Immagine
title

Redazione

Marcel Kittel, il re delle volate

La tre giorni olandese del Giro d'Italia ha avuto come protagonista assoluto il biondo fenomeno delle volate. Il velocista tedesco Marcel Kittel sembra ormai pronto a raccogliere l'eredità dei più grandi sprinter dei tempi moderni.
 
"Marcel Kittel è il nuovo Mario Cipollini". L'incoronazione viene dal suo compagno di squadra Fabio Sabatini. Troppo facile dunque, penserete voi. E invece no, perchè Sabatini ha accompagnato in tante volate i più grandi sprinter dell'ultimo decennio: Mario Cipollini, Alessandro Petacchi e Mark Cavendish. Il suo giudizio, quindi, conta. Perchè li ha visti da vicino. Ne conosce punti di forza e debolezza. Marcel Kittel ha una potenza spaventosa. Quella, per intenderci, che hanno avuto il Re Leone e il Peta, ma che certo non appartiene a Cannonball.
 
Il dominio quasi imbarazzante mostrato dal tedesco nelle prime due tappe in linea di questo Giro fanno pensare che siamo davvero di fronte al monopolizzatore degli arrivi al fotofinish. Reduce da un 2015 negativo, contraddistinto da una sola vittoria al poco prestigioso Giro di Polonia, Kittel è tornato sui livelli del 2013-2014, biennio nel quale ha messo insieme 8 vittorie al Tour e le prime due nel Giro che partì dall'Irlanda. 16 vittorie totali nel 2013, 13 nel 2014. Il passaggio alla Etixx - Quick Step lo ha rigenerato e i numeri sono lì spiattellati in faccia a tutti. Anche a chi lo dava già quasi in crisi. Dieci vittorie da inizio anno e una forma fisica spaventosa. Elia Viviani, sconsolato, ha ammesso che è già un'impresa provare a stargli a ruota. 
 
Marcel Kittel è il nome che dà lustro a questi primi giorni del Giro. Maglia rosa e maglia rossa. La prima la perderà. La seconda vorrebbe portarla fino a Torino (nel 2014 fu costretto al ritiro dopo le tappe in Irlanda), magari sfruttando i 5 restanti traguardi in cui si dovrebbe arrivare in volata.
 
Lo hanno giustamente paragonato, come aspetto, a Ivan Drago, il russo battuto da Rocky nel quarto episodio di una delle saghe più celebri nella storia del cinema. Ma Marcel è un campione buono e non spaccone. Rispettoso ed educato. Altri aggettivi che gli ha appiccicato addosso il solito Sabatini. Insomma, un campione gentiluomo...
 
Luca Gregorio