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Giro. Fulmine Kluge a Cassano d'Adda
Splendida vittoria di Roger Kluge a Cassano d'Adda. Il tedesco anticipa i velocisti e regala la prima vittoria in un grande giro alla IAM, a due giorni dall'annuncio che la squadra chiuderà a fine stagione. Classifica immutata con Kruijswijk stabile in maglia rosa.
Mai dare nulla per scontato sulle strade di questo Giro, nemmeno nelle occasioni più ovvie. Non sono soltanto le tappe di montagna infatti a riservare sorprese, tra crolli e resurrezioni inattese, ma anche gli arrivi per velocisti, specie ora che tra gli sprinter sono più quelli tornati a casa che quelli rimasti in corsa. A Cassano d'Adda, paese natale del grande Gianni Motta, vincitore del Giro esattamente cinquanta anni orsono, è ancora di un tedesco lo sprint vincente, ma questa volta lo fa lasciando i velocisti puri a bocca asciutta. Non che sia un corridore troppo diverso dai battuti, il 30enne della IAM, ma oggi la sua vittoria riesce a conquistarla anticipando la volata, con un colpo d'occhio e di quadricipite che soltanto un pistard esperto come lui poteva saper sfruttare.
Mai dare nulla per scontato sulle strade di questo Giro, nemmeno nelle occasioni più ovvie. Non sono soltanto le tappe di montagna infatti a riservare sorprese, tra crolli e resurrezioni inattese, ma anche gli arrivi per velocisti, specie ora che tra gli sprinter sono più quelli tornati a casa che quelli rimasti in corsa. A Cassano d'Adda, paese natale del grande Gianni Motta, vincitore del Giro esattamente cinquanta anni orsono, è ancora di un tedesco lo sprint vincente, ma questa volta lo fa lasciando i velocisti puri a bocca asciutta. Non che sia un corridore troppo diverso dai battuti, il 30enne della IAM, ma oggi la sua vittoria riesce a conquistarla anticipando la volata, con un colpo d'occhio e di quadricipite che soltanto un pistard esperto come lui poteva saper sfruttare.
La chiave della vittoria di Kluge però non sta tutta in quell'ultimo chilometro a folle velocità, ma va cercata anzi nei 195 km precedenti e in particolare in una fuga di tutto rispetto. Daniel Oss e Pavel Brutt sono infatti due esperti dell'attacco da lontano, del tutto privi di paura di faticare al vento; a loro si aggiunge oggi l'albanese Eugert Zhupa, un altro buon passista che completta un terzetto ideale per una giornata di pianura. I tre vanno d'amore e d'accordo, sia tra loro che col gruppo, ben felice di avere da subito una fuga accettabile per non rovinare il dì di semi-riposo. Le cose però si complicano all'improvviso a poco più di 30 chilometri dal traguardo, quando sulla spinta di un traguardo volante si lancia all'inseguimento un altro terzetto, e qui i nomi iniziano a farsi preoccupanti per tutti: Lars Bak, Ignatas Konovalovas e Maxim Belkov sono tre macinatori di chilometri, tutti già vincitori di tappa al Giro in passato, e quando si ricongiungono ai precedenti attaccanti vanno a formare un sestetto di arditi tutt'altro che facile da riassorbire. Bak invita i compagni di fuga a darsi cambi regolari, in una piccola cronosquadre a maglie differenti, mentre in testa al gruppo si alternano le (poche) squadre dei (pochi) velocisti rimasti. Il ricongiungimento arriva solo a 1500 metri dall'arrivo, ma costa troppe energie a tutti i gregari del gruppo.
Neanche il tempo di riassorbire l'ultimo attaccante e dalla testa ci prova Pippo Pozzato. Tentativo velleitario ma utilissimo a un gigante veloce e scaltro come Roger Kluge: il tedesco vede in Pozzato l'avversario in caccia di una corsa a punti, e si lancia sulla sua ruota come già fatto tante volte nei velodromi di tutto il mondo. Non prova nemmeno a mettersi in scia a Pozzato, lo salta subito e va a godersi i 50 metri più belli della sua carriera su strada, passati a guardare sopra la spalla una volata convulsa che nessuno è riuscito a lanciare e a sorridere esultando. Per la sua IAM è la prima vittoria in un grande giro e forse la più importante della sua breve storia. Peccato che questo risultato arrivi fuori tempo massimo, esattamente due giorni dopo l'annuncio del manager Michel Thétaz di chiusura della squadra al termine della stagione.
Per i corridori prossimi appiedati e per gli altri componenti del team, si spera che questo successo sia di buon auspicio. D'altronde, nel Giro come nel ciclismo in generale, non si può mai dare nulla per scontato: ne' un salvatore improvviso, ne' una vittoria all'ultimo chilometro. Forse nemmeno una classifica diversa già domani a Pinerolo, ma su questo è ancora più difficile fare previsioni.
Ordine d'arrivo:
1 Roger Kluge 04h31'29"
2 Giacomo Nizzolo ST
3 Nikias Arndt
4 Sacha Modolo
5 Matteo Trentin
6 Alexander Porsev
7 Pim Ligthart
8 Ramunas Navardauskas
9 Manuel Belletti
10 Paolo Simion
Classifica generale:
1 Steven Kruijswijk 68h11'39"
2 Esteban Chaves a 03'00"
3 Alejandro Valverde a 03'23"
4 Vincenzo Nibali a 04'43"
5 Ilnur Zakarin a 04'50"
6 Rafal Majka a 05'34"
7 Bob Jungels a 07'57"
8 Andrey Amador a 06'53"
9 Domenico Pozzovivo a 10'05"
10 Kanstantsin Siutsou a 11'03"
Filippo Cauz