Immagine
Giro d'Italia, bis di Kittel ad Arnhem
Ad Arnhem sfreccia ancora lo sprinter tedesco Marcel Kittel, che sull'ultimo traguardo olandese conquista anche la maglia rosa. Domani il primo giorno di riposo con la carovana che si trasferirà in Calabria.
Da Arnhem a Nijmegen ieri. Da Nijmegen ad Arnhem oggi. Due tappe gemelle, speculari, capaci di ricavare 190 chilometri di corsa tra due cittadine distanti poco più di 25 chilometri, e due fiumi. Che la terza tappa del Giro finisse per essere una sorella gemella della prima stava già scritto nel programma di gara, inevitabile che anche il vincitore fosse lo stesso, anche perchè ad osservare la superiorità con cui Marcel Kittel domina le volate in questa corsa rosa, sembra impensabile che una tappa pianeggiante possa concludersi con un vincitore differente. Il tedescone vince la sua quarta tappa al Giro in carriera (su sei disputate) e va a vestire la maglia rosa che, lui per primo, porterà nel territorio italiano. Dietro di lui sprintano Elia Viviani e Giacomo Nizzolo, consci che l'obiettivo è il titolo morale di "primo degli umani", un risultato minimo ma che tornerà utile per la classifica a punti a fine giro. Dietro di lui si smuove un po' anche la classifica generale, che oggi vede l'uscita di scena di Primož Roglic, rivelazione di queste tappe olandesi dispersa nel vento del finale di tappa, e scompare definitivamente Jean Cristophe Peraud. Il francese si era presentato con buone ambizioni, esordiente a 39 anni ma su un tracciato assai congeniale, e invece il suo Giro finisce prima ancora di arrivare in Italia: il primo ritirato della corsa rosa è lui, piombato a terra di faccia dopo una curva sbagliata in testa al gruppo. Cercherà di rifarsi al Tour.
Tappa speculare rispetto a ieri nel vincitore, nel chilometraggio e nelle destinazioni, dunque, e che non poteva esimersi dal ripetere anche i suoi protagonisti. Maarten Tjallingii e Giacomo Berlato ci hanno preso gusto ieri all'andata e hanno pensato bene di ripetersi al ritorno: un'altra giornata in fuga per i due ardimentosi, quest'oggi accompagnati dal giovane spagnolo Julen Amezqueta e dal sudafricano Johann Van Zyl. Per Berlato un altro passo avanti nella classifica dei fuggitivi del Giro, per Tjallingii il trionfo sul GPM di giornata, gli 88 metri di quota del Posbank, dove però il pubblico sembrava quello del Pordoi. La cosa non stupisce, se pensiamo che 30 metri più su c'è la vetta stessa della regione del Gelderland, simbolicamente indicata da una panchina. Tjallingii sprinta quassù e conquista la maglia azzurra di miglior scalatore, prima che la fuga si ricompatti per passare, tutti e quattro insieme, sotto lo striscione d'arrivo che introduceva al circuito finale: c'è una sorta di "Giro nel Giro" qui in Olanda, che premia con gli stessi applausi chi transita per primo sotto al traguardo al passaggio decisivo come a quelli preliminari. L'ultimo ad arrendersi è stato Van Zyl, sudafricano dal cognome che pare olandese, che di strada deve aver trovato qualche antico parente ad incitarlo fino agli ultimi due chilometri. Fino allo sprint imperioso di Kittel che chiude il sipario sul Giro d'Olanda. Domani riposo e trasferimento, martedì il Giro riparte da Catanzaro, i GPM saranno ancora facili ma saliranno sino a 400 metri, l'arrivo di Praia a Mare sarà agitato e adatto ai colpi di mano. Insomma, inizierà tutta un'altra corsa.
Ordine d'arrivo
1 Marcel Kittel 4:23:45
2 Elia Viviani ST
3 Giacomo Nizzolo
4 André Greipel
5 Alexander Porsev
6 Kristian Sbaragli
7 Moreno Hofland
8 Arnaud Démare
9 Rick Zabel
10 Matej Mohoric
Classifica generale
1 Marcel Kittel 9:13:10
2 Tom Dumoulin a 09"
3 Andrey Amador a 15"
4 Tobias Ludvigsson a 17"
5 Moreno Moser a 21"
6 Bob Jungels a 22"
7 Matthias Brändle a 23"
8 Roger Kluge a 25"
9 Chad Haga ST
10 Georg Preidler a 26"
Filippo Cauz
Da Arnhem a Nijmegen ieri. Da Nijmegen ad Arnhem oggi. Due tappe gemelle, speculari, capaci di ricavare 190 chilometri di corsa tra due cittadine distanti poco più di 25 chilometri, e due fiumi. Che la terza tappa del Giro finisse per essere una sorella gemella della prima stava già scritto nel programma di gara, inevitabile che anche il vincitore fosse lo stesso, anche perchè ad osservare la superiorità con cui Marcel Kittel domina le volate in questa corsa rosa, sembra impensabile che una tappa pianeggiante possa concludersi con un vincitore differente. Il tedescone vince la sua quarta tappa al Giro in carriera (su sei disputate) e va a vestire la maglia rosa che, lui per primo, porterà nel territorio italiano. Dietro di lui sprintano Elia Viviani e Giacomo Nizzolo, consci che l'obiettivo è il titolo morale di "primo degli umani", un risultato minimo ma che tornerà utile per la classifica a punti a fine giro. Dietro di lui si smuove un po' anche la classifica generale, che oggi vede l'uscita di scena di Primož Roglic, rivelazione di queste tappe olandesi dispersa nel vento del finale di tappa, e scompare definitivamente Jean Cristophe Peraud. Il francese si era presentato con buone ambizioni, esordiente a 39 anni ma su un tracciato assai congeniale, e invece il suo Giro finisce prima ancora di arrivare in Italia: il primo ritirato della corsa rosa è lui, piombato a terra di faccia dopo una curva sbagliata in testa al gruppo. Cercherà di rifarsi al Tour.
Tappa speculare rispetto a ieri nel vincitore, nel chilometraggio e nelle destinazioni, dunque, e che non poteva esimersi dal ripetere anche i suoi protagonisti. Maarten Tjallingii e Giacomo Berlato ci hanno preso gusto ieri all'andata e hanno pensato bene di ripetersi al ritorno: un'altra giornata in fuga per i due ardimentosi, quest'oggi accompagnati dal giovane spagnolo Julen Amezqueta e dal sudafricano Johann Van Zyl. Per Berlato un altro passo avanti nella classifica dei fuggitivi del Giro, per Tjallingii il trionfo sul GPM di giornata, gli 88 metri di quota del Posbank, dove però il pubblico sembrava quello del Pordoi. La cosa non stupisce, se pensiamo che 30 metri più su c'è la vetta stessa della regione del Gelderland, simbolicamente indicata da una panchina. Tjallingii sprinta quassù e conquista la maglia azzurra di miglior scalatore, prima che la fuga si ricompatti per passare, tutti e quattro insieme, sotto lo striscione d'arrivo che introduceva al circuito finale: c'è una sorta di "Giro nel Giro" qui in Olanda, che premia con gli stessi applausi chi transita per primo sotto al traguardo al passaggio decisivo come a quelli preliminari. L'ultimo ad arrendersi è stato Van Zyl, sudafricano dal cognome che pare olandese, che di strada deve aver trovato qualche antico parente ad incitarlo fino agli ultimi due chilometri. Fino allo sprint imperioso di Kittel che chiude il sipario sul Giro d'Olanda. Domani riposo e trasferimento, martedì il Giro riparte da Catanzaro, i GPM saranno ancora facili ma saliranno sino a 400 metri, l'arrivo di Praia a Mare sarà agitato e adatto ai colpi di mano. Insomma, inizierà tutta un'altra corsa.
Ordine d'arrivo
1 Marcel Kittel 4:23:45
2 Elia Viviani ST
3 Giacomo Nizzolo
4 André Greipel
5 Alexander Porsev
6 Kristian Sbaragli
7 Moreno Hofland
8 Arnaud Démare
9 Rick Zabel
10 Matej Mohoric
Classifica generale
1 Marcel Kittel 9:13:10
2 Tom Dumoulin a 09"
3 Andrey Amador a 15"
4 Tobias Ludvigsson a 17"
5 Moreno Moser a 21"
6 Bob Jungels a 22"
7 Matthias Brändle a 23"
8 Roger Kluge a 25"
9 Chad Haga ST
10 Georg Preidler a 26"
Filippo Cauz