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Crono del Chianti: dalla pioggia spunta Roglic
Un'altra tappa all'insegna del maltempo sulle strade del Giro. A beneficiarne è Primož Roglic, vincitore della cronometro che vede Brambilla conservare la maglia rosa e Nibali e Landa migliori interpreti tra i big.
Una giornata da tregenda, almeno per i grandi nomi di questo Giro d'Italia, questa è stata la cronometro del Chianti. E dire che alla partenza sembrava dovesse andare molto più tranquillamente, tanto che mezzo gruppo abbondante ha pedalato sotto il sole, lentamente come fa chi non ha nulla da chiedere alla classifica, ma bene o male al caldo e all'asciutto. Le nuvole, quasi come lo sapessero, si sono fatte cattive proprio quando i giochi si facevano seri, con buona pace di Primož Roglic.
Lui, l'ex saltatore sloveno, quando le prime gocce sono iniziate a cadere sulla corsa era già seduto comodamente sul trono dovrebbe avrebbe trascorso l'intero pomeriggio, quello destinato al leader provvisorio della classifica, che provvisorio di fatto non è mai stato. La sua cronometro è stato un trionfo suggellato da una lunga attesa: aspettando che arrivasse l'ultimo rivale per esser certo della vittoria, dopo aver aspettato nove giorni, da quella di Apeldoorn persa per 11 millesimi a questa vinta per almeno 11 millimetri di pioggia.
Un distacco minimo, come quello salvato oggi da Gianluca Brambilla, autore di una cronometro tutta sulla difensiva. Una tattica che ha pagato, visto che il corridore della Etixx si veste nuovamente di rosa, salvo per un solo secondo su Bob Jungels in quella che era la tappa spartiacque della corsa. Martedì a Sestola, dopo il giorno di riposo, sono previste un po' troppe montagne per entrambi, e questa maglia se la litigheranno altri. Quelli che si giocheranno il resto del Giro, non i ritirati che con questo weekend torneranno alla spicciolata verso casa: il primo è stato Marcel Kittel, ieri sera, l'altro quest'oggi sarà Fabian Cancellara.
Si ripartirà dunque con i vestiti asciutti e un giorno di riposo nelle gambe (nel bene e nel male): 216 chilometri con quattro GPM, incluso il lungo e difficile Pian del Falco (mai nome fu più ingannevole) che si presta da subito come terreno di rivincita. A scorrere la classifica di questa cronometro è difficile individuare chi sia l'uomo da battere: sicuramente sorride Mikel Landa, che qui avrebbe dovuto lasciare minuti in classifica e invece ha trovato minimi distacchi, guadagnando addirittura su qualche avversario diretto. Un risultato in controtendenza rispetto a quanto visto finora, è da capire se sia cresciuta la sua condizione o se il lavoro sulle cronomentro non sia avvenuto a discapito del rendimento in salita. Tra gli uomini di classifica, lo spagnolo è stato il più vicino a Vincenzo Nibali, che sulle strade del Chianti ha saputo guadagnare 7" su Landa, 10" su Kruijswijk, 11" su Valverde e 43" su Majka. Gli sconfitti di giornata, abbondantemente oltre il minuto da Nibali, sono Pozzovivo, Chaves, Uran e un tragico Zakarin, protagonista di tre cadute, di cui l'ultima avvenuta all'inizio del rettilineo finale. Saranno questi i primi a dover attaccare, anche se Brambilla, in cuor suo, spera proprio di no.
Ordine d'arrivo:
1 Primož Roglic 51'45"
2 Matthias Brandle a 10"
3 Vegard Stake Laengen a 17"
4 Fabian Cancellara a 28"
5 Anton Vorobyev a 30"
6 Bob Jungels a 45"
7 Stefan Küng a 58"
8 Jos Van Emden a 01'08"
9 Maarten Tjallingii a 01'16"
10 Andrey Amador a 01'19"
Classifica generale:
1 Gianluca Brambilla a 34h33'04"
2 Bob Jungels a 01"
3 Andrey Amador a 32"
4 Steven Kruijswijk a 51"
5 Vincenzo Nibali a 53"
6 Alejandro Valverde a 55"
7 Tom Dumoulin a 58"
8 Mikel Landa Meana a 01'18"
9 Rafal Majka a 01'45"
10 Jakob Fuglsang a 01'51"
Filippo Cauz
Una giornata da tregenda, almeno per i grandi nomi di questo Giro d'Italia, questa è stata la cronometro del Chianti. E dire che alla partenza sembrava dovesse andare molto più tranquillamente, tanto che mezzo gruppo abbondante ha pedalato sotto il sole, lentamente come fa chi non ha nulla da chiedere alla classifica, ma bene o male al caldo e all'asciutto. Le nuvole, quasi come lo sapessero, si sono fatte cattive proprio quando i giochi si facevano seri, con buona pace di Primož Roglic.
Lui, l'ex saltatore sloveno, quando le prime gocce sono iniziate a cadere sulla corsa era già seduto comodamente sul trono dovrebbe avrebbe trascorso l'intero pomeriggio, quello destinato al leader provvisorio della classifica, che provvisorio di fatto non è mai stato. La sua cronometro è stato un trionfo suggellato da una lunga attesa: aspettando che arrivasse l'ultimo rivale per esser certo della vittoria, dopo aver aspettato nove giorni, da quella di Apeldoorn persa per 11 millesimi a questa vinta per almeno 11 millimetri di pioggia.
Un distacco minimo, come quello salvato oggi da Gianluca Brambilla, autore di una cronometro tutta sulla difensiva. Una tattica che ha pagato, visto che il corridore della Etixx si veste nuovamente di rosa, salvo per un solo secondo su Bob Jungels in quella che era la tappa spartiacque della corsa. Martedì a Sestola, dopo il giorno di riposo, sono previste un po' troppe montagne per entrambi, e questa maglia se la litigheranno altri. Quelli che si giocheranno il resto del Giro, non i ritirati che con questo weekend torneranno alla spicciolata verso casa: il primo è stato Marcel Kittel, ieri sera, l'altro quest'oggi sarà Fabian Cancellara.
Si ripartirà dunque con i vestiti asciutti e un giorno di riposo nelle gambe (nel bene e nel male): 216 chilometri con quattro GPM, incluso il lungo e difficile Pian del Falco (mai nome fu più ingannevole) che si presta da subito come terreno di rivincita. A scorrere la classifica di questa cronometro è difficile individuare chi sia l'uomo da battere: sicuramente sorride Mikel Landa, che qui avrebbe dovuto lasciare minuti in classifica e invece ha trovato minimi distacchi, guadagnando addirittura su qualche avversario diretto. Un risultato in controtendenza rispetto a quanto visto finora, è da capire se sia cresciuta la sua condizione o se il lavoro sulle cronomentro non sia avvenuto a discapito del rendimento in salita. Tra gli uomini di classifica, lo spagnolo è stato il più vicino a Vincenzo Nibali, che sulle strade del Chianti ha saputo guadagnare 7" su Landa, 10" su Kruijswijk, 11" su Valverde e 43" su Majka. Gli sconfitti di giornata, abbondantemente oltre il minuto da Nibali, sono Pozzovivo, Chaves, Uran e un tragico Zakarin, protagonista di tre cadute, di cui l'ultima avvenuta all'inizio del rettilineo finale. Saranno questi i primi a dover attaccare, anche se Brambilla, in cuor suo, spera proprio di no.
Ordine d'arrivo:
1 Primož Roglic 51'45"
2 Matthias Brandle a 10"
3 Vegard Stake Laengen a 17"
4 Fabian Cancellara a 28"
5 Anton Vorobyev a 30"
6 Bob Jungels a 45"
7 Stefan Küng a 58"
8 Jos Van Emden a 01'08"
9 Maarten Tjallingii a 01'16"
10 Andrey Amador a 01'19"
Classifica generale:
1 Gianluca Brambilla a 34h33'04"
2 Bob Jungels a 01"
3 Andrey Amador a 32"
4 Steven Kruijswijk a 51"
5 Vincenzo Nibali a 53"
6 Alejandro Valverde a 55"
7 Tom Dumoulin a 58"
8 Mikel Landa Meana a 01'18"
9 Rafal Majka a 01'45"
10 Jakob Fuglsang a 01'51"
Filippo Cauz