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Chaves e Atapuma, giornata colombiana sulle Dolomiti
Johan Esteban Chaves vince il tappone dolomitico al Giro nella giornata che vede Steven Kruijswijk indossare la maglia rosa e Vincenzo Nibali difendersi e staccare Alejandro Valverde. Domani la cronoscalata.
Cosa sono due chilometri, perlopiù pianeggianti, in una tappa che ne misura 210 di chilometri, e in quelli accumula oltre 5400 metri di dislivello? Nulla, sembrerebbero nulla, invece sono proprio i duemila metri che sono mancati a Darwin Atapuma per firmare la sua impresa al Giro d'Italia. Il colombiano della BMC, eroe di giornata al Giro, ha stretto i denti il più possibile, in fuga sin dal mattino mentre alle sue spalle si incendiava la sfida tra i big, ma sono mancati proprio quei due chilometri, quelli che mancavano all'arrivo quando il "Puma" è stato raggiunto da Steven Kruijswijk, Johan Esteban Chaves e Georg Preidler (79 anni in tre): il tempo sufficiente per vedere da dietro la vittoria di un connazionale più giovane e più forte. Il finale più doloroso ma giusto per una tappa che si è corsa sì sotto il sole delle Dolomiti, ma che è sembrata svolgersi tra le nubi delle Cordigliere colombiane.
Una tappa durissima, disegnata quasi alla perfezione, che già nella prima parte fa due vittime illustri. Il primo è Arnaud Démare, vincitore della Sanremo pochi mesi fa e qui in gara per la maglia rossa: il francese ha stretto i denti ieri nonostante fosse malato, ma ha perso addirittura due chili nel corso di una singola giornata, e oggi ha capito subito l'impossibilità di proseguire. Una cinquantina di chilometri più avanti è Ryder Hesjedal, che il Giro lo vinse nel 2012: dopo due edizioni da protagonista assoluto in fuga e in montagna, per il canadese quest'anno arriva un ritiro anticipato che -c'è da scommettere- lo avrà fatto arrabbiare non poco. Per un attaccante che abbandona, ce n'è un altro che raccoglie subito il suo testimone. Ruben Plaza Molina, superstar delle vittorie dalla lunghissima distanza, si inserisce nella fuga di massa in mattinata e parte all'attacco tutto solo a 87 km, giusto in tempo per transitare solitario al primo passaggio da Corvara e aggredire il Passo Campolongo, uscita dal Sella Ronda e anticipo della seconda parte di tappa, quella decisiva. E' troppo anche per un superman come lo spagnolo, che viene respinto dalle pendenze del Giau e lascia tutta la scena all'attacco di Darwin Atapuma.
Ma la fatica accumulata sulle rampe del Giau si rivela troppa anche per gli uomini di classifica, che scollinano assieme (tranne la maglia rosa Andrey Amador) sul principale GPM di giornata ma iniziano a darsele di santa ragione sulla salita successiva, quel Valparola che vede immediatamente l'attacco di Vincenzo Nibali e la crisi di Alejandro Valverde. Per lo "Squalo" sembra lo scenario perfetto per involarsi verso un trionfo, ma una in una tappa del genere è difficile sovvertire i valori in campo, e i valori di questa giornata, forse di questo Giro, dicono che il siciliano ha almeno due corridori superiori a lui: Steven Kruijswijk e Johan Esteban Chaves. Non c'è nulla di sorprendente, è quanto affiorato già nelle prime settimane, e l'andamento della tappa non fa altro che ribadirlo. Kruijswijk per una volta nella vita aveva deciso di correre in difensiva, ma non appena vede boccheggiare Nibali attacca a fondo, e l'unico in grado di rientrare è il colombiano. I due se ne vanno a riprendere i fuggitivi e a vincere, uno la tappa, l'altro la maglia rosa. Nibali dietro di loro si difende meglio che può, non va mai allo sbando e chiude con un ritardo ancora ampiamente recuperabile. Domani ci si aspetta che la cronoscalata ribadisca questa scala di valori, ma da qui a Torino c'è ancora una settimana. Tempo sufficiente perchè Darwin Atapuma riesca a togliersi quella soddisfazione mancata oggi, per soli due chilometri.
Ordine d'arrivo:
1 Esteban Chaves 06h06'16"
2 Steven Kruijswijk ST
3 Georg Preidler
4 Darwin Atapuma a 06"
5 Vincenzo Nibali a 37"
6 Kanstantsin Siutsou ST
7 Ilnur Zakarin a 02'29"
8 Rafal Majka ST
9 Rigoberto Uran a 02'50"
10 Domenico Pozzovivo a 03'00"
Classifica generale:
1 Steven Kruijswijk 60h12'43"
2 Vincenzo Nibali a 41"
3 Esteban Chaves a 01'32"
4 Alejandro Valverde a 03'06"
5 Andrey Amador a 03'15"
6 Rafal Majka a 03'29"
7 Ilnur Zakarin a 03'53"
8 Rigoberto Uran a 05'01"
9 Kanstantsin Siutsou a 05'38"
10 Jakob Fuglsang ST
Filippo Cauz
Cosa sono due chilometri, perlopiù pianeggianti, in una tappa che ne misura 210 di chilometri, e in quelli accumula oltre 5400 metri di dislivello? Nulla, sembrerebbero nulla, invece sono proprio i duemila metri che sono mancati a Darwin Atapuma per firmare la sua impresa al Giro d'Italia. Il colombiano della BMC, eroe di giornata al Giro, ha stretto i denti il più possibile, in fuga sin dal mattino mentre alle sue spalle si incendiava la sfida tra i big, ma sono mancati proprio quei due chilometri, quelli che mancavano all'arrivo quando il "Puma" è stato raggiunto da Steven Kruijswijk, Johan Esteban Chaves e Georg Preidler (79 anni in tre): il tempo sufficiente per vedere da dietro la vittoria di un connazionale più giovane e più forte. Il finale più doloroso ma giusto per una tappa che si è corsa sì sotto il sole delle Dolomiti, ma che è sembrata svolgersi tra le nubi delle Cordigliere colombiane.
Una tappa durissima, disegnata quasi alla perfezione, che già nella prima parte fa due vittime illustri. Il primo è Arnaud Démare, vincitore della Sanremo pochi mesi fa e qui in gara per la maglia rossa: il francese ha stretto i denti ieri nonostante fosse malato, ma ha perso addirittura due chili nel corso di una singola giornata, e oggi ha capito subito l'impossibilità di proseguire. Una cinquantina di chilometri più avanti è Ryder Hesjedal, che il Giro lo vinse nel 2012: dopo due edizioni da protagonista assoluto in fuga e in montagna, per il canadese quest'anno arriva un ritiro anticipato che -c'è da scommettere- lo avrà fatto arrabbiare non poco. Per un attaccante che abbandona, ce n'è un altro che raccoglie subito il suo testimone. Ruben Plaza Molina, superstar delle vittorie dalla lunghissima distanza, si inserisce nella fuga di massa in mattinata e parte all'attacco tutto solo a 87 km, giusto in tempo per transitare solitario al primo passaggio da Corvara e aggredire il Passo Campolongo, uscita dal Sella Ronda e anticipo della seconda parte di tappa, quella decisiva. E' troppo anche per un superman come lo spagnolo, che viene respinto dalle pendenze del Giau e lascia tutta la scena all'attacco di Darwin Atapuma.
Ma la fatica accumulata sulle rampe del Giau si rivela troppa anche per gli uomini di classifica, che scollinano assieme (tranne la maglia rosa Andrey Amador) sul principale GPM di giornata ma iniziano a darsele di santa ragione sulla salita successiva, quel Valparola che vede immediatamente l'attacco di Vincenzo Nibali e la crisi di Alejandro Valverde. Per lo "Squalo" sembra lo scenario perfetto per involarsi verso un trionfo, ma una in una tappa del genere è difficile sovvertire i valori in campo, e i valori di questa giornata, forse di questo Giro, dicono che il siciliano ha almeno due corridori superiori a lui: Steven Kruijswijk e Johan Esteban Chaves. Non c'è nulla di sorprendente, è quanto affiorato già nelle prime settimane, e l'andamento della tappa non fa altro che ribadirlo. Kruijswijk per una volta nella vita aveva deciso di correre in difensiva, ma non appena vede boccheggiare Nibali attacca a fondo, e l'unico in grado di rientrare è il colombiano. I due se ne vanno a riprendere i fuggitivi e a vincere, uno la tappa, l'altro la maglia rosa. Nibali dietro di loro si difende meglio che può, non va mai allo sbando e chiude con un ritardo ancora ampiamente recuperabile. Domani ci si aspetta che la cronoscalata ribadisca questa scala di valori, ma da qui a Torino c'è ancora una settimana. Tempo sufficiente perchè Darwin Atapuma riesca a togliersi quella soddisfazione mancata oggi, per soli due chilometri.
Ordine d'arrivo:
1 Esteban Chaves 06h06'16"
2 Steven Kruijswijk ST
3 Georg Preidler
4 Darwin Atapuma a 06"
5 Vincenzo Nibali a 37"
6 Kanstantsin Siutsou ST
7 Ilnur Zakarin a 02'29"
8 Rafal Majka ST
9 Rigoberto Uran a 02'50"
10 Domenico Pozzovivo a 03'00"
Classifica generale:
1 Steven Kruijswijk 60h12'43"
2 Vincenzo Nibali a 41"
3 Esteban Chaves a 01'32"
4 Alejandro Valverde a 03'06"
5 Andrey Amador a 03'15"
6 Rafal Majka a 03'29"
7 Ilnur Zakarin a 03'53"
8 Rigoberto Uran a 05'01"
9 Kanstantsin Siutsou a 05'38"
10 Jakob Fuglsang ST
Filippo Cauz