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Giro. Nibali crolla, Kruijswijk padrone
Il Giro arriva al suo terzo ed ultimo giorno di riposo con Steven Kruijswijk sempre più solido al comando in maglia rosa davanti a Johan Esteban Chaves e Vincenzo Nibali. Dopo due settimane di corsa, proviamo a dare i voti ai quattro big della classifica.
La cronoscalata ha spaccato il Giro. Forse più del tappone di Corvara. Dopo l'uscita dai giochi di Alejandro Valverde, anche Vincenzo Nibali rischia di aver compromesso la sua corsa alla maglia rosa. All'Alpe di Siusi il siciliano ha beccato una sonora scoppola da Johan Esteban Chaves e Steven Kruijswijk, sempre più leader di un Giro che entra nella sua terza e ultima settimana con una classifica piuttosto ben delineata. L'olandese, che ha sorpreso tutti, si ritrova infatti a dover e poter gestire un vantaggio di 2'12" su Chaves e di 2'51" su Nibali. Niente male, considerando che nella cronoscalata si pensava che fra i big potessero ballare fra i 30 e i 40 secondi massimo.
La cronoscalata ha spaccato il Giro. Forse più del tappone di Corvara. Dopo l'uscita dai giochi di Alejandro Valverde, anche Vincenzo Nibali rischia di aver compromesso la sua corsa alla maglia rosa. All'Alpe di Siusi il siciliano ha beccato una sonora scoppola da Johan Esteban Chaves e Steven Kruijswijk, sempre più leader di un Giro che entra nella sua terza e ultima settimana con una classifica piuttosto ben delineata. L'olandese, che ha sorpreso tutti, si ritrova infatti a dover e poter gestire un vantaggio di 2'12" su Chaves e di 2'51" su Nibali. Niente male, considerando che nella cronoscalata si pensava che fra i big potessero ballare fra i 30 e i 40 secondi massimo.
La terza settimana, inoltre, non sarà di quelle terribili. Salvo imprevisti clamorosi, tutto dovrebbe decidersi fra venerdì e sabato, con gli arrivi a Risoul (con in mezzo il colle dell'Agnello) e Sant'Anna di Vinadio. Forse troppo poco per intaccare la superiorità manifesta espressa sinora dal capitano della LottoNL-Jumbo. Ma nel ciclismo, si sa, ogni giorno fa storia a sé e ogni cosa si potrebbe ribaltare.
L'Astana ha confermato senza discussioni di avere la squadra più forte di questo Giro, ma alla fine poco conta se il tuo leader non riesce ad avere il cambio di passo dei primi della classe. Al team del ds Beppe Martinelli ora servirà la classica impresa, che dovrà per forza di cose passare da attacchi pieni di fantasia e coraggio. Anche a rischio, forse, di perdere il podio.
Dopo due settimane proviamo dunque a dare qualche voto ai primi 4 della classifica generale:
Steven Kruijswijk 9: non è ancora da 10 perchè non ha vinto una tappa e perchè il Giro non è finito. Dal 2010 a oggi il 28enne olandese ha vinto solo 2 corse da professionista. E' la variabile non prevista di questa corsa rosa. Ha gamba, entusiasmo e motivazione. Rivelazione
Esteban Chaves 9: scalatore puro, ha fatto sua la tappa di regina di Corvara con un numero e una condotta di gara da campione consumato. In realtà il 26enne colombiano, detto il Colibrì, ha ancora margini di crescita. Ha messo in difficoltà Nibali e, nonostante non sia un cronoman, è secondo nella generale. Esaltante
Vincenzo Nibali 6,5: mezzo voto in più di stima e perchè è italiano, però sotto le attese. Una volta ha dato la colpa all'ammiraglia, una volta ha attaccato Valverde, nella crono ha reagito male per il problema alla catena e se l'è presa anche con un tifoso. Insomma, quando si vuole essere campioni bisogna esserlo anche nell'atteggiamento e nelle dichiarazioni (almeno quelle pubbliche). Il siciliano sa che tutti gli occhi erano e sono su di lui e che questo Giro è stato disegnato per le sue caratteristiche. Ha provato un paio di allunghi, ma non sa scuotere le masse. Più che Squalo... Salmone
Alejandro Valverde 4: la grande delusione. Alla sua prima esperienza al Giro a 36 anni ci aspettavamo qualche lampo di classe in più. Il suo modo di correre, da sempre, è attendista e sornione. Ma le montagne vere ti inchiodano. Sempre e comunque. In bambola nella frazione dolomitica, ha avuto uno scatto d'orgoglio nella cronoscalata rosicchiando secondi preziosi a Nibali, dandosi ancora una flebile possibilità di puntare al podio. Ma lui doveva venire qui per vincere... Fantasma
Luca Gregorio