Giro: chi scopre le carte a Cividale?
Aria di grande montagna al Giro d'Italia. Oggi pomeriggio si arriva a Cividale del Friuli: 170 chilometri e quattro Gran Premi della Montagna che non lasceranno ai favoriti nessuna possibilità di nascondersi.
Tappa numero 13. Per chi crede alla numerologia e alla scaramanzia una frazione ancora più insidiosa. 170 km, da Palmanova a Cividale del Friuli, conditi da ben 4 Gpm: due di prima categoria (Montemaggiore e Cima Porzus) e due di seconda (Crai e Valle). E' stata dipinta da tutti come una tappa molto impegnativa, incerta e con un terreno perfetto per sferrare attacchi e agguati. In un Giro che più o meno ogni giorno regala emozioni, sorprese e ritiri (Mikel Landa e Tom Dumoulin gli ultimi "pesanti"), per i big rimasti una giornata da prendere con estrema attenzione. E' vero che nessuna delle 4 salite di giornate porta oltre i 1000 metri di altezza, ma le pendenze sono cattive ed esigenti: Montemaggiore ha gli ultimi 6km con una pendenza media superiore al 10 per cento; quella verso Crai presenta i primi 4km al 9,7 prima di addolcirsi nella seconda parte; Cima Porzus viaggia quasi sempre sul 9 per cento medio e quella conclusiva di Valle sull'8,5. Insomma, non c'è mai tregua nè spazio per il recupero. E' un'ottima occasione per chi vuole spaccare il mazzo, in una frazione sì di montagna, ma in cui i favoriti potrebbero anche restare tutti insieme, alla vigilia del tappone di Corvara e della crono-scalata all'Alpe di Siusi di domenica.
La classifica dei primi 8, quindi di quelli che possono puntare alla vittoria finale, è spaccata in due: fra Jungels in rosa e Vincenzo Nibali ci sono 69 secondi, con in mezzo Andrey Amador, Alejandro Valverde e Steven Kruijswijk. Chi deve recuperare e provare a sfruttare una tappa movimentata come questa sono Rafal Majka (sesto a 2'01), Ilnur Zakarin (settimo a 2'25) e Johan Esteban Chaves (ottavo a 2'43).
Vedremo chi avrà il coraggio di scoprire le carte...
Luca Gregorio
Tappa numero 13. Per chi crede alla numerologia e alla scaramanzia una frazione ancora più insidiosa. 170 km, da Palmanova a Cividale del Friuli, conditi da ben 4 Gpm: due di prima categoria (Montemaggiore e Cima Porzus) e due di seconda (Crai e Valle). E' stata dipinta da tutti come una tappa molto impegnativa, incerta e con un terreno perfetto per sferrare attacchi e agguati. In un Giro che più o meno ogni giorno regala emozioni, sorprese e ritiri (Mikel Landa e Tom Dumoulin gli ultimi "pesanti"), per i big rimasti una giornata da prendere con estrema attenzione. E' vero che nessuna delle 4 salite di giornate porta oltre i 1000 metri di altezza, ma le pendenze sono cattive ed esigenti: Montemaggiore ha gli ultimi 6km con una pendenza media superiore al 10 per cento; quella verso Crai presenta i primi 4km al 9,7 prima di addolcirsi nella seconda parte; Cima Porzus viaggia quasi sempre sul 9 per cento medio e quella conclusiva di Valle sull'8,5. Insomma, non c'è mai tregua nè spazio per il recupero. E' un'ottima occasione per chi vuole spaccare il mazzo, in una frazione sì di montagna, ma in cui i favoriti potrebbero anche restare tutti insieme, alla vigilia del tappone di Corvara e della crono-scalata all'Alpe di Siusi di domenica.
La classifica dei primi 8, quindi di quelli che possono puntare alla vittoria finale, è spaccata in due: fra Jungels in rosa e Vincenzo Nibali ci sono 69 secondi, con in mezzo Andrey Amador, Alejandro Valverde e Steven Kruijswijk. Chi deve recuperare e provare a sfruttare una tappa movimentata come questa sono Rafal Majka (sesto a 2'01), Ilnur Zakarin (settimo a 2'25) e Johan Esteban Chaves (ottavo a 2'43).
Vedremo chi avrà il coraggio di scoprire le carte...
Luca Gregorio