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Una petizione per il velodromo di Bassano
Dopo 105 anni di storia, il Velodromo Rino Mercante di Bassano del Grappa (Vicenza) rischia di essere abbattuto per far spazio ad uno stadio di calcio. La notizia sembra assurda e invece a quanto pare corrisponde a verità. Una notizia che fa ancora più male considerando che arriva proprio a ridosso della scomparsa di Cipriano Chemello, grande pistard di fine anni '60 ma soprattutto anima del movimento in Veneto e per anni tecnico di pista e organizzatore della 6 giorni proprio a Bassano Del Grappa.
Il progetto per il nuovo "Mercante" prevede la trasformazione definitiva dell'impianto in uno stadio calcistico, con la demolizione della pista per fare spazio a tribune e spazi commerciali. L'idea è stata presentata dal presidente del Bassano Virtus Renzo Rosso, che ha annunciato l'avvio di uno studio di fattibilità, della durata di tre mesi, per ricostruire l'impianto destinandolo completamente alla squadra di calcio, attualmente impegnata nel campionato di Lega Pro.
Per il ciclismo italiano sarebbe l'ennesima mazzata. In un Paese che fatica ogni giorno a tutelare quel preziosissimo patrimonio che sono i suoi oltre 40 velodromi, disseminati per tutta Italia con un'abbondanza che rende il nostro Paese secondo solo al Giappone. Una ricchezza che basterebbe quasi da sola per rilanciare il nostro ciclismo, su pista e non solo, sulla scia di quanto hanno fatto i movimenti attualmente al vertice mondiale, come l'Australia e soprattutto la Gran Bretagna, la cui messe di medaglie non nasce nei due soli velodromi moderni ma parte dal rilancio degli impianti storici, come il recentemente restaurato Herne Hill di Londra. Purtroppo i velodromi italiani invece sono costretti a lottare ogni giorno tra incuria e disinteresse, spesso chiusi e abbandonati a se stessi, sino a scontrarsi con l'inevitabile rischio di demolizione, come nel caso di Bassano.
Il caso del "Mercante" è ancora più clamoroso, poichè si parla di un impianto già attivo, che rappresenta un punto di riferimento per il ciclismo in una regione fondamentale del nostro ciclismo come il Veneto. Su questa pista sono cresciuti alcuni grandi campioni, ma soprattutto si sono fatti le ossa migliaia di ciclisti, partiti da qui per poi pedalare sulle strade (e le piste) di tutto il mondo.
Proprio per questa sua importanza, tanti ciclisti in Veneto e non solo hanno cominciato ad alzare la voce e denunciare il progetto di distruzione della pista. Da ieri è online una petizione che si può sottoscrivere a questa pagina: change.org/p/nicola-argesi-salviamo-il-velodromo-rino-mercante-a-bassano-del-grappa. Una raccolta di firme destinata all'amministrazione comunale, per tutelare questo impianto storico che negli anni ha dato la possibilità di praticare il ciclismo e diventare punto di riferimento per l'attività su pista internazionale.
Il progetto per il nuovo "Mercante" prevede la trasformazione definitiva dell'impianto in uno stadio calcistico, con la demolizione della pista per fare spazio a tribune e spazi commerciali. L'idea è stata presentata dal presidente del Bassano Virtus Renzo Rosso, che ha annunciato l'avvio di uno studio di fattibilità, della durata di tre mesi, per ricostruire l'impianto destinandolo completamente alla squadra di calcio, attualmente impegnata nel campionato di Lega Pro.
Per il ciclismo italiano sarebbe l'ennesima mazzata. In un Paese che fatica ogni giorno a tutelare quel preziosissimo patrimonio che sono i suoi oltre 40 velodromi, disseminati per tutta Italia con un'abbondanza che rende il nostro Paese secondo solo al Giappone. Una ricchezza che basterebbe quasi da sola per rilanciare il nostro ciclismo, su pista e non solo, sulla scia di quanto hanno fatto i movimenti attualmente al vertice mondiale, come l'Australia e soprattutto la Gran Bretagna, la cui messe di medaglie non nasce nei due soli velodromi moderni ma parte dal rilancio degli impianti storici, come il recentemente restaurato Herne Hill di Londra. Purtroppo i velodromi italiani invece sono costretti a lottare ogni giorno tra incuria e disinteresse, spesso chiusi e abbandonati a se stessi, sino a scontrarsi con l'inevitabile rischio di demolizione, come nel caso di Bassano.
Il caso del "Mercante" è ancora più clamoroso, poichè si parla di un impianto già attivo, che rappresenta un punto di riferimento per il ciclismo in una regione fondamentale del nostro ciclismo come il Veneto. Su questa pista sono cresciuti alcuni grandi campioni, ma soprattutto si sono fatti le ossa migliaia di ciclisti, partiti da qui per poi pedalare sulle strade (e le piste) di tutto il mondo.
Proprio per questa sua importanza, tanti ciclisti in Veneto e non solo hanno cominciato ad alzare la voce e denunciare il progetto di distruzione della pista. Da ieri è online una petizione che si può sottoscrivere a questa pagina: change.org/p/nicola-argesi-salviamo-il-velodromo-rino-mercante-a-bassano-del-grappa. Una raccolta di firme destinata all'amministrazione comunale, per tutelare questo impianto storico che negli anni ha dato la possibilità di praticare il ciclismo e diventare punto di riferimento per l'attività su pista internazionale.