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Arnaud Demare, un re francese a Sanremo
Dopo una corsa molto bloccata, priva di attacchi significativi se non negli ultimissimi chilometri, è il giovane talento francese ad aggiudicarsi la Classicissima, davanti a Ben Swift e Jürgen Roelandts.
E' stata una Sanremo ricca di imprevisti quella che ha inaugurato la stagione delle grandi classiche del 2016. Prima la frana sull'Aurelia, che fortunatamente non ha comportato vittime ma ha obbligato il gruppo a un cambio di programma, con tanto di breve transito in autostrada (e non è la prima volta che accade alla Classicissima), poi un gran numero di cadute e incidenti che hanno punteggiato gli ultimi 50 km di gara, fino al rettilineo finale.
La corsa era partita lentamente come da tradizione, tanto che ci sono voluti soltanto 14 km per dare il via alla fuga di giornata (composta da Gediminas Bagdonas, Jan Barta, Matteo Bono, Marco Coledan, Samuele Conti, Roger Kluge, Adrian Kurek, Mirco Maestri, Andrea Peron, Maarten Tjallingii e Sergei Tvetcov) e si è dovuto attendere sino alla Cipressa per vedere la fuga riassorbita. Di mezzo c'è stato poco da dire, ad eccezione del cambio di percorso, così come dopo il ricongiungimento: l'attacco di Giovanni Visconti e Ian Stannard sulla Cipressa e quelli di Andrea Fedi in salita e soprattutto Michal Kwiatkowski in discesa sul Poggio. Per l'ex campione del mondo polacco qualche speranza è stata anche lecita, nel momento in cui il gruppo sembrava tentennare nell'inseguimento con Fabian Cancellara e Peter Sagan concentrati soprattutto a marcarsi a vicenda. L'azione di Kwiatkowski però si è inesorabilmente spenta a 2 km dall'arrivo, quando tra scatti e contrattacchi il drappello di testa si è preparato per la volata.
Ed è proprio in volata che è arrivato l'ultimo imprevisto di corsa, con l'ormai favorito Fernando Gaviria che sbaglia l'ultima curva e rovina a terra, costringendo Peter Sagan a un numero da circo per restare in piedi. La volata è lanciata lunghissima da Jürgen Roelandts con Nacer Bouhanni prova a seguirlo ma è fermato da un salto di catena. E' l'ultimo imprevisto di giornata, ma difficilmente la corsa sarebbe andata diversamente anche senza intoppi, perchè i 300 metri finali con cui Arnaud Démare rimonta tutti gli avversari e va ad imporsi sono il manifesto di un corridore che oggi era davvero imbattibile. Una volata di potenza e scaltrezza, con cui rimonta la testa e si tiene sempre alle spalle Ben Swift, fino a quei 50 metri finali in cui il francese può concedersi addirittura di tirare il fiato prima di alzare le braccia al cielo. Per il campione del mondo under 23 del 2011 è la vittoria più importante della carriera, ma da come l'ha ottenuta c'è da scommettere che non sarà l'ultima.
Ordine d'arrivo:
1 Arnaud Démare (FDJ) 06:54:45
2 Ben Swift (Sky)
3 Jürgen Roelandts (Lotto-Soudal)
4 Nacer Bouhanni (Cofidis)
5 Greg Van Avermaet (BMC)
6 Alexander Kristoff (Katusha)
7 Heinrich Haussler (IAM)
8 Filippo Pozzato (Southeast)
9 Sonny Colbrelli (Bardiani)
10 Matteo Trentin (Etixx - Quick Step)
Filippo Cauz
E' stata una Sanremo ricca di imprevisti quella che ha inaugurato la stagione delle grandi classiche del 2016. Prima la frana sull'Aurelia, che fortunatamente non ha comportato vittime ma ha obbligato il gruppo a un cambio di programma, con tanto di breve transito in autostrada (e non è la prima volta che accade alla Classicissima), poi un gran numero di cadute e incidenti che hanno punteggiato gli ultimi 50 km di gara, fino al rettilineo finale.
La corsa era partita lentamente come da tradizione, tanto che ci sono voluti soltanto 14 km per dare il via alla fuga di giornata (composta da Gediminas Bagdonas, Jan Barta, Matteo Bono, Marco Coledan, Samuele Conti, Roger Kluge, Adrian Kurek, Mirco Maestri, Andrea Peron, Maarten Tjallingii e Sergei Tvetcov) e si è dovuto attendere sino alla Cipressa per vedere la fuga riassorbita. Di mezzo c'è stato poco da dire, ad eccezione del cambio di percorso, così come dopo il ricongiungimento: l'attacco di Giovanni Visconti e Ian Stannard sulla Cipressa e quelli di Andrea Fedi in salita e soprattutto Michal Kwiatkowski in discesa sul Poggio. Per l'ex campione del mondo polacco qualche speranza è stata anche lecita, nel momento in cui il gruppo sembrava tentennare nell'inseguimento con Fabian Cancellara e Peter Sagan concentrati soprattutto a marcarsi a vicenda. L'azione di Kwiatkowski però si è inesorabilmente spenta a 2 km dall'arrivo, quando tra scatti e contrattacchi il drappello di testa si è preparato per la volata.
Ed è proprio in volata che è arrivato l'ultimo imprevisto di corsa, con l'ormai favorito Fernando Gaviria che sbaglia l'ultima curva e rovina a terra, costringendo Peter Sagan a un numero da circo per restare in piedi. La volata è lanciata lunghissima da Jürgen Roelandts con Nacer Bouhanni prova a seguirlo ma è fermato da un salto di catena. E' l'ultimo imprevisto di giornata, ma difficilmente la corsa sarebbe andata diversamente anche senza intoppi, perchè i 300 metri finali con cui Arnaud Démare rimonta tutti gli avversari e va ad imporsi sono il manifesto di un corridore che oggi era davvero imbattibile. Una volata di potenza e scaltrezza, con cui rimonta la testa e si tiene sempre alle spalle Ben Swift, fino a quei 50 metri finali in cui il francese può concedersi addirittura di tirare il fiato prima di alzare le braccia al cielo. Per il campione del mondo under 23 del 2011 è la vittoria più importante della carriera, ma da come l'ha ottenuta c'è da scommettere che non sarà l'ultima.
Ordine d'arrivo:
1 Arnaud Démare (FDJ) 06:54:45
2 Ben Swift (Sky)
3 Jürgen Roelandts (Lotto-Soudal)
4 Nacer Bouhanni (Cofidis)
5 Greg Van Avermaet (BMC)
6 Alexander Kristoff (Katusha)
7 Heinrich Haussler (IAM)
8 Filippo Pozzato (Southeast)
9 Sonny Colbrelli (Bardiani)
10 Matteo Trentin (Etixx - Quick Step)
Filippo Cauz