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Redazione

"C'era una volta in Portogallo" - Alla scoperta del ciclismo portoghese

Il ciclismo portoghese è una sorta di oggetto misterioso nel panorama delle due ruote a livello mondiale. Benchè forte di una lunga tradizione, il movimento lusitano ha infatti sofferto una strana autoreferenzialità che lo ha portato negli anni a chiudersi su se stesso. Ad eccezione di pochi nomi ben selezionati, i corridori portoghesi corrono (quasi) solo in Portogallo e con squadre portoghesi. Le loro sorti, i loro stessi nomi, sono pressochè sconosciute a noi che proviamo ad informarci "da lontano". Già, perchè nonostante si stia parlando di un paese Europeo e di un movimento ciclistico a nemmeno troppa distanza (geografica e culturale) da noi, quello portoghese è a tutti gli effetti un ciclismo lontano.
 
Per provare a colmare questa lacuna, ci viene incontro un'ottima iniziativa editoriale come "C'era una volta in Portogallo", saggio appena pubblicato da Tuga edizioni. Daniele Coltrinari e Luca Onesti, i due autori, sono scesi in strada e hanno seguito personalmente negli ultimi anni la storica "Volta a Portugal"
, la cui 78a edizione si è corsa nelle scorse settimane con la vittoria di Rui Vinhas. Hanno attraversato città e luoghi dove è passato il giro, raccontando le tradizioni, le feste popolari, la gastronomia e i costumi di un Portogallo meno conosciuto e che difficilmente si trova su una guida turistica. "C’era una Volta in Portogallo" pertanto è un libro sul ciclismo lusitano, una guida turistica sul Portogallo con tante informazioni e curiosità, ma anche un’avventura che i due autori hanno vissuto stando in mezzo alla gente, viaggiando sui treni in seconda classe, sui pullman, utilizzando la bici, facendo l’autostop e andando a piedi solo per inseguire una passione lunga decenni chiamata semplicemente Volta a Portugal.
 
 "Giornalismo è ancora battere la strada. Giornalisti sono uomini e donne da marciapiede, più che da salotto, da spogliatoi, più che da tribune, da campo, più che da redazione. Stare in mezzo alla gente, viaggiare in seconda classe, privilegiare il pullman all’aereo, la bici al pullman, i piedi alla bici. (...) Daniele Coltrinari e Luca Onesti sono due giornalisti perché battono la strada, perché sono uomini da marciapiedi. Daniele con penna e taccuino, Luca con macchina fotografica. In Portogallo. Da freelance. Insomma, liberi professionisti. Che spesso significa occupatissima disoccupazione, e qualche volta perfino prigionia della libertà".
(dalla prefazione di Marco Pastonesi)
 
 "Il ciclismo, secondo Gomes, è un'avventura, è diverso dagli altri sport, non basta essere il migliore, bisogna avere la fortuna dalla propria parte, o, almeno, non avere troppe volte la sfortuna contro. Gomes ha vinto due edizioni della Volta, è stato un ciclista carismatico, uno dei più forti della sua generazione, ma alcune gravi cadute, gli hanno tolto altre vittorie e piazzamenti.
Non ci ha parlato degli accrediti Joaquim Gomes, ha iniziato a raccontare della sua partecipazione al Giro d'Italia,
negli anni '90, ci ha parlato della gente che c’era quando ha scalato il Mortirolo, e ci ha parlato di una salita portoghese, Nossa Senhora da Graça, che è una vera e propria festa del ciclismo.
- Ma la vedrete dal vivo quest'anno, visto che farete la copertura giornalistica della Volta a Portugal!
- Vuol dire che le nostre richieste di accredito sono state accettate?!?
Era la conferma che aspettavamo da giorni..."
(Luca Onesti, da "C'era una Volta in Portogallo")
 
 
 Daniele Coltrinari e Luca Onesti
"C’era una Volta in Portogallo"
prefazione di Marco Pastonesi

160 pagine + 16 fotografiche
Tuga edizioni, 15,00€
 
Ordini e informazioni sul sito di Tuga edizioni.