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Monte Chaberton, in MTB fino a 3130 metri
Pedalare sulle Alpi sino a oltre tremila metri di quota? Anche in Italia si può fare, in mountain bike si può fare. E pedalando, sudando e soffrendo, si può avere la soddisfazione di toccare quasi il cielo, muovendosi tra panorami stupendi e divertendosi in discese a tutta. Il giro è la salita da Fenis al Monte Chaberton, montagna di 3131 metri di quota sulle Alpi Cozie, al confine tra la provincia di Torino e il dipartimento francese delle Alte Alpi. Un giro magnifico che Luigi Nicastro ha fatto la scorsa estate, e ha voluto condividere con noi la testimonianza di come chiunque, se allenato a dovere alla fatica in salita, possa compiere una grande impresa che può lasciare veramente contenti e stupiti.
Si tratta di un anello di "soli" 36 chilometri, che hanno richiesto però quasi otto ore di fatica e soddisfazione. 2160 metri di salita e altrettanti in giù, i primi a 4 chilometri orari di media (la pendenza d'altronde si aggira sul 13% con punte ai 30%), i secondi con punte fino quasi a 60 all'ora, gettandosi sorridenti giù per i single track sterrati del Chaberton. Partenza e arrivo sono collocati al bivio tra Solomiac e Fenils, a una manciata di chilometri da Cesana Torinese.
Da Fenils si sale lungo la vecchia stradina militare, sterrata e ormai in disuso, che si sviluppa lungo ben 72 tornanti. La mulattiera sale tra boschi radi e passaggi brulli anche con pendenze estreme, superando nell'ordine le Grange La Fontana, La Porta (quota 1518), Pra Claud (1589), le Grange Quagliet e due luoghi dai nomi sinistri come Roccia Tagliata e Piano dei Morti, sino ad arrivare ai 2674 metri sul livello del mare del Colle dello Chaberton. Da qui alla cima del Monte restano ancora alcune durissime rampe, che si percorrono attraversato i drammatici resti di trincee e fortificazioni della seconda guerra mondiale.
In cima è stato infatti ricavato un ampio spiazzo militare, ottenuto abbassando addirittura la vetta con cariche esplosive, dove oggi si osservano le rovine della Batteria dello Chaberton, al cui interno si conservano ghiaccio e neve anche ad agosto. Una vista che non passa inosservata, ma che quasi scompare di fronte al panorama incredibile che si staglia da quassù: una panoramica a 360° delle Alpi del Delfinato, dell'Assietta e del Sestriere, fino a scorgere nelle belle giornate i massicci di Monte Bianco, Gran Paradiso e Monte Rosa. Una vista commovente che va goduta in fretta, però, perchè l'alta quota comporta temperature fresche anche in piena estate.
Dal Monte Chaberton si ridiscende lungo la pietraia sino al Colle Chaberton, da cui comincia la discesa sul versante francese fino al fondovalle, alternando delicati passaggi e divertenti picchiate. Passata la frontiera, da Claviere si pedala lungo ampi tornanti sino a Cesana, per poi chiudere l'anello e un giro di una bellezza esaltante.
Si tratta di un anello di "soli" 36 chilometri, che hanno richiesto però quasi otto ore di fatica e soddisfazione. 2160 metri di salita e altrettanti in giù, i primi a 4 chilometri orari di media (la pendenza d'altronde si aggira sul 13% con punte ai 30%), i secondi con punte fino quasi a 60 all'ora, gettandosi sorridenti giù per i single track sterrati del Chaberton. Partenza e arrivo sono collocati al bivio tra Solomiac e Fenils, a una manciata di chilometri da Cesana Torinese.
Da Fenils si sale lungo la vecchia stradina militare, sterrata e ormai in disuso, che si sviluppa lungo ben 72 tornanti. La mulattiera sale tra boschi radi e passaggi brulli anche con pendenze estreme, superando nell'ordine le Grange La Fontana, La Porta (quota 1518), Pra Claud (1589), le Grange Quagliet e due luoghi dai nomi sinistri come Roccia Tagliata e Piano dei Morti, sino ad arrivare ai 2674 metri sul livello del mare del Colle dello Chaberton. Da qui alla cima del Monte restano ancora alcune durissime rampe, che si percorrono attraversato i drammatici resti di trincee e fortificazioni della seconda guerra mondiale.
In cima è stato infatti ricavato un ampio spiazzo militare, ottenuto abbassando addirittura la vetta con cariche esplosive, dove oggi si osservano le rovine della Batteria dello Chaberton, al cui interno si conservano ghiaccio e neve anche ad agosto. Una vista che non passa inosservata, ma che quasi scompare di fronte al panorama incredibile che si staglia da quassù: una panoramica a 360° delle Alpi del Delfinato, dell'Assietta e del Sestriere, fino a scorgere nelle belle giornate i massicci di Monte Bianco, Gran Paradiso e Monte Rosa. Una vista commovente che va goduta in fretta, però, perchè l'alta quota comporta temperature fresche anche in piena estate.
Dal Monte Chaberton si ridiscende lungo la pietraia sino al Colle Chaberton, da cui comincia la discesa sul versante francese fino al fondovalle, alternando delicati passaggi e divertenti picchiate. Passata la frontiera, da Claviere si pedala lungo ampi tornanti sino a Cesana, per poi chiudere l'anello e un giro di una bellezza esaltante.