Immagine
title

Redazione

Joaquim Rodríguez, l'addio è definitivo

Joaquim Rodríguez ci ha ripensato ancora, e questa volta sembra sia davvero l'ultima. Dopo aver annunciato in lacrime, durante lo scorso Tour de France, il suo ritiro al termine della stagione, Purito aveva infatti deciso di tornare sui suoi passi ed accettare la proposta del neonato Bahrain Merida Pro Cycling Team, che aveva voluto affiancarlo a capitan Vincenzo Nibali come alternativa d'esperienza nei grandi giri. Una scelta convinta e non guidata dalla ricerca di punti da portare in dote al team per entrare nel World Tour, punti di cui la squadra non ha di fatto mai avuto bisogno. L'inversione di marcia però è durata lo spazio di poche settimane.

A fine ottobre, Rodríguez aveva preso parte al primo ritrovo della squadra in Croazia, contagiando i compagni con il suo sorriso e la sua allegria, ma già al primo ritiro ha capito che le motivazioni che pensava tornate erano già svanite. L'annuncio è arrivato la scorsa settimana, proprio attraverso i canali della formazione bahreinita, per la quale Purito continuerà a lavorare nelle prossime tre stagioni:
"Dopo aver avuto il sufficiente tempo per pensare al mio rientro e provare a tornare alla routine, ho capito che non sarebbe stato davvero possibile. Quindi, con il supporto della mia famiglia e dei miei amici, ho deciso di non ritornare a competere ad alto livelo. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno supportato in questo tentativo; mi sento onorato da come hanno reso difficile la mia scelta, ma credo non sia corretto rientrare se non posso assicurare ai miei tifosi quello che meritano. Voglio annunciare questa scelta ora, prima che inizi la nuova stagione, perchè i protagonisti sono i corridori e si meritano tutte le attenzioni. Sono altresì orgoglioso di comunicare che in futuro continuerò a lavorare per il Bahrain Merida Pro Cycling Team, dove contribuirò a trasmettere la mia esperienza e le mie conoscenze ai giovani corridori della squadra".

L'esperienza che il corridore catalano potrà condividere con Nibali e compagni, d'altronde, è quella di un protagonista assoluto del ciclismo dell'ultimo decennio: più di quindici anni di professionismo, con le maglie di ONCE, Saunier-Duval, Caisse d'Epargne e Katusha, e una lista di vittorie e piazzamenti che lo ha fatto progressivamente diventare il terzo uomo del ciclismo spagnolo, nell'epoca d'oro di Alejandro Valverde e Alberto Contador. Joaquim Rodríguez è salito sul podio di tutti e tre grandi i giri (seppur senza vincerne nessuno) e per due volte su quello mondiale (terzo a Mendrisio 2009 e secondo a Firenze 2013); tra le sue vittorie principali si contano due Giri di Lombardia, una Freccia Vallone, due tappe al Giro, tre al Tour e ben nove alla Vuelta. Proprio alla corsa a tappe spagnola risale il suo ultimo successo, a Sotres/Cabrales, 15ª tappa dell'edizione 2015, prima di una stagione conclusiva priva di vittorie ma impreziosita da un'ottimo Tour de France e dalla quinta posizione alle Olimpiadi di Rio.

Ma non è soltanto il suo curriculum ad arricchire la formazione, quanto l'attitudine e la passione che lo hanno mosso in tutta la sua carriera. Cresciuto come gregario, diventato uomo di fiducia di capitan Valverde, Purito è diventato negli anni il leader delle proprie formazioni, e nonostante si sia trovato spesso a fianco dei vincitori sui podi finali ha sempre saputo condividere sportività e gioia di pedalare. "Alla fine, oggi abbiamo fatto la storia, ed essere parte di questa storia rende grande chiunque", dichiarò alla stampa al termine della tappa di Fuente Dé, alla Vuelta del 2012, quandò Contador gli tolse la maglia di leader e le speranze di vittoria finale. Ora dovrà riuscire a trasmettere questo carisma ai componenti della squadra, alternando il suo lavoro con lo staff tecnico a quello di ambasciatore delle biciclette Merida nel mondo.