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Redazione

Cresce la rete ciclabile in Italia

Il cicloturismo e la mobilità ciclistica diventano sempre più influenti in Italia, così pare almeno tastando il polso ad alcuni progetti, vecchi e nuovi, che sono tornati protagonisti negli ultimi giorni. Ciclovie a lunga percorrenza o nuove strade ciclistiche alternative vengono progettate e presentate sempre più spesso, benchè la lotta con la sostenibilità economica resti il vero punto dolente delle politiche territoriali.

L'ultima arrivata in ordine di tempo è la ciclovia Ligure-Tirrenica. L'accordo siglato tra i rappresentanti delle tre regioni Liguria, Toscana, Lazio prevede una lunga arteria ciclistica, che parte da Ventimiglia e si conclude nella provincia di Latina, attraversando tutta la costa toscana. Il primo troncone sarà il più semplice, con i 24 chilometri già esistenti nei pressi di Sanremo (Area24: da Ospedaletti a San Lorenzo al Mare) e i 16 chilometri già finanziati per proseguire sino ad Andora lungo la vecchia ferrovia. Nelle scorse settimane è stato firmato il protocollo d'intesa per la realizzazione della ciclovia costiera che potrà essere utilmente interconnessa con altri itinerari di interesse nazionale ed europeo.

Un'altra novità che spicca tra i progetti recenti è la suggestiva pista ciclabile che dovrebbe costeggiare il Lago di Garda. Un anello ciclabile di 140 chilometri che si snoderà lungo le sponde del Garda tra Trentino, Lombardia e Veneto, congiungendo tramite percorsi ad hoc l'intero giro intorno al Lago, che in questo momento prevede soltanto alcuni percorsi disuniti (come il. Il progetto, denominato "Garda by Bike" è stato promosso e co-finanziato da Provincia di Trento, Regione Lombardia e Regione Veneto e dovrebbe essere completato nel 2021. I primi grafici progettuali (che, si sa, vanno sempre presi con le pinze) mostrano un tracciato altamente spettacolare, con alcuni passaggi realizzati apposta esternamente alle gallerie, letteralmente sospesi sulle tra rocce e lago, anche se purtroppo tramite pontili in simil-legno che non sono certo il fondo più adatto ai ciclisti e richiedono forti interventi di manutenzione spesso carenti. Altrettanto scenografiche sono le vecchie gallerie in disuso che verrebbero recuperate ad uso ciclabile e dei su e giù tra i boschi lungo le rive del lago. Un progetto che valorizzerà ulteriormente una zona che è già un piccolo paradiso per i cicloturisti, soprattutto mitteleuropei, e che potrebbe farne davvero un'area di riferimento a livello mondiale, con le ovvie ricadute positive sul territorio che solo gli investimenti sulla bicicletta sanno dare.

Presegue infine con fatica, ma lentamente prosegue, il più celebre tra gli itinerari ciclistici d'Italia: VenTo. La lunga ciclabile che costeggia il Po in (quasi) tutto il suo scorrimento si svilupperà per 679 chilometri da Venezia a Torino, attraversando quattro regioni, undici province e ben 177 comuni. Ideata dal Dipartimento di Architettura del Politecnico di Milano e già inserita nella Legge di Stabilità, la ciclovia sta convincendo giorno dopo giorno le differenti istituzioni e nelle ultime settimane ha attraversato le quattro regioni con altrettanti workshop tecnici finalizzati all'aggiornamento dello stato di fatto, alla verifica delle proposte di modifica e alla segnalazione di progettualità che interessano il tracciato. Dalla progettazione all'effettiva messa in opera il passo non è certo breve, ma la storia di VenTo, la sua forza e la sua idea di "ricucire la bellezza" nei nostri territori segnano la strada in una direzione precisa: quella di un Paese sempre più a misura di bicicletta.