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Redazione

Caldo e rivincite alla Cape Epic

"Può suonare noioso, ma bisogna prendere la corsa giorno per giorno. La cosa importante una volta arrivati al traguardo e concentrarsi da subito sul giorno successivo". Sono parole di Christoph Sauser, dal diario di corsa che il corridore svizzero tiene ogni giorno per il sito australiano Cyclingnews. Parole che avrebbero potuto essere più amare, dopo la sfortuna che ha appiedato il suo compagno Jaroslav Kulhavy nella prima tappa quando i due alfieri della Specialized sembravano involati verso la vittoria di tappa.

Parole che assumono un altro peso, più reale, dopo la dimostrazione di forza con cui i due sono andati a prendersi il successo nella seconda tappa della Cape Epic 2017. Non poteva durare all'infinito la striscia vincente di Manuel Fumic ed Henrique Avancini, d'altronde, e forse non poteva durare troppo a lungo anche lo sforzo richiesto ai partecipanti nelle elevatissime temperature sudafricane. A fronte di termometri che indicavano temperature in corsa fino a 40°, l'equipe medica che segue la competizione ha preso infatti una decisione clamorosa: per la prima volta nella storia della Cape Epic il percorso di tappa è stato radicalmente modificato. Con l'arrivo spostato da Greyton a Caledon, il tracciato di gara è passato da 101 a 62 chilometri, con un dislivello alleggerito da 2'300 a 1'500 metri. Una decisione che ha scatenato qualche polemica, ma che non ha reso la corsa molto più facile, visto che i 40° restavano intatti in un'aria umidissima.

La vittoria di Kulhavy - Sauser è nata da subito, con un attacco nelle prime fasi di corsa insieme al duo Kansai Plascon (Leo Paez - Max Knox). Ma mentre questi ultimi perdevano terreno col passare dei chilometri, i due Specialized stringevano i denti fino in fondo, tanto da riuscire ad imporsi in un concitato finale poco dopo essere stati ripresi dal team Scott-SRAM (Nino Schurter - Matthias Stirnemann) e dai capoclassifica Fumic - Avancini, che hanno completato il podio di giornata. A 2'08" sono arrivati proprio Paez e Knox, precedendo le coppie Rohrbach - Geismayr e Van der Heyden - Frischknecht con 3' di ritardo.

Più sfortunata la giornata per i colori italiani. I due team Trek-San Marco hanno dovuto sfidare malanni fisici e guai meccanici chiudendo in 21esima posizione (la squadra B) e addirittura 98esima posizione la squadra A, colpita anche da una penalizzazione. In mezzo tra loro si classificano il team Kansai Plascon 2 (Mirko Pirazzoli - Alessandro Gambino, 25esimi), la Haibike-Nixon di Damiano Tedeschi e Daniele Fabbri (76esimi) e Francesco Fortunato - Silvio Scarafoni (80esimi). Arrivano quasi 500esimi con più di due ore di ritardo gli ambasciatori di Street Smart South Africa, ma per Angelo Casu e Johan Fourie c'è un abbraccio e un sorriso al traguardo, il loro scopo non è certo agonistico. Tra i vip giungono al traguardo insieme, 29esimi e 30esimi a quasi 24', il team Evans - Hincapie e il duo spagnolo, mentre sono 42esimi i due Sven, con oltre mezz'ora di ritardo.

In classifica generale si va delineando una sfida a due tra Fumic - Avancini e Sauser - Kuhlavy, secondi a 02'39", con Schurter - Stirnemann che sembrano saldi in terza posizione, ma che oggi hanno mostrato una condizione in forte crescita. La débâcle della Trek-San Marco (i cui due team si trovano ora affiancati in 33esima e 34esima edizione) spinge il duo Pirazzoli - Gambino al primo posto tra gli italiani: 25esimi a 55 minuti dalla maglia gialla.

Tutto molto più ordinario in campo femminile, con la tappa che va nuovamente al duo Suss - Stenerhag, anche oggi davanti a Spitz - de Groot. Due coppie vicinissime che hanno ormai fatto il vuoto, con le terze arrivate Ariane Lüthi - Adelheid Morath a cinque minuti di distanza. Ancora più impietosa è la classifica generale, dove il divario tra le due è di quasi 9', ma sono oltre 21 i minuti di distacco tra le seconde e la coppia Mariske Strauss - Annie Last, terza classificata in una graduatoria che è ancora chiusa dal tenace team Miss Grape/PEdAL ED di Giuliana Massarotto e Maria Luisa Surico.

Oggi il programma prevede un anello intorno a Greyton, che la carovana raggiungerà dopo un trasferimento: 78 chilometri e 1650 metri di dislivello per una delle frazioni altimetricamente più semplici della corsa. L'appuntamento è con la nostra ampia sintesi questa sera alle 21:30 su Bike Channel - canale Sky 214.





(foto di Ewald Sadie, Mark Sampson, Dominic Barnardt e Nick Muzik dalla pagina Facebook di ABSA Cape Epic)