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Redazione

Tour. I Pirenei cominciano in fuga

Arrivano i Pirenei e il Tour fa l'appello. Cominciano le prove del nove, del caldo, delle montagne, per i protagonisti della Grande Boucle. E cominciano con una tappa di 162 chilometri che va dritta per i primi cinquanta, poi divaga un poco per scaldare le gambe, infine va a schiantarsi sulle rampe del Col d'Aspin, una sorta di santuario del ciclismo pirenaico che accoglie il Tour per la 73a volta in 116 anni. Fa quasi impressione vedere la devozione con cui il Tour riconosce i luoghi della propria storia e li esalta. Molto più degli stessi protagonisti in corsa, a dire il vero, perchè l'appello di questa prima tappa pirenaica sembrava fosse destinato a dare qualche idea sui voti in pagella, invece si chiude solo con qualche giustificazione.
 
Fa caldo e si va forte, due elementi pericolosi per chi ha voglia di andare all'attacco, cui si aggiunge un gruppo ben poco pacificato nella prima parte di gara. Sono necessari cinquantatrè chilometri perchè la fuga prenda il largo, e più che una fuga questa volta è quasi un sesto del gruppo che se ne va, una sorta di socialismo del pedale con 29 corridori decisi a dividersi la fatica, almeno quella, perchè il caldo è lo stesso per tutti. Tra i 29 ci sono nomi nobilissimi della classifica (la maglia gialla Greg Van Avermaet) e del palmares (come Vincenzo Nibali e Fabian Cancellara), e ci sono i gregari di tutti gli ambiziosi battaglieri della generale di fine Tour. Quelli le cui ambizioni ad oggi sembrano ancora più un freno che uno stimolo.
 
La fuga se ne va, attraversa i girasoli e si inerpica verso le pareti rocciose. Van Avermaet mette in cassaforte la sua maglia gialla per un giorno in più, tanto gli basta a giustificare lo sforzo. Nibali vorrebbe veder risalire le sue quotazioni, almeno quelle morali, dopo la débâcle di Le Lioran, ma le gambe non sono quelle del Giro, e il siciliano è costretto ad accorgersene, arrendersi all'evidenza e rinviare l'appuntamento ad altri monti. Per lo Squalo al traguardo ci sarà almeno la soddisfazione del "numero rosso" del supercombattivo di giornata. Chi non vuole proprio rinviare l'appuntamento con una vittoria di tappa è Steve Cummings: il britannico è nel pieno di una seconda giovinezza e sulle strade di Francia sembra trovare sempre una marcia in più. La scorsa stagione al Tour vinse la tappa di Mende, quest'anno al Delfinato ha conquistato l'ultima tappa a SuperDévoluy, oggi prova ad allungare il filotto. Se ne va a 25 chilometri dal traguardo, anticipa di poco la scalata dell'Aspin, e scava il margine sufficiente per pedalare tranquillo sino in fondo, su fino al GPM, giù fino a Lac de Payolle dove porta alla Dimension Data la quarta tappa su sette disputate in questa Grande Boucle.
 
Alle spalle dei fuggitivi si aspetta la battaglia tra i grandi, ma si aspetta invano. Tira più la Sky della Movistar, ma il passo non è mai trascendentale, eppure basta per mettere in difficoltà Thibaut Pinot prima e Warren Barguil poco dopo: quest'ultimo rientrerà in discesa, mentre per il capitano FDJ al traguardo il ritardo dai migliori è di quasi tre minuti, e se il Tour non è compromesso del tutto poco ci manca. Prima che il gruppo transiti in parata sotto lo striscione d'arrivo, però, c'è spazio pure per la classica gaffe in mondovisione. Protagonista è l'arco gonfiabile dell'ultimo chilometro, che si sgonfia proprio al passaggio del gruppo adagiandosi sulle teste dei malcapitati ciclisti. A farne le spese peggiori è Adam Yates, abbattuto dal nemico inatteso e costretto a chiudere con qualche escoriazione, ma nessun ritardo. La giuria ha scelto opportunamente di prendere i distacchi ai -2 dall'arrivo, la speranza è che domani non servano interventi simili, perchè il terreno per fare selezione vera c'è, o almeno ci sarebbe.
 
 
Ordine d'arrivo:
1 Stephen Cummings 03h51'58"
2 Daryl Impey a 01'05"
3 Daniel Navarro ST
4 Vincenzo Nibali a 02'14"
5 Greg Van Avermaet a 03'04"
6 Luis Angel Mate a 04'29"
7 Geraint Thomas ST
8 Wouter Poels 
9 Gorka Izaguirre 
10 Alejandro Valverde 
 
 
Classifica generale:
1 Greg Van Avermaet 34h13'40"
2 Julian Alaphilippe a 06'36"
3 Alejandro Valverde a 06'38"
4 Joaquin Rodriguez a 06'39"
5 Christopher Froome a 06'42"
6 Nairo Quintana ST
7 Warren Barguil
8 Pierre Rolland
9 Daniel Martin
10 Fabio Aru
 
 
 
 
Filippo Cauz
(foto di A.S.O.)