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Amstel Gold Race: cambia il finale
Per quanto fosse auspicato da tanti appassionati, il cambiamento del finale dell'Amstel Gold Race non era certo nell'aria, dopo che l'arrivo era già stato spostato recentemente. Un annuncio che suona tantopiù inaspettato se si considera che mancano soltanto due mesi alla prossima edizione della Corsa della birra, in programma domenica 16 aprile. Dal 2017 non sarà più il Cauberg il giudice unico della corsa, come era accaduto pressochè ogni anno dal 2003 ad oggi. Il muro di Valkenburg (1,5 chilometri con pendenza media del 5,7% e punte al 12%) sarà escluso dall'ultima tornata del circuito finale, che comprenderà soltanto le ascese più brevi e semplici del Geulhemmerberg e del Bemelerberg. L'ultimo passaggio tra la folla del Cauberg avverrà a circa 19 chilometri dall'arrivo.
La scelta, come spiegato dal direttore di corsa, l'ex professionista olandese Leo van Vliet, è stata fatta per favorire lo spettacolo nel finale di una corsa che da troppo tempo era diventata solo una lunga attesa per la sparata finale. "Eliminando l'ultima ascesa al Cauberg speriamo di poter avere una corsa più aperta, dove aumenteranno i possibili contendenti e ci saranno più possibilità per gli attaccanti. - ha dichiarato Van Vliet a limburger.nl - Non sono gli organizzatori ma sono i corridori e le squadre a fare la corsa, ma è ovvio che così il Cauberg, che verrà affrontato l'ultima volta a circa 19 chilometri dal traguardo, avrà un ruolo meno decisivo".
Per la classica olandese non si tratta certo del primo cambio di percorso. Nei suoi 51 anni di storia ha infatti cambiato per quattro volte la sede di arrivo (da Breda a Helmond, poi Heerlen e infine Maastricht) e conosciuto altrettante sedi di arrivo (Meersen, Elsloo, Maastricht e Valkenburg). Dal 2003 al 2012 il traguardo è stato proprio in cima al Cauberg, per poi essere spostato quasi due chilometri più in là, nel borgo di Berg en Terblijt, dopo il mondiale del 2012 vinto da Philippe Gilbert, verò cannibale di questo arrivo. Lo scorso anno a Valkenburg assistemmo al bis di Enrico Gasparotto, che attaccò proprio sul Cauberg insieme al danese Michael Valgren e conquistò la sua seconda Amstel Gold Race puntando le dita a cielo in omaggio al compagno di squadra Antoine Demoitié, deceduto due settimane prima alla Gent-Wevelgem.
La scelta, come spiegato dal direttore di corsa, l'ex professionista olandese Leo van Vliet, è stata fatta per favorire lo spettacolo nel finale di una corsa che da troppo tempo era diventata solo una lunga attesa per la sparata finale. "Eliminando l'ultima ascesa al Cauberg speriamo di poter avere una corsa più aperta, dove aumenteranno i possibili contendenti e ci saranno più possibilità per gli attaccanti. - ha dichiarato Van Vliet a limburger.nl - Non sono gli organizzatori ma sono i corridori e le squadre a fare la corsa, ma è ovvio che così il Cauberg, che verrà affrontato l'ultima volta a circa 19 chilometri dal traguardo, avrà un ruolo meno decisivo".
Per la classica olandese non si tratta certo del primo cambio di percorso. Nei suoi 51 anni di storia ha infatti cambiato per quattro volte la sede di arrivo (da Breda a Helmond, poi Heerlen e infine Maastricht) e conosciuto altrettante sedi di arrivo (Meersen, Elsloo, Maastricht e Valkenburg). Dal 2003 al 2012 il traguardo è stato proprio in cima al Cauberg, per poi essere spostato quasi due chilometri più in là, nel borgo di Berg en Terblijt, dopo il mondiale del 2012 vinto da Philippe Gilbert, verò cannibale di questo arrivo. Lo scorso anno a Valkenburg assistemmo al bis di Enrico Gasparotto, che attaccò proprio sul Cauberg insieme al danese Michael Valgren e conquistò la sua seconda Amstel Gold Race puntando le dita a cielo in omaggio al compagno di squadra Antoine Demoitié, deceduto due settimane prima alla Gent-Wevelgem.