzo”.
Ad ogni uscita pedalo per 60-80 km, in un gruppo di 6-8 persone sempre guidato con entusiasmo dal capitano Luigino Chiodini. “Andiamo anche a diverse competizioni nella zona; ad esempio di recente abbiamo corso una gran fondo la Granfondo di Montecarlo e la Granfondo città di Novara. Ora devo fare l’esame del siero per vedere la compatibilità ed entrare così nella lista attiva. Infatti Nel luglio 2015 sono stato inserito nella lista di Attesa ATTIVA. Quindi mi manca solo di attendere una chiamata dall’ospedale per il trapianto…”.
Ho un desiderio: quello di poter svolgere una vita il più normale possibile e questo dipende da quanto mi alleno e dalla mia voglia di impegnarmi. “Il momento più brutto? Quando la dottoressa Maffi mi ha messo di fronte ad un bivio: cambiare e cercare di guarire oppure peggiorare irrimediabilmente.
Il più bello? Senza alcun dubbio quando sono salito su quella bilancia e la lancetta ha toccato i 78 kg. Ho sorriso di soddisfazione e mi è stato detto che ero in lista”.
Intanto sul mio esempio in molti chiedono consigli, suggerimenti e incoraggiamenti dal blog Pedali di zucchero operativo da qualche settimana. Proseguono anche le collaborazioni importanti con aziende e amici che hanno deciso di affiancare e darmi man forte in questa mia avventura, così non sono mancati gli incontri importanti con luminari della Medicina e in particolare della lotta al diabete.
Quanta strada hai fatto e stai ancora percorrendo Fabio. Bravo, continua così e… non smettere di pedalare. Mai.
Clicca qui per scoprire di più sulla storia Pedali di Zucchero
PREMESSA - Raccontare la storia di Fabio Braga è un po’ come fare il resoconto di uno splendido romanzo ricco di colpi di scena e con molto pathos, sacrifici, rinunce e speranze. L’imprenditore trecatese, che a 50 anni decide di impegnarsi nello sport (ciclismo amatoriale), per la sua battaglia contro il diabete anzi per convivere meglio con quella che lui chiama “#amataglice”, ha trovato un grande alleato: proprio lo sport. Ed oggi è un esempio per tutti coloro, di qualsiasi età e condizione fisica e di salute, di perspicacia, coraggio e tanta voglia di riuscire in questa impresa che è paragonabile (utilizzando l’esempio del ciclismo) ad una scalata quotidiana del Mortirolo o dello Stelvio.
“Tutto è iniziato due anni fa, per la precisione il 28 febbraio del 2014, quando sono arrivato a pesare 103 kg. Un’enormità se si pensa che sono anche diabetico. Allora ho iniziato ad andare in bicicletta e fare movimento e a provare di perdere peso. Nella visita del 27 ottobre successivo però ero arrivato a 94 kg. Ero scoraggiato, in quanto nonostante la grande fatica, i sacrifici e le rinunce non avevo nemmeno perso 10 chilogrammi.
Allora ho provato a dare e a darmi una svolta: ho iniziato a seguire una dieta adeguata, ho ripreso con maggior impegno gli allenamenti in bici e mi sono posto l’obiettivo di essere del peso ideale per poter essere inserito nella lista per il trapianto sperimentale di cellule di Langerhans (pancreas). In quella visita di fine ottobre la dottoressa Paola Maffi mi ha messo di fronte ad un bivio: il trapianto oppure una vita piena di quelle difficoltà che incontrano quotidianamente i diabetici; inoltre se non avessi perso peso mi avrebbe eliminato dalla lista di coloro che aspettano un trapianto.
Da novembre ho iniziato a seguire una dieta idonea, grazie al supporto del dottor Gabriele Allocchis, primario in Diabetologia all’Ospedale Maggiore di Novara); poi ho ripreso con maggiore intensità a fare sport, uscendo tre volte ogni settimana in bici con gli amici della Cicli Chiodini di Magenta (Mi). E poi ho seguito un allenamento particolare all’American Fitness con il supporto del preparatore atletico Carlo Alberto Ferrari.
Alla fine di questo percorso il 12 maggio scorso ho raggiunto l’obiettivo di essere 78 kg, ben 25 kg in meno in poco più di un anno! Cosa mangio? È una dieta a base di proteine che prevede l’assunzione guidata di integratori della linea +Watt e che è costantemente seguita dal dottor Allocchis e dal suo staff. Sto limitando al massimo i carboidrati e tengo sempre sotto osservazione i valori glicemici a riposo e sotto sforzo”.
Ad ogni uscita pedalo per 60-80 km, in un gruppo di 6-8 persone sempre guidato con entusiasmo dal capitano Luigino Chiodini. “Andiamo anche a diverse competizioni nella zona; ad esempio di recente abbiamo corso una gran fondo la Granfondo di Montecarlo e la Granfondo città di Novara. Ora devo fare l’esame del siero per vedere la compatibilità ed entrare così nella lista attiva. Infatti Nel luglio 2015 sono stato inserito nella lista di Attesa ATTIVA. Quindi mi manca solo di attendere una chiamata dall’ospedale per il trapianto…”.
Ho un desiderio: quello di poter svolgere una vita il più normale possibile e questo dipende da quanto mi alleno e dalla mia voglia di impegnarmi. “Il momento più brutto? Quando la dottoressa Maffi mi ha messo di fronte ad un bivio: cambiare e cercare di guarire oppure peggiorare irrimediabilmente.
Il più bello? Senza alcun dubbio quando sono salito su quella bilancia e la lancetta ha toccato i 78 kg. Ho sorriso di soddisfazione e mi è stato detto che ero in lista”.
Intanto sul mio esempio in molti chiedono consigli, suggerimenti e incoraggiamenti dal blog Pedali di zucchero operativo da qualche settimana. Proseguono anche le collaborazioni importanti con aziende e amici che hanno deciso di affiancare e darmi man forte in questa mia avventura, così non sono mancati gli incontri importanti con luminari della Medicina e in particolare della lotta al diabete.
Quanta strada hai fatto e stai ancora percorrendo Fabio. Bravo, continua così e… non smettere di pedalare. Mai.
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