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A casa Dagnoni, museo degli stayer
Nel quartiere di Lambrate, alle porte di Milano, dove un tempo sorgeva la fabbrica della mitica Faema, sta nascosto un piccolo tesoro della memoria ciclistica italiana, il museo privato della famiglia Dagnoni. Mario Dagnoni nacque a Segrate, a pochi chilometri da qui, il 25 luglio 1935, tre mesi prima dell'inaugurazione del Vigorelli, e proprio sul legno dei velodromi costruì la propria fama nelle discipline più veloci del ciclismo mondiale, il derny e lo stayer. 39 campionati del mondo (tra professionisti e dilettanti), una cinquantina di 6 Giorni, 28 maglie tricolori e tre record mondiali e altrettanti titoli europei, tutti alla guida degli unici motori rombanti del ciclismo. Una passione trasmessa, con altrattento successo, ai figli Cordiano e Christian, che negli ultimi 20 anni hanno continuato a portare a casa Dagnoni titoli italiani ed europei.
Mario Dagnoni è scomparso nell'estate 2015, ma nel piccolo "museo privato" di famiglia è come se continuasse a girare in pista e a mantenere vivo il ricordo dei tempi magici del ciclismo italiano, quando i velodromi erano pieni di pubblico appassionato e i praticanti raggiungevano numeri ragguardevoli. Abbiamo incontrato i fratelli Dagnoni, che hanno condiviso con noi l'emozione di mezzi e personaggi che hanno fatto la storia del ciclismo su pista.
Mario Dagnoni è scomparso nell'estate 2015, ma nel piccolo "museo privato" di famiglia è come se continuasse a girare in pista e a mantenere vivo il ricordo dei tempi magici del ciclismo italiano, quando i velodromi erano pieni di pubblico appassionato e i praticanti raggiungevano numeri ragguardevoli. Abbiamo incontrato i fratelli Dagnoni, che hanno condiviso con noi l'emozione di mezzi e personaggi che hanno fatto la storia del ciclismo su pista.