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Sagan e Froome, capolavoro nel vento
Tra Carcassonne a Montpellier ci sono 162,5 chilometri di storia e di vento. La storia è quella di una regione di campagne e castelli, eresie e battaglie, tappe famose e lunghe volate, ma soprattutto ventagli. Si pedala tra località chiamate Aigues Vives (le "acque vive" che verso la Camargue daranno il cambio alle "acque morte" delle paludi) e Alignan du Vent, dove il vento allinea l'intero plotone in una lunga fila di fatica.
I primi a far fatica sono Leigh Howard, la buona forchetta di casa IAM, e Arthur Vichot, campione nazionale francese in spolvero con un giorno d'anticipo rispetto alla festa nazionale del 14 luglio. E' una fatica vana, lo sanno pure loro, e verrà stroncata con buon anticipo rispetto all'arrivo. Ai -90 chilometri sono i Tinkoff a prendere in mano la situazione cercando di spezzare il gruppo nel vento (che già a provocato diverse cadute). Gli uomini in giallo fluo, sebbene orfani di Contador, quando c'è da orchestrare un attacco a sorpresa ci sanno fare con grande malizia e qui non possono proprio tirarsi indietro.
Seguono 30 chilometri buoni di tentativi di aprirli questi ventagli: dopo la Tinkoff ci va la Cannondale, poi la Katusha e di nuovo la Tinkoff... a un certo punto quasi ci prova pure la Sky, quella che tutto sommato di Quintana ha paura, e oggi vede una ghiotta occasione per attardarlo. Ma non ci riesce. Non ci riesce nessuno. Il gruppo arriva tutto insieme ad Alignan du Vent, dove la topografia aiuta gli esploratori in bici, e il programma di giornata te lo dice già con i nomi. Proprio come il Mont Ventoux, che mai come in questa stagione tiene fede al suo nome, pure troppo: le raffiche in cima al Gigante di Provenza pare arrivino a cento chilometri orari, troppo anche per corridori come questi, troppo soprattutto per un'organizzazione mastodontica come quella del Tour, dove non è possibile improvvisare nulla. Vada come vada, ormai le previsioni hanno parlato e la Grande Boucle domani sul Ventoux ci andrà per metà. Ci si fermerà all Chalet Reynard, a 5,5 chilometri dall'Osservatorio.
Una notizia che in gruppo resterà nell'aria fino oltre il traguardo quest'oggi, senza conferme ma con tanti dubbi. Come quelli seminati dai ventagli che provano a riaprirsi negli ultimi 20 chilometri di tappa, quando il vento spira laterale ma soprattutto salmastro, con gli aromi del mediterraneo e delle paludi provenzali che riempiono il naso. E dai e dai che alla fine ciò che deve accadere accade. Ai meno 12 chilometri dall'arrivo Peter Sagan sente che alle sue spalle si sta aprendo un piccolo buco, non ci pensa un istante ed urla a Maciej Bodnar che lo precede di aprire il gas, a testa bassa nel vento. Il buco si apre davvero, e a chiuderlo ci pensa colui che non ti aspetti, ovvero la maglia gialla Chris Froome, sulla cui ruota è lesto a balzare Geraint Thomas. Sono in quattro: le due maglie più importanti, ognuna con un gregario fidato. Per Froome è la seconda "pazzia" di questo Tour, e per la seconda volta il rischio paga, perchè con il taglio del Ventoux che incombe anche oggi può essere il giorno buono per mettere secondi in cascina.
Froome arriva addirittura a sprintare, scavalcando Bodnar e piazzandosi alle spalle di un imbattibile Sagan. Sono solo undici secondi sui rivali più preoccupanti, ma moralmente è un altro scalino che eleva la maglia gialla al di sopra di una concorrenza. Una concorrenza che ancora si attende al varco, vista la quiete delle giornate sui Pirenei e la possibile riduzione dei distacchi di domani. Sin qui ciò che emerge è che Froome non avrà le gambe per demolire gli avversari, ma la testa sì. Starà ai suoi sfidanti battere un colpo ora.
Ordine d'arrivo:
1 Peter Sagan 03h26'23"
2 Christopher Froome ST
3 Maciej Bodnar
4 Alexander Kristoff a 06"
5 Christophe Laporte ST
6 Jasper Stuyven
7 Edvald Boasson Hagen
8 André Greipel
9 Sondre Holst Enger
10 Oliver Naesen
Classifica generale:
1 Christopher Froome 52h34'37"
2 Adam Yates a 28"
3 Daniel Martin a 31"
4 Nairo Quintana a 35"
5 Bauke Mollema a 56"
6 Romain Bardet ST
7 Sergio Henao
8 Alejandro Valverde a 01'13"
9 Tejay Van Garderen ST
10 Roman Kreuziger a 01'28"
Filippo Cauz
(Foto di A.Vialatte per A.S.O.)