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Redazione

Giro 2016, tra rose e tulipani

Al via tra poche dalla cittadina olandese di Apeldoorn ore il 99° Giro d'Italia. 198 corridori all'inseguimento del sogno della Maglia Rosa, in una corsa che si promette nervosa e spettacolare.

Sono 3.463 chilometri e cento metri in orizzontale e oltre 42mila metri di dislivello, è "la corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo", eppure il 99° Giro d'Italia parte nel modo che meno ti aspetti. Parte da soli 250 metri di legno scorrevolissimo nel paese più piatto del mondo. E' Apeldoorn, in Olanda, il teatro di una Corsa Rosa che prende il via tra poche ore. Il primo a buttarsi in pista sarà Fabio Sabatini, alle 13:45, l'ultimo l'australiano Michael Hepburn, alle 17:02. Nessuno dei due avrà grandi speranze di vittoria, che sia della sola crono odierna o dell'intero Giro, ma saranno i due nomi che apriranno e chiuderanno le virgolette sulla lista di 198 protagonisti che si spartiranno gioie e  dolori nelle prossime tre settimane. In mezzo tra loro si trovano tre grandi favoriti, 6 o 7 possibili outsider, una schiera di famelici cacciatori di tappe, di volate e di lancette, e tutti coloro che queste 21 tappe le trascorreranno come qualsiasi altra giornata in corsa, a portare borracce.
 
Un Giro davvero europeo, che con un piccolo sconfinamento in Germania nel corso della seconda tappa e un andirivieni tra Italia e Francia nell'ultimo weekend, riuscirà a toccare ben quattro paesi diversi. A suo modo, è già un piccolo record in un secolo di storia. Ventuno tappe equamente distribuite, senza cronometro a squadre ma con tre cronometro individuali per tutti i gusti (piatta e veloce la prima, media e tecnica quella del Chianti, tutta all'insù all'Alpe di Siusi), sei arrivi per velocisti, quattro tappe di montagna e otto frazioni tra media montagna, strappi e sterrati adatte a numerosi tipi di soluzioni. Non c'è molto spazio per tirare il fiato, insomma, con le tre tappe olandesi che saranno seguite dall'arrivo mosso di Praia a Mare (dopo il giorno di riposo) e dalla prima salita vera sino a Roccaraso. La prima settimana si chiude con 40 km di cronometro individuale e lascia strada a una fase centrale di corsa molto nervosa (occhio alla breve e agitatissima Palmanova-Cividale del Friuli) che culmina con il tappone di Corvara: 4700 metri di dislivello in 210 km, roba da terrorizzare anche i camosci delle Dolomiti. Dopo la cronoscalata c'è spazio per un breve respiro nell'attraversare la pianura padana e i giochi si decideranno nel terribile weekend finale, tra Colle dell'Agnello, Bonette e Lombarda, nella speranza che i conti si facciano sui distacchi tra i corridori e non sui millimetri di precipitazioni, che a queste quote e di questi tempi rappresetano l'ultima incognita sull'intera corsa.
 
Un Giro internazionale ma con un lotto di favoriti che affonda i piedi ben saldi nel Mediterraneo: sono un italiano e due spagnoli i duellanti di questa edizione. Da una parte c'è Vincenzo Nibali, favorito numero uno quantomeno per "noblesse oblige". Il siciliano torna alla Corsa Rosa dopo due annate concentrate sul Tour che gli hanno portato grandi gioie ma anche molto nervosismo: il Giro lo ha salutato in maglia rosa e così vuole terminare anche a Torino. Di mezzo però ci sono una condizione tutta da costruire e due ossi duri da superare. A spartirsi la torta dei pronostici con il siciliano c'è Mikel Landa, sublime scalatore basco che già un anno fa si dimostrò il più forte del lotto sulle grandi montagne e che ancora recrimina sui giochi di squadra che lo costrisero a lasciare secondi preziosi in attesa. Alejandro Valverde sembra partire invece un gradino più in basso, ma il murciano è un corridore che non può mai essere snobbato, capace di compensare con un talento cristallino le lacune che lo separano dagli avversari più quotati. La sua debolezza sta tutta nel non avere terreni in cui esprimere una superiorità netta, ma dalla sua ha l'esperienza dei 36 anni, benchè qui sia all'esordio, e la serenità di chi sa di correre con meno pressioni degli avversari, oltre che uno stato di forma invidiabile.
Chi potrà insidiare questi tre? Ad occhio verrebbe da dire nessuno, in realtà gli outsider non mancano, e come sempre capita il Giro saprà premiare qualche nome meno atteso con posizioni di alta classifica non pronosticabili alla vigilia. Rafal Majka sembra il più indicato come "quarto uomo", forte di un percorso ben più tarato sulle sue caratteristiche che su quelle di un Tom Dumoulin che non pare poter ripetere in una corsa così dura l'exploit della scorsa Vuelta, probabilmente più attratto da una maglia rosa transitoria nella prima settimana per poi concentrarsi sull'obiettivo olimpico. Ilnur Zakarin è uscito alla grande dal Giro di Romandia, ma deve ancora dimostrare la sua tenuta sulle tre settimane, un Giro così duro sarà un bel banco di prova per il russo. Più note sono le qualità di Rigoberto Uràn, dato in gran forma e deciso a ripetere almeno quel podio che già l'ha visto protagonista nel 2013 e 2014, ora che in casa Colombia si guarda con altrettanta attenzione al ritrovato Esteban Chaves. Tra gli italiani completano il lotto l'esperto Domenico Pozzovivo e il giovane Davide Formolo, troppo giovane per ambire al risultato grosso ma deciso a tenere duro per conquistare un buon piazzamento, magari corredato dalla maglia bianca di miglior under 25. E poi ci sarà chi dalla alta classifica magari uscirà di colpo e rientrerà piano piano, fuga dopo fuga... un terreno su cui si sfideranno due giganti di questa pratica: Steven Kruijswijk e Ryder Hesjedal. Anche per loro non ci saranno grandi aspettative di successo, ma la loro sola presenza è una garanzia di spettacolo per tutti gli appassionati.
 
Il cast del Giro, ovviamente, non si ferma certo qui. C'è un bouquet di velocisti da far invidia al Tour, guidato dai tedeschi Marcel Kittel e Andrè Greipel, dietro i quali sgomitano Elia Viviani, Sacha Modolo, Arnaud Démare, Giacomo Nizzolo, Caleb Ewan, Jakub Mareczko e Matteo Pelucchi. Ci sono attaccanti come Tim Wellens, Alessandro De Marchi e Przemyslaw Niemiec, speranze vecchie e nuove come Sergey Firsanov, Diego Ulissi, Carlos Alberto Betancur... e un campione come Fabian Cancellara, al suo ultimo Giro nella speranza di conquistare la prima maglia rosa in carriera. Un gruppo di possibili protagonisti che si svelerà giorno dopo giorno, tappa dopo tappa, per tremilaquattrocentosessantatre chilometri e cento metri.
 
 
Anche Bike Channel seguirà il Giro d'Italia 2016, con approfondimenti quotidiani sulle nostre pagine online, con collegamenti serali su Radio Sportiva e con Giro Time. Ogni lunedì, mercoledì e venerdì, a partire da questa sera alle 22:15, Bike Channel sarà dietro le quinte del team Trek - Segafredo, per raccontare i retroscena della Corsa Rosa vista da Fabian Cancellara e compagni.
 
 
Albo d'oro recente:
2006 - 1. Ivan Basso, 2. José Enrique Gutiérrez , 3. Gilberto Simoni;
2007 - 1. Danilo Di Luca, 2. Andy Schleck, 3. Eddy Mazzoleni;
2008 - 1. Alberto Contador, 2. Riccardo Riccò, 3. Marzio Bruseghin;
2009 - 1. Denis Menchov, 2. Danilo Di Luca*, 3. Carlos Sastre; 
2010 - 1. Ivan Basso, 2. David Arroyo, 3. Vincenzo Nibali;
2011 - 1. Alberto Contador*, 2. Michele Scarponi, 3. Vincenzo Nibali;
2012 - 1. Ryder Hesjedal, 2. Joaquim Rodríguez, 3. Thomas De Gendt;
2013 - 1. Vincenzo Nibali, 2. Rigoberto Urán, 3. Cadel Evans;
2014 - 1. Nairo Quintana, 2. Rigoberto Urán, 3. Fabio Aru;
2015 - 1. Alberto Contador, 2. Fabio Aru, 3. Mikel Landa.
 
 
Percorso:
Venerdì 06. 1ª tappa: Apeldoorn (cronometro individuale) [9,8 km]
Sabato 07. 2ª tappa: Arnhem - Nijmegen [190 km]
Domenica 08. 3ª tappa: Nijmegen - Arnhem [190 km]
Lunedì 09. Riposo (Catanzaro)
Martedì 10. 4ª tappa: Catanzaro - Praia a Mare [200 km]
Mercoledì 11. 5ª tappa: Praia A Mare - Benevento [233 km]
Giovedì 12. 6ª tappa: Ponte - Roccaraso (Aremogna) [157 km]
Venerdì 13. 7ª tappa: Sulmona - Foligno [211 km]
Sabato 14. 8ª tappa: Foligno - Arezzo [186 km]
Domenica 15. 9ª tappa: Radda In Chianti - Greve In Chianti (cronometro individuale) [40,5 km]
Lunedì 16. Riposo (Campi Bisenzio)
Martedì 17. 10ª tappa: Campi Bisenzio - Sestola [219 km]
Mercoledì 18. 11ª tappa: Modena - Asolo [227 km]
Giovedì 19. 12ª tappa: Noale - Bibione [182 km]
Venerdì 20. 13ª tappa: Palmanova - Cividale Del Friuli [170 km]
Sabato 21. 14ª tappa: Alpago (Farra) - Corvara [210 km]
Doenica 22. 15ª tappa: Castelrotto - Alpe Di Siusi (cronometro individuale) [10,8 km]
Lunedì 23. Riposo (Bressanone)
Martedì 24. 16ª tappa: Bressanone - Andalo [132 km]
Mercoledì 25. 17ª tappa: Molveno - Cassano D’Adda [196 km]
Giovedì 26. 18ª tappa: MuggiÒ - Pinerolo [240 km]
Venerdì 27. 19ª tappa: Pinerolo - Risoul [162 km]
Sabato 28. 20ª tappa: Guillestre - Sant’Anna Di Vinadio [134 km]
Domenica 29. 21ª tappa: Cuneo - Torino [163 km]
 
 
Squadre partecipanti:
AG2R La Mondiale (Domenico Pozzovivo, Blel Kadri, Jean-Christophe Péraud);
Astana (Vincenzo Nibali, Jakob Fuglsang, Michele Scarponi);
Bardiani CSF (Stefano Pirazzi, Francesco Bongiorno, Sonny Colbrelli);
BMC (Darwin Atapuma, Alessandro De Marchi, Daniel Oss);
Cannondale (Rigoberto Urán, Davide Formolo, Moreno Moser, Ramunas Navardauskas);
Dimension Data (Igor Anton, Omar Fraile, Merhawi Kudus, Kristian Sbaragli);
Etixx - Quick-Step (Marcel Kittel, Gianluca Brambilla, Bob Jungels, Matteo Trentin);
FDJ (Arnaud Démare, Alexandre Geniez, Ignatas Konovalovas);
Gazprom-Rusvelo (Alexandr Kolobnev, Sergey Firsanov, Artem Ovechkin);
IAM Cycling (Heinrich Haussler, Matthias Brändle, Matteo Pelucchi);
Lampre - Merida (Diego Ulissi, Ilia Koshevoy, Sacha Modolo, Przemyslaw Niemiec);
Lotto Soudal (Tim Wellens, André Greipel, Jürgen Roelandts);
Movistar (Alejandro Valverde, Andrey Amador, Carlos Alberto Betancur, Giovanni Visconti);
Nippo - Vini Fantini (Damiano Cunego, Grega Bole, Eduard Michael Grosu);
Orica-GreenEdge (Johan Esteban Chaves, Caleb Ewan);
Giant-Alpecin (Tom Dumoulin, Nikias Arndt, Tom Stamsnijder);
Katusha (Ilnur Zakarin, Vyacheslav Kuznetsov, Alexey Tsatevich);
LottoNl-Jumbo (Steven Kruijswijk, Enrico Battaglin, Moreno Hofland);
Sky (Mikel Landa, Nicolas Roche, Elia Viviani);
Tinkoff (Rafal Majka, Manuele Boaro, Jay McCarthy);
Trek-Segafredo (Ryder Hesjedal, Fabian Cancellara, Giacomo Nizzolo);
Wilier - Southeast (Filippo Pozzato, Manuel Belletti, Jakub Mareczko, Daniel Martínez).


Filippo Cauz