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Redazione

Dal 2017 una Ötztaler anche per i professionisti

Che le Granfondo possano finire per penalizzare le corse ciclistiche, con la loro crescita che assorbe risorse, energie ed investimenti, è un rischio percepito da tutto il ciclismo. Il grido di allarme un paio di anni fa fu lanciato persino dal coordinatore delle nazionali Davide Cassani, che propose agli organizzatori delle Granfondo almeno di organizzare una corsa giovanile una volta che i circuiti vengono chiusi al traffico. D'altronde, in tempi di gare che scompaiono, saltano edizioni e sono costrette ad improbabili accorpamenti, è difficile non allarmarsi.

E' una notizia sorprendente e positiva, dunque, quella che arriva dall'Austria e da una delle corse amatoriali più celebri e dure del mondo. La Ötztaler Radmarathon dal 2017 ospiterà anche una corsa professionistica. La prova, denominata "Pro Ötztal 5.500" si disputerà il giorno prima della Granfondo, sabato 26 agosto, e sarà classificata in categoria 1.1. Non certo una gara qualsiasi, visto che la corsa con partenza e arrivo a Sölden è notoriamente una prova massacrante. E così sarà anche per i professionisti, se l'Unione Ciclistica Internazionale accetterà il percorso proposto: 238 chilometri (quindi oltre i limiti consentiti per una gara 1.1) e 5500 metri di dislivello, accumulati sui quattro passi di Kühtai, Brennero, Giovo e Rombo.

A guidare l'organizzazione sarà l'ex corridore austriaco Thomas Rohregger, che dopo una carriera con le maglie di Milram, Leopard e Radioshack è sceso di sella ma non è uscita dal mondo del ciclismo. "Penso che questa gara metterà radici molto rapidamente, diventerà la più difficile gara di un giorno nel calendario", ha commentato Rohregger. E a giudicare dal percorso previsto, è difficile dargli torto.