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Giro: Corvara arriva troppo presto?
Sulle Dolomiti va in scena quello che è stato definito da tutti il "tappone" di questo Giro d'Italia, 210 chilometri con oltre 5000 metri di dislivello. Sarà la giornata giusta per la prima vittoria di un uomo di classifica?
E' il tappone del Giro 2016. Il quesito è se arrivi troppo presto, visto che siamo solo alla fine (quasi) della seconda settimana. Regalerà spettacolo. Lascerà tracce. Di questo siamo sicuri. Meno sul fatto che possa già incoronare il vincitore dell'edizione numero 99. Alpago-Corvara, 210 km di adrenalina ciclistica, con 5400 metri di dislivello, di cui 4700 condensati negli ultimi 150 km.
La tappa è senza respiro. Si parte con 85 km di salita non dura ma continua per scaldare le gambe e arrivare fino ad Arabba. Da qui, preparatevi all'inferno. I primi quattro passi dolomitici sono quelli classici: Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo. Le pendenze? 7 per cento medio il Pordoi, 8 il Sella (ma sono solo 5 km), sotto il 5% il Gardena e attorno al 6% il Campolongo.
Una curiosità sul Passo Sella, che quest'anno avrà una valenza simbolica, perchè battezzata come la Montagna Pantani di questo Giro, in memoria dell'impresa del 3 giugno 1998 quando il "Pirata" superò l'allora Cima Coppi del Passo Sella per poi vestirsi di rosa a Selva di Val Gardena.
Facile immaginare una fuga da lontano di uomini fuori classifica magari già sul Pordoi, mentre i big dovrebbero attendere le ultime due asperità per tentare di fare la differenza. Il terreno ideale per sferrare l'attacco potrebbe essere il Giau: quasi 10 km, con pendenze che oscillano costantemente fra l'8 e il 10 per cento. Dalla vetta al traguardo, però, mancano ancora 42 chilometri. E allora, se ancora gli aspiranti alla generale fossero tutti insieme, ci sarebbero altre due occasioni per rendere memorabile questa giornata. Il Valparola misura 11 km abbondanti, di cui i primi 4,5 pedalabili e gli ultimi 7 sempre fra il 6 e il 7 per cento, con punte al 14 nel tratto finale. E' un GPM di seconda categoria, ma arriva dopo 6 salite e può risultare decisivo.
La ciliegina sulla torta a una frazione epocale è il cosiddetto Muro del Gatto: 1300 metri soltanto, ma con 360 metri che hanno una pendenza media superiore al 13%. Non si possono infliggere distacchi abissali, ma possono essere abbastanza per involarsi verso il successo di tappa.
La tappa di Cividale ha ribadito l'eccellente stato di forma di Vincenzo Nibali e Alejando Valverde, oltre a fare di Andrey Amador il primo costaricense della storia ad indossare la maglia rosa. Sulle Dolomiti la battaglia fra Astana e Movistar è pronta a riprendere. E questa volta, senza nulla togliere a Nieve, speriamo che il vincitore sotto lo striscione di Corvara porti un nome pesante...
Luca Gregorio
E' il tappone del Giro 2016. Il quesito è se arrivi troppo presto, visto che siamo solo alla fine (quasi) della seconda settimana. Regalerà spettacolo. Lascerà tracce. Di questo siamo sicuri. Meno sul fatto che possa già incoronare il vincitore dell'edizione numero 99. Alpago-Corvara, 210 km di adrenalina ciclistica, con 5400 metri di dislivello, di cui 4700 condensati negli ultimi 150 km.
La tappa è senza respiro. Si parte con 85 km di salita non dura ma continua per scaldare le gambe e arrivare fino ad Arabba. Da qui, preparatevi all'inferno. I primi quattro passi dolomitici sono quelli classici: Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo. Le pendenze? 7 per cento medio il Pordoi, 8 il Sella (ma sono solo 5 km), sotto il 5% il Gardena e attorno al 6% il Campolongo.
Una curiosità sul Passo Sella, che quest'anno avrà una valenza simbolica, perchè battezzata come la Montagna Pantani di questo Giro, in memoria dell'impresa del 3 giugno 1998 quando il "Pirata" superò l'allora Cima Coppi del Passo Sella per poi vestirsi di rosa a Selva di Val Gardena.
Facile immaginare una fuga da lontano di uomini fuori classifica magari già sul Pordoi, mentre i big dovrebbero attendere le ultime due asperità per tentare di fare la differenza. Il terreno ideale per sferrare l'attacco potrebbe essere il Giau: quasi 10 km, con pendenze che oscillano costantemente fra l'8 e il 10 per cento. Dalla vetta al traguardo, però, mancano ancora 42 chilometri. E allora, se ancora gli aspiranti alla generale fossero tutti insieme, ci sarebbero altre due occasioni per rendere memorabile questa giornata. Il Valparola misura 11 km abbondanti, di cui i primi 4,5 pedalabili e gli ultimi 7 sempre fra il 6 e il 7 per cento, con punte al 14 nel tratto finale. E' un GPM di seconda categoria, ma arriva dopo 6 salite e può risultare decisivo.
La ciliegina sulla torta a una frazione epocale è il cosiddetto Muro del Gatto: 1300 metri soltanto, ma con 360 metri che hanno una pendenza media superiore al 13%. Non si possono infliggere distacchi abissali, ma possono essere abbastanza per involarsi verso il successo di tappa.
La tappa di Cividale ha ribadito l'eccellente stato di forma di Vincenzo Nibali e Alejando Valverde, oltre a fare di Andrey Amador il primo costaricense della storia ad indossare la maglia rosa. Sulle Dolomiti la battaglia fra Astana e Movistar è pronta a riprendere. E questa volta, senza nulla togliere a Nieve, speriamo che il vincitore sotto lo striscione di Corvara porti un nome pesante...
Luca Gregorio