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Tour. Izagirre e Froome dominano la pioggia, Aru no
Piove sul Tour e piove a secchiate. Il timido sole di Megève lascia spazio ben presto spazio a nuvoloni densi e a un cielo nero che più nero non si può. Si preoccupano i corridori, che ben volentieri si sarebbero risparmiati tanta acqua giusto sul finale, ma ancora più inquieti sono gli spettatori, accorsi in massa per l'ultima frazione alpina e costretti ben presto a rifugiarsi nei luoghi più improbabili, tra boschi, bagagliai, cantieri sospesi e tendaggi autocostruiti di plastica e legname.
Piove ma il pubblico non si arrende, attaccato a una corsa che di entusiasmo ne ha provocato poco, ma il Tour è il Tour, e l'entusiasmo fa parte del gioco anche quando il gioco non c'è. Anche quando piove. A prendere acqua e vento in faccia ci pensano gruppetti sempre più compisiti di fuggitivi, con Vincenzo Nibali che prova ad infilarsi in tutti questi gruppetti ma che, come sempre è capitato a questa Grande Boucle, ha dovuto aspettare il contributo di Peter Sagan. Con l'iridato, i soliti fuggitivi e i soliti duellanti "a pois" la fuga può andare verso la pioggia e verso la vittoria di tappa.
Piove a più non posso sul Joux Plane, soprattutto, ultima asperità di giornata e ascesa che nella sua storia ha fatto vittime illustri. Da oggi a questa lista si aggiunge anche Fabio Aru, che salendo verso l'ultimo GPM del Tour perde le ruote di un gruppo di quasi 30 unità e, fiaccato da pioggia, freddo e fame, saluta definitivamente il sogno francese, non soltanto del podio ma persino della top ten. Quella di oggi forse è per Aru la prima vera crisi patita ad alti livelli, fin qui si era sempre saputo difendere, stavolta è naufragato. Al traguardo paga quasi un quarto d'ora a quelli che fino a stamattina erano i suoi rivali alla pari. L'appuntamento di punta della stagione, preparato rinunciando a tutto il resto, va in fumo, anzi cola a picco.
Piove sul Tour e su Aru, ma soprattutto sull'Astana. Il team kazako è il vero sconfitto di questa Grande Boucle, con il tracollo del suo capitano che coincide con l'ultima beffa del suo leader. Nibali sul Joux Plane sale come e meglio di tutti gli avversari, ma viene ripreso prima da Ion Izagirre e poi da Jarlinson Pantano: i tre scollinano insieme e si buttano in discesa, dove lo Squalo pecca di prudenza eccessiva, facendosi trovare in ultima posizione nel momento in cui Pantano sbaglia una curva e lo spagnolo se ne va fino a cogliere un successo magnifico e quantomai meritato. Nibali prova a inseguire, ma poi si ricorda che è qui per le Olimpiadi e premia un'altra volta la cautela: al traguardo sarà terzo, dimostrando di chiudere il Tour in crescita, almeno questo è un buon segno.
Non piove sulla Sky, che ha il cielo nel nome e dal cielo non può aspettarsi un dispetto. Froome e compagni si muovono anche per l'ultima recita da perfetti padroni della corsa. A un certo punto, sul finire del Joux Plane, il gruppetto maglia gialla conta di una dozzina di elementi e gli Sky sono in cinque. Una superiorità schiacciante, talmente evidente da rendere impossibile ogni altro scenario, ogni imprevisto, persino quelli del clima. Tanto che quando Chris Froome taglia il traguardo, bello, riposato e più giallo che mai, sul sorriso del suo terzo Tour sembra quasi battere un raggio di sole.
Ordine d'arrivo:
1 Ion Izaguirre 04h06'45"
2 Jarlison Pantano a 19"
3 Vincenzo Nibali a 42"
4 Julian Alaphilippe a 49"
5 Rui Alberto Faria Da Costa a 01'43"
6 Roman Kreuziger a 01'44"
7 Wilco Kelderman a 02'30"
8 Joaquim Rodriguez a 03'24"
9 Daniel Martin a 04'12"
10 Romain Bardet ST
Classifica generale:
1 Chris Froome 86h21'40"
2 Romain Bardet a 04'05"
3 Nairo Quintana a 04'21"
4 Adam Yates a 04'42"
5 Richie Porte a 05'17"
6 Alejandro Valverde a 06'16"
7 Joaquim Rodriguez a 06'58"
8 Louis Meintjes ST
9 Daniel Martin a 07'04"
10 Roman Kreuziger a 07'11"
Filippo Cauz
[foto di Gettyimages]
Piove ma il pubblico non si arrende, attaccato a una corsa che di entusiasmo ne ha provocato poco, ma il Tour è il Tour, e l'entusiasmo fa parte del gioco anche quando il gioco non c'è. Anche quando piove. A prendere acqua e vento in faccia ci pensano gruppetti sempre più compisiti di fuggitivi, con Vincenzo Nibali che prova ad infilarsi in tutti questi gruppetti ma che, come sempre è capitato a questa Grande Boucle, ha dovuto aspettare il contributo di Peter Sagan. Con l'iridato, i soliti fuggitivi e i soliti duellanti "a pois" la fuga può andare verso la pioggia e verso la vittoria di tappa.
Piove a più non posso sul Joux Plane, soprattutto, ultima asperità di giornata e ascesa che nella sua storia ha fatto vittime illustri. Da oggi a questa lista si aggiunge anche Fabio Aru, che salendo verso l'ultimo GPM del Tour perde le ruote di un gruppo di quasi 30 unità e, fiaccato da pioggia, freddo e fame, saluta definitivamente il sogno francese, non soltanto del podio ma persino della top ten. Quella di oggi forse è per Aru la prima vera crisi patita ad alti livelli, fin qui si era sempre saputo difendere, stavolta è naufragato. Al traguardo paga quasi un quarto d'ora a quelli che fino a stamattina erano i suoi rivali alla pari. L'appuntamento di punta della stagione, preparato rinunciando a tutto il resto, va in fumo, anzi cola a picco.
Piove sul Tour e su Aru, ma soprattutto sull'Astana. Il team kazako è il vero sconfitto di questa Grande Boucle, con il tracollo del suo capitano che coincide con l'ultima beffa del suo leader. Nibali sul Joux Plane sale come e meglio di tutti gli avversari, ma viene ripreso prima da Ion Izagirre e poi da Jarlinson Pantano: i tre scollinano insieme e si buttano in discesa, dove lo Squalo pecca di prudenza eccessiva, facendosi trovare in ultima posizione nel momento in cui Pantano sbaglia una curva e lo spagnolo se ne va fino a cogliere un successo magnifico e quantomai meritato. Nibali prova a inseguire, ma poi si ricorda che è qui per le Olimpiadi e premia un'altra volta la cautela: al traguardo sarà terzo, dimostrando di chiudere il Tour in crescita, almeno questo è un buon segno.
Non piove sulla Sky, che ha il cielo nel nome e dal cielo non può aspettarsi un dispetto. Froome e compagni si muovono anche per l'ultima recita da perfetti padroni della corsa. A un certo punto, sul finire del Joux Plane, il gruppetto maglia gialla conta di una dozzina di elementi e gli Sky sono in cinque. Una superiorità schiacciante, talmente evidente da rendere impossibile ogni altro scenario, ogni imprevisto, persino quelli del clima. Tanto che quando Chris Froome taglia il traguardo, bello, riposato e più giallo che mai, sul sorriso del suo terzo Tour sembra quasi battere un raggio di sole.
Ordine d'arrivo:
1 Ion Izaguirre 04h06'45"
2 Jarlison Pantano a 19"
3 Vincenzo Nibali a 42"
4 Julian Alaphilippe a 49"
5 Rui Alberto Faria Da Costa a 01'43"
6 Roman Kreuziger a 01'44"
7 Wilco Kelderman a 02'30"
8 Joaquim Rodriguez a 03'24"
9 Daniel Martin a 04'12"
10 Romain Bardet ST
Classifica generale:
1 Chris Froome 86h21'40"
2 Romain Bardet a 04'05"
3 Nairo Quintana a 04'21"
4 Adam Yates a 04'42"
5 Richie Porte a 05'17"
6 Alejandro Valverde a 06'16"
7 Joaquim Rodriguez a 06'58"
8 Louis Meintjes ST
9 Daniel Martin a 07'04"
10 Roman Kreuziger a 07'11"
Filippo Cauz
[foto di Gettyimages]