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Redazione

Froome padrone del Tour. Sua anche la crono di Megève

In un Tour che in montagna non dice nulla, o quasi nulla, è inevitabile che siano le cronometro a scrivere i distacchi che contano in classifica. E' inevitabile soprattutto in una corsa in cui il più forte è talmente più forte degli altri da riuscire a batterli in montagna, staccarli in discesa, distanziarli nei ventagli e schiantarli a cronometro. Chris Froome non si limita a dare un'altra mandata di serratura alla cassaforte in cui ha chiuso la maglia gialla, va addirittura ad allungare le mani su un secondo successo di tappa.
 
A cronometro non ci sono fuggitivi da lasciare andare, qui si pedala a testa bassa dando tutti il massimo, e quando tutti danno il massimo diventa quasi impossibile battere chi ne ha più di tutti. Più anche di Tom Dumoulin, sublime cronoman che a La Caverne du Pont-d'Arc si era rivelato imbattibile per tutti, tanta è la sua superiorità nella disciplina contro il tempo, quella che in passato incoronava Fabian Cancellara, lo svizzero che oggi non è neanche partito, con l'obiettivo di Rio 2016 sempre più vicino. A Megève, a pochi passi da dove il cerimoniere del podio Bernard Hinault conquistò la sua unica maglia iridata al termine del mondiale più duro di sempre, Froome può già alzare il pugno al cielo ed esultare, sicuro ormai della sua terza maglia gialla che arriverà al termine di uno dei Tour più monotoni di sempre.
 
Dumoulin è secondo per 21", dodici in meno della vera sorpresa di giornata: Fabio Aru. Il sardo sale sul podio di tappa e sorride, perchè ora torna a far capolino nella sua testa anche l'idea di agguantare un podio parigino che fino a qualche giorno fa pareva impossibile. Non sarà facile per il capitano dell'Astana, ma in una tappa come questa dove i valori vengono a galla senza possibilità di nascondersi, la sua performance parla chiaro. Valverde è dietro, Mollema lo sarà presto (alle prese con le sue croniche difficoltà con la terza settimana), e da quanto visto oggi potrebbe accadere anche a Quintana. Restano invece brillantissimi Porte e Bardet, con la rivelazione Adam Yates che si difende ancora una volta con soddisfazione. Verosimilmente usciranno da questi quattro nomi, raccolti in due minuti in classifica, i due prescelti per accompagnare Froome sul podio degli Champs-Élysées. Lo stimolo per una possibilità di battaglia nelle due micro-tappe alpine che separano il Tour dalla sua conclusione. Uno stimolo che raccoglie, per l'ultima volta, una speranza.
 
 
Ordine d'arrivo:
1 Christopher Froome 30'43"
2 Tom Dumoulin a 21"
3 Fabio Aru a 33"
4 Richie Porte ST
5 Romain Bardet a 42"
6 Thomas De Gendt a 01'02"
7 Jon Izaguirre a 01'03"
8 Joaquin Rodriguez a 01'05"
9 Louis Meintjes a 01'08"
10 Nairo Quintana a 01'10"
 
Classifica generale:
1 Christopher Froome 77h55'53"
2 Bauke Mollema a 03'52"
3 Adam Yates a 04'16"
4 Nairo Quintana a 04'37"
5 Romain Bardet a 04'57"
6 Richie Porte a 05'00"
7 Fabio Aru a 06'08"
8 Alejandro Valverde a 06'37"
9 Louis Meintjes a 07'15"
10 Daniel Martin a 07'18"
 

 
Filippo Cauz
[foto di Gettyimages]