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Redazione

My Bike. 10/ La Rockhopper di Lido

Bike Channel vuole raccontare la passione per il ciclismo attraverso le vostre bici e i vostri racconti. Ogni settimana pubblichiamo una bici diversa, per scrivere tutti insieme quel grande romanzo che è la nostra passione per la bicicletta. Questa settimana tocca ad una bici che ha fatto davvero la storia.


La bici di questa settimana ci arriva da Lido Ferrari (Lequio Berria, Cuneo).

Non tutti i millenni con le relative civiltà cambiano allo scadere del 999, nel ciclismo si può essere in anticipo anche di 10 anni: è quello che è successo con l'arrivo delle MTB in Italia alla fine degli anni '80. Un mondo tutto nuovo: bici americane di marche allora sconosciute, nuovi cambi Shimano, tanti bikers che fino ad allora non erano mai saliti in bici (tra cui il sottoscritto), una vivacità unica di raduni, gare e passeggiate su tutto il territorio... nonostante l'indifferenza e un certo "snobismo" da parte dei ciclisti su strada.

La mia ultima bici fino ad allora era una "Graziella" opportunamente attrezzata per saltare qualche fosso, quindi l'evoluzione era, oltre che semplice, ampiamente migliorativa: la Specialized Rockhopper. Certo, l'apertura ad Alba di un nuovo negozio di mountain bike che vendeva Specialized, il cui meccanico/titolare era un certo Franco Monchiero (volto storico dell'enduro italiano) era un enorme aiuto per raggiungere l'obbiettivo di scegliere la MTB giusta per la civiltà del cambiamento! Iscrizione immediata al gruppo sportivo HT Action, partecipazione a tutte le gare tra Alba, le Langhe, Piemonte e Liguria, campionato italiano UDACE a Ceva, campionato europeo in provincia di Bergamo, mai primo però sempre ben piazzato... La bellezza del nostro team, come di tanti altri, era l'eterogenità dei partecipanti: dal laureato allo studente delle superiori, dagli imbianchini (categoria dove penso avessimo il primato nazionale) agli impiegati della Ferrero, tutti con il denominatore comune di essere alla prima esperienza agonistica nel mondo della bicicletta.

Non ricordo in assoluto grossi guai meccanici, tantissime forature invece si! Ai tempi nessuno aveva la forcella anteriore ammortizzata, che arrivò l'anno dopo come optional da montare sulle bici già in nostro possesso. L'epoca d'oro del cross country terminò qualche anno dopo: i numeri si allargarono con la conversione in massa di tanti stradisti... e finirono i nostri buoni piazzamenti, la buona parte di noi si ritrovò presto relegata nelle ultime posizioni. L'amore, d'altronde, non è mai eterno! In compenso tutti ci ritrovammo, con le medesime MTB, alle gare di discesa. Memorabile la prova organizzata a Lequio Berria, il mio paese in Alta Langa, battezzata "Kamikaze"! Fu una delle prime in assoluto in Italia, con un salto artificiale iniziale che durante le prove libere fu convenzionato con il reparto ortopedico della città di Alba!

Nel giro di qualche anno, l'era pioneristica terminò, cosi come le gare e raduni diffusi. Gli imbianchini si limitarono a continuare a pitturare gli alloggi, gli impiegati della Ferrero a produrre la Nutella... tutto tornò come prima, tranne la mia Rockhopper che passò di proprietario e da allora svolge la funzione sociale di portare lo zio al bar. Ma quindi il sogno finisce cosi? Bisognerà aspettare altri 99 anni per la prossima rivoluzione nel mondo ciclistico? No, tranquilli, è già avvenuta. La mia si chiama Alessandro: mio figlio oggi ha 12 anni, e da sette è in giro per il Piemonte a fare gare in MTB categoria giovanissimi, sempre accompagnato dal padre... con una Rockhopper nel cuore.




Volete condividere con noi la vostra bici e i vostri racconti? Mandateci una mail a info@bikechannel.it con una foto della vostra bici e raccontanteci la sua storia, come l'avete incontrata, come è cambiata nel tempo, quali avventure avete vissuto insieme e quali saranno le prossime.


1/ La Giant di Massimiliano 
2/ La Roubaix di Marco
3/ Heidi e la sua "Rosy" 
4/ Il messaggio di Stefano 
5/ La BMC di Claudio      
6/ La Gravity Bike di Juri
7/ La Piton di Marco 
8/ Il Tandem di Pierluigi 
9/ La Argon 18 di Andrea