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La Legge dell'Espressione
La Legge dell'Espressione afferma che ogni pensiero causa una reazione fisica nel corpo. Chiudete gli occhi e immaginate di leccare un dolcissimo gelato. Le vostre labbra si corrugano, cominciate a salivare ed il sapore del vostro gusto preferito incomincerà a colmare il piacere della vostra mente. Pensate quante volte avete vissuto questi momenti di immaginazione per addolcire il vostro presente, oppure pensando a qualcosa di terribile la vostra pelle si sarà trasformata in artigli di un riccio impaurito che non siete voi, ma solo l'epidermide che agisce a stimoli mentali di paura e di tensione emotiva. Queste reazioni sono esempi della Legge dell'Espressione.
La mente e il corpo sono una sola cosa, quindi ciò che influenza l'una influenza l'altro. Il professor William James, un famoso psicologo, ha dichiarato: "Il fatto è che non esiste nessun tipo di coscienza, che sia sensazione, sentiento o idea, che non tenda direttamente o indirettamente a scaricarsi in un certo effetto motorio". L’effetto motorio non sempre si manifesta come un tratto esterno del comportamento. Può essere soltanto un'alterazione della pulsazione cardiaca o della respirazione, o un mutamento nella circolazione sanguigna, come ad esempio arrossire o impallidire, o qualcos'altro.
Ogni pensiero o idea provoca una reazione fisica. Se agli stimoli è permesso di passare dalla mente cosciente alla mente subcosciente — e sono accettati — l'idea o il pensiero devono essere espressi, verbalmente o fisicamente. Quante volte le patologie sono partite da stati mentali? Quante volte ci siamo ammalati perché viviamo situazioni mentali di depressione e il nostro organismo si è offeso finché a ceduto le armi per la salute alla malattia in qualche organo del nostro incredibile corpo umano. Le malattie idiopatiche ne esprimono il concetto di: indefinita la causa o l'origine.
La mente è l'unica ragione, ma non si può misurare e sopratutto partire dai sentimenti o dalle "espressioni". Noi siamo l’espressione di quello che viviamo dentro, di quello che dentro proviamo; ogni attimo della nostra vita siamo quello che dentro di noi non vediamo ma abbiamo e ogni giorno alimentiamo nel bene e nel male, nelle paure e nella voglia di cambiare e affrontare diversamente la vita.
Nello sport siamo vincenti se l'espressione è vincente. Per esserlo dobbiamo imparare a coltivare la parte interiore, il subconscio, con ovvie tecniche di meditazione e rilassamento. Prendiamo qualche piccolo spazio ogni giorno per coltivare non solo i valori meccanici ben amati (watt, soglia, ecc...), dedichiamo 20 minuti alla fine di ogni allenamento per fare stretching ed imparare a rilassarci. L'arte del respiro è la chiave che ci apre la logica dei fatti, ci porta a visualizzare con logica ogni segmento della nostra crescita atletica. Provare per credere!, non solo VO2Max, ma O2 per coltivare la forza della mente.
di Alessandro Schiasselloni - The Sport Mentalist
Mental Coach - Posturologo - Riflessologo - Preparatore Atletico
Telefono: 333 4014119 - aschiasselloni@gmail.com
www.posturale.info - www.sportmentalist.it - facebook.com/alessandro.schiasselloni
[foto di Mike Cotty]
La mente e il corpo sono una sola cosa, quindi ciò che influenza l'una influenza l'altro. Il professor William James, un famoso psicologo, ha dichiarato: "Il fatto è che non esiste nessun tipo di coscienza, che sia sensazione, sentiento o idea, che non tenda direttamente o indirettamente a scaricarsi in un certo effetto motorio". L’effetto motorio non sempre si manifesta come un tratto esterno del comportamento. Può essere soltanto un'alterazione della pulsazione cardiaca o della respirazione, o un mutamento nella circolazione sanguigna, come ad esempio arrossire o impallidire, o qualcos'altro.
Ogni pensiero o idea provoca una reazione fisica. Se agli stimoli è permesso di passare dalla mente cosciente alla mente subcosciente — e sono accettati — l'idea o il pensiero devono essere espressi, verbalmente o fisicamente. Quante volte le patologie sono partite da stati mentali? Quante volte ci siamo ammalati perché viviamo situazioni mentali di depressione e il nostro organismo si è offeso finché a ceduto le armi per la salute alla malattia in qualche organo del nostro incredibile corpo umano. Le malattie idiopatiche ne esprimono il concetto di: indefinita la causa o l'origine.
La mente è l'unica ragione, ma non si può misurare e sopratutto partire dai sentimenti o dalle "espressioni". Noi siamo l’espressione di quello che viviamo dentro, di quello che dentro proviamo; ogni attimo della nostra vita siamo quello che dentro di noi non vediamo ma abbiamo e ogni giorno alimentiamo nel bene e nel male, nelle paure e nella voglia di cambiare e affrontare diversamente la vita.
Nello sport siamo vincenti se l'espressione è vincente. Per esserlo dobbiamo imparare a coltivare la parte interiore, il subconscio, con ovvie tecniche di meditazione e rilassamento. Prendiamo qualche piccolo spazio ogni giorno per coltivare non solo i valori meccanici ben amati (watt, soglia, ecc...), dedichiamo 20 minuti alla fine di ogni allenamento per fare stretching ed imparare a rilassarci. L'arte del respiro è la chiave che ci apre la logica dei fatti, ci porta a visualizzare con logica ogni segmento della nostra crescita atletica. Provare per credere!, non solo VO2Max, ma O2 per coltivare la forza della mente.
di Alessandro Schiasselloni - The Sport Mentalist
Mental Coach - Posturologo - Riflessologo - Preparatore Atletico
Telefono: 333 4014119 - aschiasselloni@gmail.com
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[foto di Mike Cotty]