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Redazione

Greipel saluta il Giro calando il tris

Un'altra vittoria netta in volata del corridore tedesco. Terza tappa vinta dopo una giornata di pioggia che lascia immutata la classifica. E da domani tocca alle grandi montagne.

Tappa veneta al Giro, da Noale a Bibione, in un paradiso di piste ciclabili (sino a 195 km) ricavato in riva all'Adriatico. Una tappa che a guardarla sulla carta era un lunghissimo rettilineo. E pure a guardarla dal vivo non è che l'impressione sia cambiata di molto. Certo, non si trattava di un vero e proprio rettilineo, ma un trasferimento pianeggiante che scorre senza sussulti, non così differente.
Ci ha provato la pioggia a scombinare un po' i piani, ma poi si è arresa pure lei. Ci hanno provato Mirco Maestri da Luzzara e Daniel Oss da Trento, e con quello che si ritiene -a buon vedere- il corridore più "rock" del gruppo il Giro si è giocato fino in fondo la chance migliore per scuotere una tappa del genere. ma non è bastato. Non potevano bastare i Ramones ne' i Black Sabbath, non i Clash e nemmeno gli slayer, non c'era spazio per il rock tra Noale e Bibione, con i fuggitivi ripresi a 22 km dall'arrivo, ma soltanto per l'attesa.
 
L'attesa dei velocisti per una volata inevitabile, quella degli uomini di classifica per un circuito finale tortuoso come una partita di Pac-Man, che con il clima novembrino che ha travolto il nord Italia quest'oggi rischiava di diventare più pericoloso che mai. Troppo, tanto che la giuria non ci ha messo granchè a farsi convincere a modificare un po' il regolamento del finale. Tempo calcolato al penultimo passaggio, classifica inevitabilmente immutata, e spazio ai treni dei velocisti con gli ultimi otto chilometri tutti per loro. Tanto che il finale di tappa è sembrato un flashback: non appena scattata la neutralizzazione del tempo davanti al gruppo si è allineato il "trenino rosso" della Lotto-Soudal per Andrè Greipel. Visivamente pareva essere tornati ai tempi di Mario Cipollini, con la differenza che allora il "Re Leone" svettava per l'unicità della maglia ciclamino, questa volta il "Gorilla" (tutti di derivazione animale i velocisti, si direbbe) aveva addosso una maglia rossa quasi identica a quella dei compagni. Ben visibile solo nelle inquadrature frontali, nell'esultanza fotografica con cui ha celebrato il suo tris, dopo aver vinto la volata con tutto il mestiere del vecchio velocista: prima forzandosi in una piccola sparata all'ultimo chilometro per accodarsi al suo apripista Jürgen Roelandts, poi costringendo un emergente Caleb Ewan a chiudersi la strada da solo, senza spazio di manovra verso le transenne. Una maglia rossa che non sarà affatto visibile domani, però, perchè Greipel con questa vittoria la ripone in valigia e saluta la carovana: il suo prossimo impegno è il Tour, questa maglia resterà vacante sino a domani pomeriggio, quando verosimilmente passerà sulle spalle di chi la conquistò un anno fa, Giacomo Nizzolo.
 
Non è l'unica maglia in bilico, quella della graduatoria a punti, nella giornata di domani, perchè nei 170 km della Palmanova - Cividale del Friuli le montagne non saranno elevatissime (mai sopra 985 metri) ma le pendenze di Cima Porzus e del Valle, discesa inclusa, sono capaci di ridisegnare la classifica di questo Giro. E non sarà una lunga attesa.
 
Ordine d'arrivo:
1 André Greipel 04h16'00"
2 Caleb Ewan ST
3 Giacomo Nizzolo 
4 Sacha Modolo 
5 Alexander Porsev 
6 Moreno Hofland 
7 Ivan Savitskiy 
8 Heinrich Haussler 
9 Rick Zabel 
10 Sonny Colbrelli 
 
Classifica generale: 
1 Bob Jungels 49h32'20" 
2 Andrey Amador a 24" 
3 Alejandro Valverde a 01'07" 
4 Steven Kruijswijk ST 
5 Vincenzo Nibali a 01'09" 
6 Rafal Majka a a 02'01" 
7 Ilnur Zakarin a 02'25" 
8 Esteban Chaves a 02'43" 
9 Gianluca Brambilla a 02'45" 
10 Diego Ulissi a 02'47"
 
 
Filippo Cauz