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Vince Trentin. Capolavoro Etixx a Pinerolo
Vittoria in rimonta di Matteo Trentin sul traguardo di Pinerolo, un arrivo-beffa con cui anticipa Moreno Moser e Gianluca Brambilla. Tra gli uomini di classifica giornata di tregua in attesa del weekend alpino.
"Tutti a Pinerolo!" prometteva la tappa odierna con immancabile citazione fantozziana... e pronti-via la fuga parte già a inizio tappa. Ma qui "fuga" è un termine riduttivo: sono ben 24 gli attaccanti, in rappresentanza di 15 squadre. Quanto basta per accontentare tutti e prendersi una seconda giornata di riposo in gruppo, con lo sguardo giù lungo e alto, verso le montagne all'orizzonte. E' così che la fuga acquisisce sempre più vantaggio, chilometro dopo chilometro, sino al quarto d'ora, sino a spaccare in due la tappa e arrivare alla cosiddetta "corsa nella corsa". Davanti ci si gioca la vittoria di giornata, dietro avanzano tutti assieme gli uomini di classifica.
"Tutti a Pinerolo!" prometteva la tappa odierna con immancabile citazione fantozziana... e pronti-via la fuga parte già a inizio tappa. Ma qui "fuga" è un termine riduttivo: sono ben 24 gli attaccanti, in rappresentanza di 15 squadre. Quanto basta per accontentare tutti e prendersi una seconda giornata di riposo in gruppo, con lo sguardo giù lungo e alto, verso le montagne all'orizzonte. E' così che la fuga acquisisce sempre più vantaggio, chilometro dopo chilometro, sino al quarto d'ora, sino a spaccare in due la tappa e arrivare alla cosiddetta "corsa nella corsa". Davanti ci si gioca la vittoria di giornata, dietro avanzano tutti assieme gli uomini di classifica.
Basta una rapida occhiata al percorso della tappa, la più lunga del Giro, per capire che ci vorranno parecchi chilometri per vedere la fuga scremarsi: i primi 170 km sono infatti pressochè pianeggianti, e per incontrare pendenze un po' esigenti c'è da attendere ancora di più, di fatto fino al primo passaggio da Pinerolo, a quasi 30 km dalla fine. Quando le pendenze cambiano, però, il gruppo dei fuggitivi si disgrega con gran velocità, e la tappa cambia completamente la sua storia.
A giocarsi il risultato finale, almeno apparentemente, restano due talenti della penultima generazione del ciclismo italiano. Due storie diverse come quella di Moreno Moser, corridore dall'esordio sfavillante persosi pian piano negli anni, e quella di Gianluca Brambilla, la cui crescita graduale stagione dopo stagione lo ha portato a questo 2016 ricco di soddisfazioni. I due resistono sul Pramartino e se le danno di santa ragione all'ultimo passaggio sul muro di San Maurizio, la cui picchiata immette direttamente sul rettilineo finale. E' qui, all'ultimo battito d'ali di una tappa lunghissima, che la storia di giornata cambia nuovamente.
Quella da San Maurizio è una discesa molto breve e ancor più veloce, che i due attaccanti -ottimi discesisti entrambi- affrontano di slancio, cercando di difendere il piccolo vantaggio sugli inseguitori. E' Brambilla a condurre le danze, almeno sino a 1500 metri dal traguardo, quando l'ex maglia rosa compie la piccola astuzia che si rivelerà decisiva. Brambilla rallenta visibilmente e allarga la traiettoria per lasciare a Moser la testa della corsa: sembra una semplice mossa tattica per affrontare la volata da dietro, invece Brambilla ha ricevuto in auricolare indicazioni precise. Quell'auricolare che Moreno Moser non ha più, quelle radioline che sembravano aver reso impossibili arrivi di questo tipo e invece oggi tutto è possibile. Quando le radioline si staccano o non funzionano, ecco che ritornano la sorpresa e lo spettacolo.
Gianluca Brambilla si gira più volte, fino a sorridere guardando uno scamiciato Matteo Trentin, che rientra veloce come un treno, supera un encomiabile Moreno Moser (da applausi comunque la sua giornata e il suo Giro) e va a prendersi la vittoria di tappa alla sua prima partecipazione alla corsa rosa. Un tassello in più per ribadire lo status di un corridore che è ben più alto di quello di un semplice gregario. Tredici minuti e ventiquattro secondi più tardi, Alejandro Valverde regola il gruppo dei migliori in un'improbabile sprint per il ventiquattresimo posto. Una "corsa nella corsa", in cui gli uomini di classifica la corsa han preferito proprio non farla, con il programma alpino delle prossime due tappe la scelta è anche comprensibile.
Ordine d'arrivo:
1 Matteo Trentin 05h25'34"
2 Moreno Moser ST
3 Gianluca Brambilla ST
4 Sacha Modolo a 20"
5 Nikias Arndt a 30"
6 Ivan Rovny a 34"
7 Matteo Busato a 01'10"
8 Christian Knees a 01'16"
9 Axel Domont a 01'24"
10 Davide Malacarne a 04'28"
Classifica generale:
1 Steven Kruijswijk 73h50'37"
2 Esteban Chaves a 03'00"
3 Alejandro Valverde a 03'23"
4 Vincenzo Nibali a 04'43"
5 Ilnur Zakarin a 04'50"
6 Rafal Majka a 05'34"
7 Bob Jungels a 07'57"
8 Andrey Amador a 08'53"
9 Domenico Pozzovivo a 10'05"
10 Kanstantsin Siutsou a 11'15"
Filippo Cauz