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Anno nuovo e obiettivi. Veri o falsi?
Corriamo nel deserto che è la mente umana, speriamo di andare nella direzione giusta anche questa stagione 2017, dove tanti fattori si dovranno continuamente intrecciare come la ragnatela di un ragno. Con arte del passato tessiamo ogni giorno quel maledetto ed interminabile filo, sperando che regga nella sua geometria fine e selettiva le intemperie della vita di tutti i giorni, dove lo sport deve trovare il giusto posto, in una vita sempre più frenetica, dove lo spazio per star bene con se stessi diventa un sogno impossibile per molti.
Le immagini che ci avvolgono ogni giorno (sui media e intorno a noi) spesso ci fanno perdere l’attenzione selettiva (focusing), dove i nostri limiti, sono una realtà inconfutabile e non vanno mai persi di vista. Obiettivi veri o falsi: l'eco di questo pensiero fisso ci circonda per mesi e mesi, durante le fredde giornate invernali. Chiusi nel nostro garage, mentre i rulli suonano sempre la stessa musica, grondiamo di sudore, sogniamo il sole e la primavera, uscire e correre all’infinito tra campi fioriti e salite interminabili. Le gambe girano veloci e potenti in quel mondo virtuale dove un computer o un monitor sono l’unico riferimento per colloquiare con il nostro subconscio e creare sicurezza tecnica e mentale.
Quante volte ci ripetiamo dentro: ma chi me lo fa fare? E' sempre la stessa storia, lo stesso rito che si ripete ogni anno, lo sappiamo benissimo, vorremmo mollare, ma il passato insegna a soffrire nel silenzio del nostro garage e perseverare. Anno nuovo: 2017, siamo pronti, tesserino alla mano, iscrizione ai circuiti fatte, obiettivi prefissati: si parte!
• La prestazione di un atleta dipende da tanti fattori: fisiologici (genetica) e fattori mentali (predisposizione alla fatica);
• Altro fattore fondamentale è il giusto compromesso tra tempo libero (di solito molto poco) e necessità tecniche (variabili ma alla fine si ricade tutti nello stesso range di tempo alla settimana);
• La programmazione dovrà sempre tener conto dei due fattori sopra menzionati, non serve percorrere 24-28'000 chilometri l'anno per essere un medio fondista, però raramente si arriva a buoni risultati con meno di cinquemila chilometri...
• Così diventa fondamentale programmare tutto per bene, senza esperienze di anni ed anni, sicuramente affidarci a chi ha esperienza nel settore ne vale il costo economico.
• Se da una parte i numeri misurabili (potenza - watts/kg - rpm - frequenza cardiaca e ovvie soglie) sono fondamentali per la programmazione, dall'altro lato l'attitudine al sacrificio diventa il parametro primario da considerare per una programmazione che dura mesi.
Ci sono persone che escono in pieno inverno di notte al gelo assoluto, chi si alza alle cinque del mattino ed esce avvolto dalla nebbia e dal freddo, chi pedala fino a mezzanotte chiuso in una cantina, eccetera... Così è la vita dell'amatore, quello che vuole vincere con se stesso, quello che trova sempre il tempo per allenarsi, quello che sa dare giusto valore ad ogni momento del suo anno solare per trarne beneficio massimale.
Mai mollare, persistere e resistere, credere e saper scegliere la strada migliore oggi, senza però aver paura di cambiare se ci si accorge non essere la migliore per la nostra crescita sportiva e mentale. Sognare diventa la forza interiore, visualizzare diventa l'occhio che scruta in quell'obiettivo, che abbiamo creato da noi, per sentirci felici e sopratutto per scappare spesso dalla dura realtà di ogni giorno, dove lo sport diventa la chiave della felicità mentale.
Chi percorre questa filosofia, chi ne fa stile di vita, chi non si vende l'anima per sogni impossibili, se abbandona l'arroganza e si lascia andare all'umiltà del sacrificio che richiede lo sport, realizzerà i suoi obiettivi sempre. Il resto del popolo griderà al vento le solite frasi senza senso, dando colpa ai fantasmi dei propri errori. Buon 2017, che sia un buon anno, dove le due ruote possano scorrere senza attrito nei vostri sogni di bambini con il corpo da adulti.
di Alessandro Schiasselloni - The Sport Mentalist
Mental Coach - Posturologo - Riflessologo - Preparatore Atletico
Telefono: 333 4014119 - aschiasselloni@gmail.com
www.posturale.info - www.sportmentalist.it - facebook.com/alessandro.schiasselloni
Le immagini che ci avvolgono ogni giorno (sui media e intorno a noi) spesso ci fanno perdere l’attenzione selettiva (focusing), dove i nostri limiti, sono una realtà inconfutabile e non vanno mai persi di vista. Obiettivi veri o falsi: l'eco di questo pensiero fisso ci circonda per mesi e mesi, durante le fredde giornate invernali. Chiusi nel nostro garage, mentre i rulli suonano sempre la stessa musica, grondiamo di sudore, sogniamo il sole e la primavera, uscire e correre all’infinito tra campi fioriti e salite interminabili. Le gambe girano veloci e potenti in quel mondo virtuale dove un computer o un monitor sono l’unico riferimento per colloquiare con il nostro subconscio e creare sicurezza tecnica e mentale.
Quante volte ci ripetiamo dentro: ma chi me lo fa fare? E' sempre la stessa storia, lo stesso rito che si ripete ogni anno, lo sappiamo benissimo, vorremmo mollare, ma il passato insegna a soffrire nel silenzio del nostro garage e perseverare. Anno nuovo: 2017, siamo pronti, tesserino alla mano, iscrizione ai circuiti fatte, obiettivi prefissati: si parte!
• La prestazione di un atleta dipende da tanti fattori: fisiologici (genetica) e fattori mentali (predisposizione alla fatica);
• Altro fattore fondamentale è il giusto compromesso tra tempo libero (di solito molto poco) e necessità tecniche (variabili ma alla fine si ricade tutti nello stesso range di tempo alla settimana);
• La programmazione dovrà sempre tener conto dei due fattori sopra menzionati, non serve percorrere 24-28'000 chilometri l'anno per essere un medio fondista, però raramente si arriva a buoni risultati con meno di cinquemila chilometri...
• Così diventa fondamentale programmare tutto per bene, senza esperienze di anni ed anni, sicuramente affidarci a chi ha esperienza nel settore ne vale il costo economico.
• Se da una parte i numeri misurabili (potenza - watts/kg - rpm - frequenza cardiaca e ovvie soglie) sono fondamentali per la programmazione, dall'altro lato l'attitudine al sacrificio diventa il parametro primario da considerare per una programmazione che dura mesi.
Ci sono persone che escono in pieno inverno di notte al gelo assoluto, chi si alza alle cinque del mattino ed esce avvolto dalla nebbia e dal freddo, chi pedala fino a mezzanotte chiuso in una cantina, eccetera... Così è la vita dell'amatore, quello che vuole vincere con se stesso, quello che trova sempre il tempo per allenarsi, quello che sa dare giusto valore ad ogni momento del suo anno solare per trarne beneficio massimale.
Mai mollare, persistere e resistere, credere e saper scegliere la strada migliore oggi, senza però aver paura di cambiare se ci si accorge non essere la migliore per la nostra crescita sportiva e mentale. Sognare diventa la forza interiore, visualizzare diventa l'occhio che scruta in quell'obiettivo, che abbiamo creato da noi, per sentirci felici e sopratutto per scappare spesso dalla dura realtà di ogni giorno, dove lo sport diventa la chiave della felicità mentale.
Chi percorre questa filosofia, chi ne fa stile di vita, chi non si vende l'anima per sogni impossibili, se abbandona l'arroganza e si lascia andare all'umiltà del sacrificio che richiede lo sport, realizzerà i suoi obiettivi sempre. Il resto del popolo griderà al vento le solite frasi senza senso, dando colpa ai fantasmi dei propri errori. Buon 2017, che sia un buon anno, dove le due ruote possano scorrere senza attrito nei vostri sogni di bambini con il corpo da adulti.
di Alessandro Schiasselloni - The Sport Mentalist
Mental Coach - Posturologo - Riflessologo - Preparatore Atletico
Telefono: 333 4014119 - aschiasselloni@gmail.com
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