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Giro. Trionfo di Valverde ad Andalo
Splendida vittoria di tappa per Alejandro Valverde ad Andalo, al termine di una giornata ad altissima velocità che vede Steven Kruijswijk sempre più saldo in maglia rosa e Vincenzo Nibali ormai tagliato fuori dai giochi.
Che questa da Bressanone ad Andalo potesse essere una delle tappe più intriganti per chi avesse l'intenzione di far saltare il Giro era nell'aria. Gli ingredienti d'altronde c'erano tutti: tappa cortissima (soli 132 km), senza un metro di pianura, con due GPM non estremi ma mai facili, e soprattutto tappa che arrivava dopo il giorno di riposo, con tutte le incognite che quest'ultimo si porta sempre appresso. Una giornata infine programmata come ripartenza dopo il weekend dolomitico che, per la prima volta, ha scavato distacchi sostanziosi in classifica generale. In tanti sono partiti alla ricerca del riscatto immediato, quest'oggi, e lo hanno fatto non sulla prima salita ma proprio al chilometro zero. E' lì che si è costruita la reale selezione della tappa, una selezione destinata ad arrivare nella seconda parte ma sulle solide basi di 50 km percorsi in meno di un'ora: nessuno spazio per le fughe, solo per le grandi sfide.
Che questa da Bressanone ad Andalo potesse essere una delle tappe più intriganti per chi avesse l'intenzione di far saltare il Giro era nell'aria. Gli ingredienti d'altronde c'erano tutti: tappa cortissima (soli 132 km), senza un metro di pianura, con due GPM non estremi ma mai facili, e soprattutto tappa che arrivava dopo il giorno di riposo, con tutte le incognite che quest'ultimo si porta sempre appresso. Una giornata infine programmata come ripartenza dopo il weekend dolomitico che, per la prima volta, ha scavato distacchi sostanziosi in classifica generale. In tanti sono partiti alla ricerca del riscatto immediato, quest'oggi, e lo hanno fatto non sulla prima salita ma proprio al chilometro zero. E' lì che si è costruita la reale selezione della tappa, una selezione destinata ad arrivare nella seconda parte ma sulle solide basi di 50 km percorsi in meno di un'ora: nessuno spazio per le fughe, solo per le grandi sfide.
A rompere il ghiaccio, ancora una volta, ci ha pensato Alejandro Valverde: il murciano è arrivato a questo Giro in grandi condizioni e concentrato esclusivamente sul risultato finale, tanto da scoprire - a 36 anni - una cattiveria agonistica che gli era mancata troppe volte in carriera. Oggi la Movistar ha deciso di rendere la corsa dura da subito, e Valverde ha lanciato il suo primo attacco quando al traguardo mancavano ben 72 chilometri. E non si è trattato di un attacco da nulla, anzi, è bastata questa prima scintilla per scatenare l'incendio. Alla ruota di Valverde si sono portati velocemente tutti i migliori della graduatoria, con la maglia rosa Kruijswijk che si dimostrava immediatamente il più brillante e Ilnur Zakarin sempre pronto a rilanciare. Tutti i migliori tranne uno, Johan Esteban Chaves: il colombiano paga caro un momento di distrazione, perdendosi l'accelerazione dei rivali e trovandosi senza la gamba per ricucire velocemente. Per lui sarà una giornata ad inseguimento, perchè proprio quando sembra ri-avvicinarsi, nei pressi del GPM di Passo della Mendola, è Vincenzo Nibali a rompere gli induci, accelerando per scremare il gruppo prima della lunghissima discesa prima di Fai della Paganella. Una tattica d'assalto che sembra presagire a un finale ben diverso da quello cui si assisterà non appena la strada ricomincia a salire. Mentre il trio Kruijswijk-Valverde-Zakarin fa la differenza in pochi chilometri, riassorbendo gli ultimi fuggitivi e proiettandosi verso la vittoria di tappa, Chaves è protagonista di una rincorsa ad alto ritmo, salendo tutto solo con il passo dei migliori. In mezzo alla battaglia chi trova la sua nuova giornata no, verosimilmente decisiva per i destini del suo Giro, è proprio Vincenzo Nibali, per il quale gli ultimi 15 chilometri sono una lunga sofferenza. Lo Squalo è bravo a stringere i denti e non andare allo sbando, ma il suo distacco aumenta metro dopo metro, e all'arrivo si troverà addirittura fuori dal podio.
Sono quasi due i minuti che Nibali cede ai leader della classifica, regolati in uno sprint ristretto da Alejandro Valverde, protagonista assoluto di giornata che raccoglie oggi la sua prima vittoria in carriera al Giro d'Italia ed entra così nella ristretta cerchia dei corridori in attività in grado di vincere almeno una tappa in tutti e tre i grandi giri. Un risultato che mette già parzialmente in positivo il bilancio della sua corsa, ma da quanto visto oggi sembra un bilancio destinato a crescere, con la concreta possibilità di entrare nel numero ancora più esiguo di chi è riuscito a salire su tutti e tre i podi. Domani il Giro si sposta verso ovest, con le due tappe che attraverseranno la pianura padana sino a Pinerolo. Prima però c'è il traguardo di Cassano d'Adda, dedicato a Gianni Motta, che premierà uno dei pochissimi velocisti sopravvissuti. Due tappe per respirare prima dell'ultimo weekend in alta quota, dove Steven Kruijswijk avrà buone chance di mettere definitivamente in cassaforte il Giro d'Italia.
Ordine d'arrivo:
1 Alejandro Valverde 2h58'54"
2 Steven Kruijswijk ST
3 Ilnur Zakarin a 08"
4 Diego Ulissi a 37"
5 Bob Jungels ST
6 David Lopez Garcia a 38"
7 Sergey Firsanov ST
8 Esteban Chaves a 42"
9 Rafal Majka a 50"
10 Domenico Pozzovivo a 01'47"
Classifica generale:
1 Steven Kruijswijk 63h40'10"
2 Esteban Chaves a 03'00"
3 Alejandro Valverde a 03'23"
4 Vincenzo Nibali a 04'43"
5 Ilnur Zakarin a 04'50"
6 Rafal Majka a 05'34"
7 Bob Jungels a 07'57"
8 Andrey Amador a 06'53"
9 Domenico Pozzovivo a 10'05"
10 Kanstantsin Siutsou a 11'03"
Filippo Cauz
Filippo Cauz