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Redazione

Gruppo spaccato in due alla Tirreno-Adriatico

Non si attenunano le polemiche dopo la tappa annullata alla Tirreno - Adriatico. Un furioso Vincenzo Nibali mette in discussione persino la partecipazione al Giro d'Italia, e il gruppo è ormai spaccato in due...


Vincenzo Nibali potrebbe saltare il Giro 2016, dopo aver annunciato per mesi che sarebbe stato il suo grande obiettivo per questa stagione. Il motivo? La polemica con Rcs nata alla Tirreno-Adriatico dopo la cancellazione della tappa di montagna in cui il siciliano avrebbe potuto e voluto attaccare. Una scelta dettata da motivi di sicurezza secondo l'organizzazione. Un eccesso di scrupolo secondo Nibali e l'Astana. Una frizione abbastanza inusuale e fuori luogo, aldilà che ci possano esserci ragioni valide da entrambe le parti.
 
La reazione dello Squalo non è stata ben digerita da molti corridori del gruppo. L'irlandese Matt Brammeier, con un tweet, ci è andato giù molto pesante: "Faresti meglio a restare a casa e saltare tutta la stagione, idiota egoista dalla mentalità ristretta". Posizione avallata, seppur con toni più calmi, da un veterano come Tony Martin. 
 
Insomma, le critiche di Nibali, in linea generale, non sono piaciute. E in effetti la sparata del siciliano di pensare addirittura di non partecipare alla corsa rosa per paura di eventuali cancellazioni di tappa di alta montagna a maggio è parsa eccessiva. Il suo direttore sportivo e fedele amico Paolo Slongo ha mascherato la cosa sostenendo che in vista dell'appuntamento olimpico (vero obiettivo stagionale di Nibali) il Giro potrebbe anche non essere la corsa migliore da un punto di vista degli step che si dovrebbero fare per arrivare al top a Rio. 
Sarà, ma è una dichiarazione che non regge, visto che l'Astana aveva già deciso da tempo (dal ritiro invernale) di puntare su Nibali al Giro e su Aru al Tour. La situazione è ancora in evoluzione e piuttosto nebulosa, ma certo se le intenzioni di Vincenzo si trasformassero in realtà sarebbe una grande sconfitta per lui e per tutto il ciclismo italiano.
 

Luca Gregorio