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Redazione

Ironman Kona, la carica dei 2400 su Bike

E' stata una lunga stagione di Ironman, ricca di emozioni come sempre e di gare all'ultimo sforzo, di acque agitate e di rincorse emozionanti tra scenari da leggenda. Per concluderla però manca ancora un passaggio, il più importante, il luogo che rappresenta il triathlon per definizione: Kona.

I migliori uomini e donne di ferro si sono sfidati l'8/9 di ottobre nelle acque magiche della baia di Kailua-Kona, all'ombra delle imponenti vette di Mauna Kea e Mauna Loa. In un paradiso naturale che normalmente vede soltanto qualche surfer a convivere tra delfini, mante e tartarughe d'acqua, questa volta sono stati i triathleti gli assoluti protagonisti. Sarà un'edizione unica, perchè in questo 2016 il Campionato del Mondo Ironman festeggia i suoi primi 40 anni: una storia nata come una sfida tra pochi appassionati e divenuta ormai un evento globale.

Oltre 2400 partecipanti, provenienti da 64 nazioni di cinque continenti, compresi tra 19 e 83 anni di età, si sono sfidati sul più classico dei percorsi: 3860 metri di nuoto nelle acque libere della baia di Kailua-Kona, 180 chilometri in bici per completare l'andata e ritorno con la punta a nord di Big Island, ad HāwÄ«, e per chiudere un'intera maratona a piedi, 42 chilometri e 195 metri, un intenso sforzo lungo la costa sino all'aeroporto di Keahole Point, e da lì ritorno verso l'agognato traguardo sulla centralissima AliÊ»i Drive. Al via ben 31 italiani, nuovo record di partecipanti per il Belpaese, benchè uno solo sia in gara tra i professionisti: il trentino Alessandro Degasperi (pettorale #35).

I favoriti al via erano i tedeschi Jan Frodeno (campione in carica) e Sebastian Kienle, gli statiunitensi Tim O’Donnell e Ben Hoffman, gli australiani Andy Potts e Luke McKenzie e lo spagnolo Eneko Llanos. Tra le donne, occhi puntati sull'altra campionessa uscente, la svizzera Daniela Ryf, sulla statunitense Heather Jackson, sulla tedesca Julia Gajer e sulle australiane Rinny Carfrae e Mel Hauschildt. I risultati sono già ben noti, ma non vogliamo anticipare nulla se non il consiglio di godersi appieno lo speciale su un'edizione che ha visto anche crollare qualche primato.

Tra gli italiani una piccola vittoria però è garantita lo stesso: secondo il conteggio ufficiale dell'autorevole rivista Lava Magazine, l'azienda veneta Rudy Project si è piazzata al primo posto per numero di caschi indossati dai partecipanti, ben 550. Una conferma che avviene per la sesta edizione consecutiva, sia tra gli amatori che tra i professionisti, a partire da Degasperi ovviamente, ma comprendendo nomi importanti come Andy Potts, Matt Russell, Pedro Gomes, Mary Beth Ellis, Sarah Piampiano, Meredith Kessler e soprattutto Heather Jackson. Il casco da crono Wing57 è stato il più indossato tra chi ha sfidato vento, fatica e avversari lungo la Queen K Highway dell'isola di Kona, ma molti hanno partecipato scegliendo l'aero road Boost 01 assieme agli altri caschi della gamma Rudy Project e agli occhiali Tralyx.


Ironman World Championships Kona - in onda in prima tv martedì 25, ore 21, su Bike Channel - canale Sky 214, con il commento di Luca Gregorio e della ironwoman italiana Martina Dogana.
Prima e dopo una serata a tutto triathlon, con il documentario "Phenomenon Ironman" alle 20, il velocissimo Ironman 70.3 e e infine "I'm Kona", la storia della sfida hawaiiana del triathleta tedesco Dirk Bockel.