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Redazione

Tour de France 2016. Le strade del sogno

Tremilacinquecentotrentacinque chilometri, dalle maree di Mont-Saint-Michel alla gloria degli Champs-Élysées, è questa la lunghezza del sogno di ogni corridore. La strada che scriverà nelle prossime tre settimane i sogni e le delusioni della corsa più grande del mondo, quel Tour de France intorno al quale ruota ormai come fosse un Sole l'intera stagione del ciclismo mondiale. Ventuno tappe suddivise in maniera più o meno equa, che seguono la tendenza ormai consolidata di ridurre al minimo le cronometro e il chilometraggio delle tappe di montagna con i Pirenei più impegnativi che arrivano prima e le Alpi collocate nell'ultima settimana, subito prima del trasferimento verso Parigi.
 
Si parte dalla Manica, regione dal forte valore simbolico sia dal punto di vista storico che rispetto all'attualità più stringente, con quella Gran Bretagna da cui sono usciti squadra e dominatori degli ultimi Tour de France, che qui è più vicina che altrove all'Europa continentale ma che sembra allontanarsi sempre di più. E' una partenza vecchio stile, senza cronosquadre ne' prologhi, ma che sembra capace ugualmente di sottrarre emozioni all'Europeo di calcio in corso da queste parti. Una partenza più scenografica che mai (Mont-Saint-Michel) cui seguono quasi cento chilometri esposti al vento dell'Atlantico, dove le sorprese potrebbero arrivare in larghissimo anticipo, prima di una seconda parte di tappa all'inseguimento che porterà il gruppo a sprintare a Utah Beach, nelle zone dello sbarco in Normandia. Un programma che si ripete sulla stessa falsariga con la seconda tappa da Saint-Lô a Cherbourg-en-Cotentin.
 
I percorsi si presentano leggermente più accidentati quelli delle due tappe successive, tra Angers e Limoges (traguardo del commovente omaggio di Lance Armstrong al compagno Fabio Casartelli), ma difficilmente sfuggiranno alla morsa delle ruote veloci, a meno di fughe particolarmente fortunate. E' con la quinta tappa, a Le Lioran, che si affacciano le prime montagne: tecnicamente si tratta di sei GPM, anche se i dislivelli sono abbastanza contenuti. E' una frazione che si presta a "fare la corsa" comunque, con la peculiarità di essere più lunga di tutte le vere tappe di montagna della Grande Boucle. 
 
Trascorsa una giornata dedicata ai velocisti verso Montauban, con la settima tappa si apre il trittico pirenaico, ed è qui che si muoveranno i grandi di classifica. Negli ultimi anni Chris Froome ci ha abituato a prestazioni-monstre nella prima tappa di montagna, e il disegno della L'Isle-Jourdain - Lac de Payolle sembra cucito su misura per lui, con una sola incognita: il traguardo è infatti collocato dopo 7 km di discesa che seguono il Col d'Aspin. I Pirenei proseguono con i 184 chilometri tra Tourmalet, Val Louron e Peyresourde di un'ottava tappa che rischia di restare un po' stritolata tra l'assalto della vigilia e la seguente giornata ad Andorra: il classico arrivo ad Arcalis è preceduto da 4 GPM ma soprattutto da una frazione in cui non c'è un metro di pianura. Una crisi qui non sarebbe superabile per nessuno.
 
E' proprio ad Andorra che si svolgerà il primo giorno di riposo, cui seguiranno due tappe tra pianura e colline che portano a Montpellier, da cui partono i 184 chilometri che portano al Gigante di Provenza. Il Mont Ventoux arriva al Tour nel giorno più importante, quel 14 luglio che chiama alla festa tutti i francesi, e c'è da scommettere che saranno in primis i corridori di casa a cercare il trionfo sulla salita più nota e più paurosa dell'intera corsa, alla cui difficoltà si aggiunge la mancanza di recupero, perchè la 13a tappa è l'unica vera cronometro di corsa: 37.4 chilometri da Bourg-Saint-Andéol a La Caverne du Pont-d'Arc.
 
Un po' di respiro i corridori lo troveranno il giorno successivo, con 208 chilometri al termine dei quali la vittoria di un fuggitivo è quotata uno a uno. Già perchè poi è di nuovo montagna: ben sei sono le salite della Bourg-en-Bresse - Culoz, una corta maratona nel Massiccio del Giura con un finale in pianura, adatto agli attaccanti più ardimentosi. Un piccolo antipasto delle Alpi che arriveranno, dopo una tappa di mangia-e-bevi fino in Svizzera, dove si svolge il secondo giorno di riposo proprio in occasione del secondo sconfinamento.
 
Da Berna si riparte mercoledì 20 luglio con la prima di quattro tappe alpine: una tappa di attesa, con 30 chilometri complicati nel finale tra Forclaz e Finhaut-Emosson, ma che prevedibilmente vedrà il gruppo bloccato dalle aspettative per la difficile cronoscalata di Megève. La classifica ormai sarà più che delineata, eppure il Tour ha ancora tanto da dire... in brevissimo spazio. Il weekend alpino misura infatti meno di 300 chilometri in due tappe, eppure a leggere il menù c'è da spaventarsi: prima una tappa più dinamica che mai con 4 GPM (inclusa la Montée de Bisanne, che farà male) sino all'arrivo in salita di Le Bettex, poi arriva il giorno di Colombière, Ramaz e Joux Plane, durissimo giudice supremo di questo Tour che si conclude in discesa, a Morzine, da cui partirà il lungo trasferimento sino a Parigi. 
 
Resta lo spazio soltanto per l'ultima giornata di festa, l'incoronazione di un re che quest'anno verosimilmente avrà lo sguardo ancora concentrato su una nuova preda, al di là dell'Atlantico, dove neanche due settimane più tardi sarà assegnato l'oro olimpico. Un'altra corona, per trasformare quel re in un imperatore.




Squadre partecipanti:
AG2R La Mondiale (Romain Bardet, Domenico Pozzovivo, Alexis Vuillermoz);
Astana (Fabio Aru, Vincenzo Nibali, Luis Leon Sanchez, Diego Rosa);
BMC (Richie Porte, Greg Van Avermaet, Tejay van Garderen, Damiano Caruso);
Etixx - Quick Step (Julian Alaphilippe, Tony Martin, Marcel Kittel, Daniel Martin);
FDJ (Thibaut Pinot, Arthur Vichot);
IAM Cycling (Mathias Frank, Jérome Coppel, Jarlinson Pantano);
Lampre - Merida (Davide Cimolai, Rui Alberto Faria da Costa, Louis Meintjes);
Lotto Soudal (Thomas de Gendt, Jens Debusschere, Tony Gallopin, André Greipel);
Movistar (Nairo Quintana, Alejandro Valverde, Daniel Moreno, Ion Izagirre);
ORICA-BikeExchange (Michael Matthews, Simon Gerrans, Adam Yates);
Cannondale-Drapac (Ramunas Navardauskas, Pierre Rolland);
Giant - Alpecin (Warren Barguil, John Degenkolb);
Katusha (Joaquim Rodríguez, Alexander Kristoff, Ilnur Zakarin);
LottoNL - Jumbo (Sep Vanmarcke, Wilco Kelderman);
Team Sky (Christopher Froome, Geraint Thomas, Vasil Kiryienka, Mikel Landa);
Tinkoff (Peter Sagan, Alberto Contador, Rafal Majka, Oscar Gatto);
Trek - Segafredo (Bauke Mollema, Fabian Cancellara);
Dimension Data (Edvald Boasson Hagen, Mark Cavendish, Daniel Teklehaimanot);
Cofidis (Borut Bozic, Daniel Navarro);
Fortuneo - Vital Concept (Eduardo Sepúlveda, Daniel Mclay);
Direct Energie (Sylvain Chavanel, Bryan Coquard, Thomas Voeckler);
Bora-Argon 18 (Sam Bennett, Jan Bárta, Bartosz Huzarski, Cesare Benedetti).
 
 
Percorso:
Sabato 02. 1ª tappa: Mont-Saint-Michel / Utah Beach Sainte-Marie-du-Mont [188 km]
Domenica 03. 2ª tappa: Saint-Lô / Cherbourg-en-Cotentin [183 km]
Lunedì 04. 3ª tappa: Granville / Angers [223.5 km]
Martedì 05. 4ª tappa: Saumur / Limoges [237.5 km]
Mercoledì 06. 5ª tappa: Limoges / Le Lioran [216 km]
Giovedì 07. 6ª tappa: Arpajon-sur-Cère / Montauban [190.5 km]
Venerdì 08. 7ª tappa: L'Isle-Jourdain / Lac de Payolle [162.5 km]
Sabato 09. 8ª tappa: Pau / Bagnères-de-Luchon [184 km]
Domenica 10. 9ª tappa: Vielha Val d'Aran / Andorra Arcalis [184.5 km]
Lunedì 11. Riposo (Andorra)
Martedì 12. 10ª tappa: Escaldes-Engordany / Revel [197 km]
Mercoledì 13. 11ª tappa: Carcassonne / Montpellier [162.5 km]
Giovedì 14. 12ª tappa: Montpellier / Mont Ventoux [184 km]
Venerdì 15. 13ª tappa: Bourg-Saint-Andéol / La Caverne du Pont-d'Arc (cronometro individuale) [37.5 km]
Sabato 16. 14ª tappa: Montélimar / Villars-les-Dombes Parc des Oiseaux [208.5 km]
Domenica 17. 15ª tappa: Bourg-en-Bresse / Culoz [160 km]
Lunedì 18. 16ª tappa: Moirans-en-Montagne / Berna [209 km]
Martedì 19. Riposo (Berna)
Mercoledì 20. 17ª tappa: Berna / Finhaut-Emosson [184.5 km]
Giovedì 21. 18ª tappa: Sallanches / Megève (cronometro individuale) [17 km]
Venerdì 22. 19ª tappa: Albertville / Saint-Gervais Mont Blanc [146 km]
Sabato 23. 20ª tappa: Megève / Morzine [146.5 km]
Domenica 24. 21ª tappa: Chantilly / Paris Champs-Élysées [113 km]
 
 
Albo d'oro recente:
2006 - 1. Óscar Pereiro, 2. Andreas Klöden, 3. Carlos Sastre;
2007 - 1. Alberto Contador, 2. Cadel Evans, 3. Levi Leipheimer*;
2008 - 1. Carlos Sastre, 2. Cadel Evans, 3. Bernhard Kohl*;
2009 - 1. Alberto Contador, 2. Andy Schleck, 3. 2. Lance Armstrong*; 
2010 - 1. Alberto Contador*, 2. Andy Schleck, 3. Denis Menchov*;
2011 - 1. Cadel Evans, 2. Andy Schleck, 3. Fränk Schleck;
2012 - 1. Bradley Wiggins, 2. Chris Froome, 3. Vincenzo Nibali;
2013 - 1. Chris Froome, 2. Nairo Quintana, 3. Joaquim Rodríguez;
2014 - 1. Vincenzo Nibali, 2. Jean-Christophe Péraud, 3. Thibaut Pinot;
2015 - 1. Chris Froome, 2. Nairo Quintana, 3. Alejandro Valverde.



Filippo Cauz
(foto tratta dalla pagina Facebook "Le Tour de France")